25 - RUBRICA
n. 763 - Come a Bologna fu quistione e menati trattati, dove convenne che messer Ridolfo ragunasse gente,
e fu fatta giustizia di quelli ch'entraro, e da quello dì innanzi sempre vi
furo ambasciadori e gente d'arme del Comune. [anno
1376]
In questo medesimo anno certe famiglie di Bologna tennero trattato da
dovere col Cardinale detto di Ginevra per dargli Bologna; di che sentito questo
messer Ridolfo, che era Ià, fu col Capitano, che fu messer Giovanni Mangiadori'
da Sanmignato, e presi quelli del trattato, a parecchi fu tagliata la testa, ed
alquanti ne furono confinati. Poi si partì messer Ridolfo d'ottobre, ed i
Bolognesi riformarono Bologna, e richiesero gli Otto che sempre vi stessero due
ambasciadori sì alla guardia della gente dell'arme e sì allo loro consiglio. Di
che così facea il Comune continuo; di che fu' io uno di quelli e Filippo di
messer Alamanno Cavicciuli; e se non fussimo stati noi colla gente, che
sentimmo il trattato, certi che volieno mettere i Peppoli dentro, che non era
altro che mettervi messer Bernabò Visconte, Signore di Melano, subito tratto la
gente degli alberghi fummo alla piazza, e tenemmola tanto che i gonfaloni trassero,
e allora alquanti ne furono confinati. E questo fu per quella volta la salvazione
di Bologna; e perchè non è nostra materia di punta, lo taccio; ma così fu per essere
guasta Bologna.
Niccolò Rodolico (a
cura di), Cronaca Fiorentina di
Marchionne di Coppo Stefani, Rerum Italicarum Scriptores, Tomo XXX, Città
di Castello, 1903, pp. 299-300.
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