sabato 9 marzo 2013

SAN MINIATO NELLA “CRONACA SENESE” DI AGNOLO DI TURA 05/21

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05 [anno 1312] I fiorentini, assaliti dalle truppe dell'Imperatore Enrico VII, ottengono l'aiuto di molte città. I sanminiatesi inviano un piccolo contingente e assalgono i pisani accorsi a sostegno delle truppe imperiali.


[…] Lo 'nperadore co' la magior parte di sua gente venne a canpo a Firenze, a dì 19 di settenbre, ardendo ciò che poteano; e pose suo canpo a l'abadia a San Salvi con circa 1000 cavalieri, e l'altra sua gente era rimasta i' Valdarno, che veniano; e parte di sua gente era rimasa a Todi, e' quali venendone poi per lo contado di Perugia furono assaliti da' Perugini, unde furo rotti i Perugini con grande danno di loro. E così lo 'nperadore e sua gente faceano grande danno d'ardere e d'altri mali, ed era credentia di molti, [che] se lo 'nperadore con sua giente fusse venuto di subito a le porti di Firenze l'arebe presa; perchè erano assai Fiorentini ne la città, che per loro sbigottimento si voleano rendere a lo 'nperadore prima che venisse a le mura. Ma li valenti animosi Sanesi, ch'erano tratti a loro aiuto, senpre oviorno che non s'arendessero; e così li Fiorentini presero animo per lo rispetto che lo 'nperadore non venne subito a le porti. E per questo i Fiorentini e'l popolo loro s'armoro a suon di canpana co' gonfaloni de le conpagnie. El vescovo di Firenze co' cavalli de' cherici s'armò e trasse a la piaza de' priori cogli altri armati, e così ordinoro le difese a le mura e a' fossi, facendo stechati e altre bertesche, con guardie di dì e di notte, e così continuo stavano in grande paura due dì, intanto che i loro cavalieri tornaro dall'Ancisa per diverse vie per le valli di Robbiano e da Santa Maria Inpruneta a Montebuoni; chi pochi e chi assai, di notte tenpo entraro in Firenze: unde la città s'asicurò.
Unde poi i Luchesi mandaro gente' a Firenze i' loro aiuto, e così Pistoia e Prato e' Volterani e Colle di Valdelsa e Sangimignano e Saminiato; e' Bolognesi vi mandoro 300 cavalieri e m pedoni, e di Romagna e di Ravenna e di Faenza e Cesena e altre tere guelfe; e da Gobio e da Città di Castello e da Perugia non vi mandaro gente, perchè aveano guera co' Todini e Spuletani. E così mandò i sopra detti [in] aiuto a Firenze, sicondo la loro possibilità, di genti a pie e a cavallo, in modo che in 8 dì si trovò in Firenze circa 3000 omini a cavallo e grande numero di gente a pie.
Pisani mandaro gran gente a pie e a cavallo in aiuto de lo 'nperadore, e passando furo assaliti da quelli di Saminiato a' loro passi, donde ne furo presi assai de' Pisani e alquanti morti da quelli di Saminiato. […]

Cronaca Senese attribuita ad Agnolo di Tura del Grasso detta la Cronaca Maggiore, in Lisini Alessandro e Iacometti Fabio (a cura di), Cronache Senesi, in Rerum Italicarum Scriptores, Tomo XV, parte VI-A, Nicola Zanichelli, Bologna, 1939, p. 324.

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