La Pieve di San Giovanni Battista a Greti, comunemente detta di Sant'Ansano è uno splendido esempio di architettura romanica in pietra. Situata nel Comune di Vinci, fra Vitolini e Sovigliana, la chiesa si trova lungo una delle più importanti direttrici stradali fra il Medio Valdarno Inferiore e la città di Pistoia, della cui Diocesi fa parte.
La prima notizia
documentaria risale all'anno 998, in cui l'Imperatore Ottone III
riconobbe la pieve sotto la giurisdizione ecclesiastica di Antonino
Vescovo di Pistoia. Assieme alle pievi di Casale, Lamporecchio e
Spanerecchio, la chiesa di San Giovanni Battista di Greti finì sotto
il patronato laico. Nel 1105 il Papa Pasquale II, attraverso
un'apposita bolla, ne attribuì nuovamente la giurisdizione ad
Ildebrando Vescovo di Pistoia. Nel 1107 i vescovi di Siena e di
Arezzo, di comune accordo, recuperano a Dofana i resti di
Sant'Ansano, martire, vissuto fra il III e il IV d.C.. Il corpo del
santo fu trasportato a Siena (dove andò distrutto in un incendio
procurato da un fulmine nel 1359), la testa fu collocata nella
Cattedrale di Arezzo, mentre un dito fu trasportato nella chiesa di
Greti, dove ancora rimane, e che da quel momento fu detta anche di
Sant'Ansano. La giurisdizione del Vescovo di Pistoia sulla pieve fu
confermata alcuni decenni dopo anche dall'Imperatore Federico I
“Barbarossa”, attraverso apposito diploma, concesso mentre si
trovava a San Quirico d'Orcia.
Nella decima del
1276-77, la Pieve di San Giovanni di Greti presentò una rendita di
10 lire e le furono attribuite sei chiese suffraganee: Santa Maria di
Faltognano, San Pietro di Vitolini, Santa Croce di Vinci, San Donato
di Greti, San Iacopo di Vallebretta e San Michele di Dianella.
Successivamente, a queste si aggiunsero le chiese di Santa Maria a
Collegonzi e Santa Lucia a Paterno. Nel 1478 il patronato della pieve
di San Giovanni Battista venne assegnato alla Certosa di Firenze, che
lo detenne fino alla fine del '700. Nel 1505 fu oggetto di una visita
pastorale.
La Pieve di San Giovanni Battista a Sant'Ansano
Foto di Francesco Fiumalbi
Foto di Francesco Fiumalbi
L'edificio, realizzato
fra XII e XIII secoli, è contraddistinto da una pianta rettangolare
a tre navate su quattro campate. I capitelli sono decorati con figure
antropomorfe, motivi floreali ed elementi astratti. Tale ripartizione
interna trova evidenza nei volumi e nell'orchestrazione della
facciata, caratterizzata da un rustico paramento con grandi elementi
di pietra. Fra '600 e '700 furono realizzati diversi lavori, fra cui
la ristrutturazione del campanile, la costruzione della cappella sul
lato settentrionale, forse a servizio di una compagnia (poi
demolita), e il grande porticato, di cui rimangono le mensole, sotto
forma di capitelli, incastrati nella muratura del fronte principale.
Si particolare pregio, sono i due archi che sovrastano il portale
principale e quello laterale. L'architrave della porta d'accesso è
costituito da un elemento di recupero, forse si tratta di una
modanatura verticale originariamente a delimitazione di una apertura.
L'oculo, realizzato successivamente, andò a sostituire un'apertura
che, originariamente, doveva essere una bifora, molto diffusa negli
edifici plebani del tempo. Probabilmente riferibili ad alcuni
interventi di restauro le cornici in cotto dei coronamenti.
L'edificio, fortemente modificato nell'ultimo secolo, si presentava con il porticato e la facciata intonacata fino ai primi anni del '900, come si può vedere in questa bellissima cartolina d'epoca, pubblicata dai nostri amici del sito DELLA STORIA D'EMPOLI.
L'edificio, fortemente modificato nell'ultimo secolo, si presentava con il porticato e la facciata intonacata fino ai primi anni del '900, come si può vedere in questa bellissima cartolina d'epoca, pubblicata dai nostri amici del sito DELLA STORIA D'EMPOLI.
La Pieve di San Giovanni Battista a Sant'Ansano
Foto di Francesco Fiumalbi
Foto di Francesco Fiumalbi
All'interno,
oltre alla reliquia di Sant'Ansano, si conservano opere d'arte di
particolare pregio, come una bellissima pala d'altare di scuola
giottesca, attribuita a Puccio di Simone, raffigurante Sant'Ansano
fra due angeli. Nel
coro è collocata la tela con Sant'Alessandro
I Papa
liberato
dal carcere da un angelo,
realizzata da Rutilio Manetti nel 1625. Della medesima epoca
due
acquasantiere in marmo e una tela, di ambito fiorentino, raffigurante
Sant'Antonio
da Padova, San Brunone e San Filippo Neri.
Del XVI secolo il battistero e il tabernacolo marmoreo,
caratterizzato dallo sportello dipinto con l'Effusio
Sanguinis. A
partire dal 1680, la pieve ospita anche le reliquie di San Bonifacio,
collocate in un'urna sulla navata destra, grazie all'interessamento
della Compagnia del Paradiso.
BIBLIOGRAFIA
Repetti Emanuele, Dizionario geografico, fisico e storico della Toscana, Firenze, 1833-1846.
Repetti Emanuele, Dizionario geografico, fisico e storico della Toscana, Firenze, 1833-1846.
Proto
Pisani Rosanna Caterina, Empoli,
il Valdarno Inferiore e la Valdelsa Fiorentina,
Mondadori, Milano, 1999.
Rauty
Natale, Schede
storiche della Diocesi di Pistoia,
in Annuario
2005,
Diocesi di Pistoia, p. 147.
La Pieve di San Giovanni Battista a Sant'Ansano, portale d'ingresso
Foto di Francesco Fiumalbi
La Pieve di San Giovanni Battista a Sant'Ansano, ingresso laterale
Foto di Francesco Fiumalbi
La Pieve di San Giovanni Battista a Sant'Ansano,
particolare del capitello-mensola del portico rinascimentale
Foto di Francesco Fiumalbi
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