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[anno 1329] I Fiorentini, tramite Beltramo del Balzo che si trovava a
San Miniato, effettuano una azione nel contado pisano. Dopo poco
viene sottoscritta la Pace di Montopoli.
[…]
Pisani,
sentendo i trattati menati per misser Marco Visconti e li cavalieri
Tedeschi del Cernuglio che teneano Lucha trattavano co' Fiorentini,
per tema che a' Fiorentini non cresciesse la forza e '1 potere avendo
Lucha, e non fusser a loro più presso vicino, sì s'intraversaro e
cercarono all'entrata di luglio co' li detti Tedeschi d'avere Lucha
per 60 m fiorini: e fatto il patto diedono caparra 13m fiorini, i
quali si perderò per la fretta che ebeno, non ne presero statichi né
cautela: e ciò avenne per le varie novità e mutatione che avenono
poi in Lucha: per la qual cosa sentendolo i Fiorentini, di ciò
furono molto corucciati.
Fiorentini,
corucciati contra i Pisani per la cagione antedetta, ordinoro e fero
cavalcare misser Beltramone del Balzo maliscalco delegato de' re
Ruberto che era in San Miniato co' le masnade de' soldati de'
Fiorentini con più di M a cavallo e a pie assai, e corsero infino al
borgo di San Marco di Pisa e infino all'antiporto senza contasto
alcuno, ardendo e guastando, menando grande preda di prigioni e di
bestie e d'arnesi. E poi si volsero per Val d'Era ardendo e robando e
guastando ciò che trovavano e ebero per forza conbattendo il
castello di Pratiglione e quello di Canpareno, che lo teneano li
Pisani, e fecerlo disfare. I Pisani, vegiendosi così oppressati da'
Fiorentini, ed eransi ribellati dal Bavaro ed erano assai in male
stato, cercaro pace co' Fiorentini. E li Fiorentini l'assentirono per
potere meglio fornire la guera di Lucha, e fero la detta pace a
Montetopoli per li anbasciadori Pisani e Fiorentini, a dì 12
d'agosto, con patti di franchigia di cabelle, l'una parte e l'altra
in Firenze e in Pisa, e che li Pisani fussero nimici di chiunque
fussero nimici de' Fiorentini.
E
poi il settenbre vegnente, certi ghibellini Pisani, dispiacendo lo'
la pace fatta co' Fiorentini, cercaro con quelli di Lucha di tradire
Pisa, ma fu scuperto il tradimento e certi ne furono presi e guasti e
molti ne furo fatti ribelli e sbanditi.
[…]
Cronaca
Senese attribuita ad Agnolo di Tura del Grasso detta la Cronaca
Maggiore,
in Lisini Alessandro e Iacometti Fabio (a cura di), Cronache
Senesi,
in Rerum Italicarum Scriptores, Tomo XV, parte VI-A, Nicola
Zanichelli, Bologna, 1939, pp. 491-492.
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