07 - RUBRICA n. 294 - Come'
lo Imperatore venne accamparsi a Firenze a mezzo miglio a San Salvi. [anno
1312]
Lo 'mperadore a bandiere spiegate lo seguente dì se ne venne per la
strada diritta, e passò Arno dirimpetto a San Salvi, e in sul vespro vi si
puose a campo. E credevasi tra per !a novella della Ancisa, e perchè non era
niuno forestiere in Firenze, e per i mali contenti, se se ne fosse venuto alle
porte, se ne veniva dentro, perocchè, come è detto addietro, Firenze non era
murata, ma avea fossi e da quella parte non avea pezzo di steccato. Vedendo i
fuochi, e giugnendo i villani dentro, e alcuno ch'era stato in luogo che avea
veduto lo 'mperadore passare lo fiume, fu allarme tutta la città. E i Gonfaloni
delle compagnie e il vescovo col chericato e con tutto il Popolo armato, a
cavallo, ne venne alla porta di Santo Ambruogio; e quella fu la prima brigata
che vi giunse, e poi vi vennero a provvedere il capitano e il podestà e alcuno
gonfaloniere, e quivi tutti s' accamparono, e puosono più trabacche, e tolsono
lettiere e tavole da mangiare e finestre, e in meno di mezza notte infino a
Pinti fu tutto steccato, e innanzi di molte bertesche fatte e corritoi sopra
gli steccati. Era la città in gran gelosia della gente' loro dall'Ancisa; ma
come il fatto s'andasse, pure con molto ordine si vennero rassicurando, con
dando ordine alla guardia delle mura e steccati e fossi della città. Lo
'mperadore non si strinse alla città, chè attendeva i suoi che erano in
Valdarno e a Todi, chè egli non avea che 1000 cavalieri seco. Lo seguente dì 21
di settembre, la notte, la gente dell'Ancisa tornò, e molto rinvigorì la città,
e feciono per gli monti più vie; ma tutti innanzi di vi furono, e a' dì 22
vennero soccorso a Firenze della lega e amistà, come udirete: i Pistolesi 110
cavalieri e 600 pedoni; Pratesi 60 cavalieri e 400 pedoni; Volterrani 200
cavalieri e 350 pedoni; a dì 23 di settembre detto anno i Lucchesi 500
cavalieri e 2000 pedoni; Sanmignato 50 cavalieri e 200 pedoni; Colle 60 cavalli
e 100 pedoni; Sangimignano 40 cavalli e 200 pedoni; a dì 26, 450 cavalli e 2200
pedoni vennero di Romagna di più terre; a di 30 di settembre e dì 5 ottobre,
400 cavalieri e 1000 pedoni Perugia; Castello mando poca gente per le guerre
aveva di Ià. Sicchè in calen di ottobre, fatta la mostra, il comune di Firenze
si trovò uomini di cavallo 4900 e di forestieri pedoni bene 10 050. Lo
'mperadore era con 1000 cavalli, de' quali erano la metà suoi e l'altra de'
Romani e Marchigiani' e altre provincie d'Italia con gli usciti di Firenze.
Potrebbesi dire quale fosse la cagione, poichè più di due tanti erano i
Fiorentini, che lo 'mperadore, come non si missero a battaglia. Le ragioni sono
molte; l'una si è che non avieno niuno virtuoso capitano forestiere, e comecchè
de' cittadini vi fossero, non si fidavano insieme per le divisioni; e lo
'mperadore stimaro esser col fiore delli virtuosi uomini d'arme caporali della
Magna e di Toscana e di Talia; sicchè per questa cagione e per altre, che
taccio per onestà de' cittadini di Firenze, si diliberò solo di stare alle
difese.
Niccolò Rodolico (a
cura di), Cronaca Fiorentina di
Marchionne di Coppo Stefani, Rerum Italicarum Scriptores, Tomo XXX, Città
di Castello, 1903, pp. 109-110.
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