lunedì 3 dicembre 2012

MARCHIONNE DI COPPO STEFANI 23/27

23 - RUBRICA n. 717 - Come fu preso il castello di Sanminiato e quello che ne seguì di loro, ed a certi fu tagliato il capo. [anno 1370]


In questo medesimo anno e mese essendo in Sanmignato la gente de' Fiorentini, e presi de' principali nimici del comune di Firenze e menati a Firenze, infra' quali messer Lodovico Ciccioni.... e messer Filippo Lazzerini vennero a Firenze a' di.... del mese di gennaio in sul vespro. Lo popolo si attendò per tutta la via donde veniano, cioè dalla porta San Friano infino al palagio de' Priori, e sì per la guerra che fatto aveano, e si per la carestia che della guerra era uscito, e poi per la gente che cavalcato avea a Firenze, fu grandissima fatica con tutta la gente e famiglia de' rettori e de' Priori a poterli salvare che dal popolo non fussero allapidati, e fu di pietre la famiglia dei Priori e dei rettori male guidata, e tanti ne furono feriti di pietre, che abbandonarono i pregioni, e se fossero stati sciolti, si dice, se n'andavano. Pure all'ultimo con grande fatica furono messi in mano delli rettori. E lo dì seguente in sullo muro, che è dal palagio delo asseguitore allo palagio de' Priori, fu tagliata la testa agl' infrascritti.
Di che essendo stato tagliata la testa a messer Filippo Lazzarini,' e quasi ogni persona itosi a casa, e lo corpo suo era nel!a bara nello cortile del capitano, fu tolto in sulla terza, e portato via con quelle solennità che gli altri. Di che essendo in Porta rossa, parve giudicio divino, che i fanciulli che uscivano dalle scuole cominciarono a domandare chi erano li portati: ad uno ad uno passarono, che nulla fu detto; quando furono a messer Filippo Lazzarini, con boci e sassi cacciarono coloro che lo portavano, e ultimamente lo trassero della bara, e per tutta Porta rossa lo strascinarono infino alla uscita di Porta rossa da casa i Bombeni. La novella andò in palagio, la famiglia de' Signori v'accorse, e fecelo rimettere nella bara e ritorre, ed i fanciulli cacciati. Di subito innanzi giunse a casa gli Spini da capo fu loro tolto e gittato fuori della bara, e fatto riporre, e tolto loro piu volte. Ultimamente nè i rettori, nè altri non ebbono potere che i fanciulli non lo gittassero in Arno. Dicesi che fosse giudicio divino, perocchè operazione di persona non fu che ciò si facesse se non de' fanciulli. Dicesi bene ch'egli fu uomo di mala ragione, e che avea grano, e che mai non si potè a Sanmignato fare lo desse, che n'aspettava gran carestia, e vedea quelli di sua setta e gli altri comperare pane di saggina di 6 denari 12.

Niccolò Rodolico (a cura di), Cronaca Fiorentina di Marchionne di Coppo Stefani, Rerum Italicarum Scriptores, Tomo XXX, Città di Castello, 1903, pp. 272-273.

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