Prosegue
il viaggio della storia sanminiatese attraverso le fonti
cronachistiche toscane, ovvero quelle fonti a carattere narrativo che
ripercorrono periodi storici più o meno estesi. Stavolta ci
occuperemo della cosiddetta “Cronaca
Senese”
o “Cronaca
Maggiore”
attribuita ad Agnolo di Tura detto “il Grasso”, vissuto a Siena
nel '300.
Non
staremo qui ad analizzare le questioni relative a questa “cronaca”
desunta da un manoscritto cinquecentesco e che copre un arco
temporale che va dal 1300 al 1351. Al di là del dibattito
storiografico, per il quale si rimanda a questo articolo di Paolo Bertolini,
l'opera presenta interessanti notizie relative a San Miniato, ai suoi
abitanti e al suo territorio. L'opera fu pubblicata per la prima
volta nel 1729, nel tomo XV della collana Rerum Italicarum
Scriptores, diretta da Ludovico Muratori. Il nostro regesto è tratto
da una ristampa più recente:
Cronaca
Senese attribuita ad Agnolo di Tura del Grasso detta la Cronaca
Maggiore,
in Lisini Alessandro e Iacometti Fabio (a cura di), Cronache
Senesi,
in
Rerum
Italicarum Scriptores, Tomo XV, parte VI-A, Nicola Zanichelli,
Bologna, 1939.
Cronache Senesi, in Rerum Italicarum Scriptores,
Tomo XV, parte VI-A, Nicola Zanichelli, Bologna, 1939.
La prima metà del XIV
secolo rappresenta per San Miniato un periodo particolarmente
intenso, all'interno del complesso scacchiere toscano lacerato da
lotte di fazione e fortissimi interessi economici. E' il periodo
immediatamente successivo alla “cacciata” dell'amministrazione
imperiale da San Miniato che, subendo la forte influenza di Firenze,
si dota di un governo popolare ed aderisce con vigore alla parte
Guelfa. Tuttavia, spesso, i potentati familiari si dimostrarono
pronti a intervenire e ad influenzare la vita politica sanminiatese.
E infatti, la prima notizia che ci fornisce la “Cronaca” è
quella relativa al colpo di mano dei cosiddetti Magnati verso
l'ordinamento comunale di chiara impronta guelfa e influenza
fiorentina (01).
Successivamente
la narrazione ci offre interessanti informazioni che vedono i
Sanminiatesi coinvolti nelle vicissitudini legate alla venuta
dell'Imperatore Enrico VII
a Pisa nel 1311-1312, con le conseguenti spedizioni subite nel
contado da una parte (03) e la vicinanza con Firenze, che inviò a
San Miniato piccole guarnigioni a presidio della frontiera pisana,
dall'altra (02).
Il
sodalizio con i Fiorentini sembra proseguire anche poco dopo, quando
i Sanminiatesi si affiancarono ai guelfi contro l'Imperatore che da
Roma stava dirigendosi verso Firenze (04) che poi fu soccorsa
durante l'assedio di Enrico VII
nel 1312; inoltre i Sanminiatesi si distinsero nel contrastare i
Pisani che stavano dirigendosi verso Firenze a sostegno degli
assedianti (05). Ciò provocò nuove spedizioni filo-imperiali nel
territorio sanminiatese nel 1313 (06).
In
Pisa si avviò la stagione di Uguccione della Faggiuola,
contraddistinta da una politica militare molto aggressiva. A farne le
spese Lucca e San Miniato, con il contado sanminiatese attaccato e
parzialmente occupato, fra il 1314 e il 1315, nonostante varie
trattative disposte da Roberto d'Angiò
(07, 08). I Sanminiatesi parteciparono quindi alla cosiddetta
Battaglia di Montecatini,
vinta dalle truppe di Uguccione, riportando gravi perdite, al pari
degli alleati guelfi (09). Caduto il regime di Uguccione della
Faggiuola, si giunse quindi alla Pace di Napoli del 1317, a cui prese
parte anche San Miniato che rivendicò i castelli occupati dai Pisani
ed altre questioni inerenti i fuoriusciti e i prigionieri in mano dei
nemici (10).
Di
lì a pochi anni prese avvio la stagione di Castruccio Castracani,
che effettuò diverse spedizioni nel Valdarno, seguite da altrettante
reazioni delle città guelfe (11, 12, 13, 14, 15, 17). Nel frattempo,
nel 1327, Nicola
Biciencio da Cigoli viene eletto Capitano del Popolo a Siena (16).
La morte di Castruccio
e il rafforzamento della Lega Guelfa prese campo, grazie anche alle
operazioni di Beltramo del Balzo (18), portarono alla Pace di
Montopoli nel 1329 (19).
Nel 1336 si ha notizia
di alcuni armati da Siena e da Firenze che prestarono servizio a
presidio del territorio sanminiatese (20).
Infine,
l'ultima informazione che riguarda il supporto dei Sanminiatesi ai
Fiorentini durante la cacciata di Gualtieri VI di Brienne, Duca d'Atene
(21).
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Di seguito il regesto:
02 [anno 1311] I Fiorentini mandano una guarnigione a San Miniato per difendere la frontiera con Pisa, al tempo dello sbarco a Pisa di Arrigo di Namur.
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