23 - RUBRICA
n. 717 - Come fu preso
il castello di Sanminiato e quello che ne seguì di loro, ed a certi fu tagliato
il capo. [anno 1370]
In questo medesimo anno e mese essendo in Sanmignato la gente de'
Fiorentini, e presi de' principali nimici del comune di Firenze e menati a
Firenze, infra' quali messer Lodovico Ciccioni.... e messer Filippo Lazzerini
vennero a Firenze a' di.... del mese di gennaio in sul vespro. Lo popolo si
attendò per tutta la via donde veniano, cioè dalla porta San Friano infino al
palagio de' Priori, e sì per la guerra che fatto aveano, e si per la carestia
che della guerra era uscito, e poi per la gente che cavalcato avea a Firenze,
fu grandissima fatica con tutta la gente e famiglia de' rettori e de' Priori a
poterli salvare che dal popolo non fussero allapidati, e fu di pietre la
famiglia dei Priori e dei rettori male guidata, e tanti ne furono feriti di
pietre, che abbandonarono i pregioni, e se fossero stati sciolti, si dice, se
n'andavano. Pure all'ultimo con grande fatica furono messi in mano delli
rettori. E lo dì seguente in sullo muro, che è dal palagio delo asseguitore
allo palagio de' Priori, fu tagliata la testa agl' infrascritti.
Di che essendo stato tagliata la testa a messer Filippo Lazzarini,' e
quasi ogni persona itosi a casa, e lo corpo suo era nel!a bara nello cortile
del capitano, fu tolto in sulla terza, e portato via con quelle solennità che
gli altri. Di che essendo in Porta rossa, parve giudicio divino, che i
fanciulli che uscivano dalle scuole cominciarono a domandare chi erano li
portati: ad uno ad uno passarono, che nulla fu detto; quando furono a messer
Filippo Lazzarini, con boci e sassi cacciarono coloro che lo portavano, e
ultimamente lo trassero della bara, e per tutta Porta rossa lo strascinarono
infino alla uscita di Porta rossa da casa i Bombeni. La novella andò in
palagio, la famiglia de' Signori v'accorse, e fecelo rimettere nella bara e
ritorre, ed i fanciulli cacciati. Di subito innanzi giunse a casa gli Spini da
capo fu loro tolto e gittato fuori della bara, e fatto riporre, e tolto loro
piu volte. Ultimamente nè i rettori, nè altri non ebbono potere che i fanciulli
non lo gittassero in Arno. Dicesi che fosse giudicio divino, perocchè operazione di persona non fu che
ciò si facesse se non de' fanciulli. Dicesi bene ch'egli fu uomo di mala
ragione, e che avea grano, e che mai non si potè a Sanmignato fare lo desse,
che n'aspettava gran carestia, e vedea quelli di sua setta e gli altri
comperare pane di saggina di 6 denari 12.
Niccolò Rodolico (a
cura di), Cronaca Fiorentina di
Marchionne di Coppo Stefani, Rerum Italicarum Scriptores, Tomo XXX, Città
di Castello, 1903, pp. 272-273.
Nessun commento:
Posta un commento