Il comune di San
Miniato ha un'estensione notevole, pari a 102 kmq, paragonabile a quella
delle grandi città toscane, come Livorno o Firenze. Tuttavia il peso del
capoluogo, un tempo centro dinamico, sede di importanti servizi
dell'amministrazione granducale, ha subìto nell'ultimo secolo un netto
ridimensionamento, a vantaggio di realtà urbane più articolate e geograficamente
strategiche come Pontedera ed Empoli. Un ridimensionamento che ha avuto
ripercussioni anche sulla sua estensione, che si è andata leggermente riducendo
proprio con il distacco delle comunità di Agliati e Collelungo, che facevano
parte del "distretto" sanminiatese già prima della conquista
fiorentina.
Un processo di
distacco portato a buon fine, vista la notevole distanza delle due piccole frazioni
rispetto a San Miniato da una parte, e la vicinanza a Palaia dall'altra.
Diverso, invece, l'esito del distacco di Ponte a Egola (vedi i post SECESSIONISMO
PONTAEGOLESE), finalizzato alla costituzione di un comune autonomo, che
trovò una ferma opposizione e un diniego da parte della Consiglio Provinciale.
Foto di
Francesco Fiumalbi
Agliati e Collelungo,
che già avevano preso parte alla domanda pontaegolese del 1923 per staccarsi da
San Miniato, ebbero maggiore fortuna con la richiesta di essere accorpate alla
più vicina Palaia. Il buon esito fu dovuto anche alla minor necessità di adempimenti
burocratici e all'assenza di vincoli rispetto alla popolazione o all'entità
territoriale, che invece bloccarono l'istanza di Ponte a Egola. Nell'Archivio
Storico del Comune di San Miniato non siamo stati in grado di trovare alcuna
notizia, né fra le Deliberazioni del Consiglio Comunale, né all'interno delle
Deliberazioni della Giunta. Un "buco" difficilmente spiegabile.
Foto di
Francesco Fiumalbi
Tuttavia, abbiamo
rintracciato il Decreto che ha disposto il distacco, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 292 del 1928, dell'allora Regno d'Italia. Nel testo firmato da
Vittorio Emanuele III si parla anche di una "pianta planimetrica" che
probabilmente si trova nell'archivio del Genio Civile di Pisa (essendo San
Miniato passata sotto la Provincia di Pisa nel 1925) oppure all'Archivio di
Stato. Una ricerca non certo facile, che
per il momento non abbiamo fatto.
Tuttavia possiamo
tentare di ricostruire con buona approssimazione il territorio staccato, dal momento
che basta sovrapporre una cartografia contemporanea con le mappe del Catasto
Generale della Toscana, Comunità di San
Miniato, redatto nel 1834, in cui compare la Sezione "R", "Agliati e Colle Lungo".
Ne esce uno schema
abbastanza dettagliato, con il confine che passa dal coincidere con il percorso
del Torrente Chiecinella al seguire l'alveo del Torrente Chiecina. L'area
distaccata ha un'estensione pari a 8,04 chilometri quadrati, pari a circa il 7
% dell'allora superficie del Comune di San Miniato (circa 110 kmq, contro gli
odierni 102). La popolazione che fu coinvolta è stimabile in circa 200-300
persone (nel censimento del 1833 sono contate 314 persone, mentre nel 1840 sono
262).
Schema di
Francesco Fiumalbi
Di seguito è proposto
l'estratto della Gazzetta Ufficiale che contiene il Decreto di distacco di
Agliati (comprendente anche Collelungo), a vantaggio del Comune di Palaia:
Estratto dalla "GAZZETTA
UFFICIALE DEL REGNO D'ITALIA",
n. 292, parte prima, 17 dicembre 1928
[VII]
Numero di pubblicazione 3208.
REGIO DECRETO 22 novembre 1928,
n. 2739.
Distacco della frazione Agliati
dal comune di San Miniato ed aggregazione di essa al comune di Palaia.
VITTORIO EMANUELE
III
PER GRAZIA DI
DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE
RE D'ITALIA
In virtù dei poteri conferiti al Governo col R. decreto legge 17 marzo 1927,
n. 383, convertito nella legge 7 giugno 1928, n. 1382;
Sulla proposta del Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato,
Ministro Segretario di Stato per gli affari dell'interno;
Abbiamo decretato e decretiamo:
Art. 1.
La frazione Agliati è staccata dal comune di San Miniato ed aggregata a quello
di Palaia.
Art. 2.
Il territorio di detta frazione è delimitato in conformità della pianta planimetrica
vistata in data 18 agosto 1928 dall'ingegnere capo dell'ufficio del Genio civile
di Pisa.
Tale pianta, vidimata, d'ordine Nostro, dal Ministro proponente, farà parte
integrante del presente decreto.
Art. 3.
Il prefetto di Pisa, sentita la Giunta provinciale amministrativa, provvederà
al regolamento dei rapporti patrimoniali e finanziari fra i comuni di San Miniato
e Palaia in dipendenza della modificazione di circoscrizioni disposta con l'art.
1.
Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia
inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando
a chiunque spetti di e di farlo osservare.
Dato a Roma, addì 22 novembre 1928 - Anno VII
VITTORIO EMANUELE
MUSSOLINI
visto, il Guardasigilli: Rocco.
Registrato alla Corte dei Conti, addì 14 dicembre 1928 - Anno VII
Atti del Governo, registro 279, foglio
105. - Casati.
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