08 - RUBRICA
n. 302 - Come lo
imperadore Arrigo si partì da Pisa, e combattè Castello Aretino, e andò appiè
di Siena, e poi andò a Buonconvento. [anno
1313]
Lo 'mperadore Arrigo stando in Pisa, e pensando lo stare in Toscana
poco avanzava, e però richiese tutti i parenti in Alamagna e amici e
Ghibellini, e ragunò in Pisa circa 2000 uomini da cavallo, e diè ordine co'
Genovesi andare sopra lo re Ruberto; e armarono i Genovesi 70 galee, e vennero
a Porto Pisano. E il re Federigo con 50 galee e altra gente fu dall'altro capo
del regno, cioè in Calavria, e prese Reggio e Turpia e Seminara. E lo
'mperadore si partì per intrare nel regno a di 5 d'agosto 1313, e passò l'Elsa
appiè di Sanmignato, e ando a Castelfiorentino, e combattello, e non lo ebbe.
Poi passo appiè di Siena ; ed i Sanesi con molta gente uscirono per porta Camollia,
e combatterono, e non v'ebbe grande
scaramuccia. Passo oltre, ed accampossi a Monte Aperto. Quando venne a S. Salvi
cominciò a sentirsi malaticcio, e cosi quando uscì di Pisa quel dì in
sull'Arbia peggiorò; poi l'altro dì se ne andò al Bagno a Macereto e peggiorò,
e di Iì andò al Borgo a Buonconvento. Dicesi che lo re Uberto gli avea dietro
molti uomini in casa sua, che cercavano d'avvelenarlo, o d'ucciderlo, perocchè
temea, se venisse nel regno, essendo in lega col re Federigo, non gli togliesse
il reame. Ma fosse, o non fosse, dissesi, che essendo malato lo 'mperadore era
consueto quasi ogni mese una volta comunicarsi, ed essendo malato si confessò, e
comunicossi. Onde si dice che in capo dell'ostia nella pasta fosse avvelenato.
Molta e grande cosa a credere che i frati in tali cose offendessero sì all'ostia
che si pone in figura del corpo di Cristo, ed eglino lo consacrano; pure se ne
disse. E lo imperadore Arrigo morì nel detto Borgo a Buonconvento negli anni
del Signore 1313 a di 24 d'agosto.
Niccolò Rodolico (a
cura di), Cronaca Fiorentina di
Marchionne di Coppo Stefani, Rerum Italicarum Scriptores, Tomo XXX, Città
di Castello, 1903, p. 113.
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