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[anno 1325] I sanminiatesi soccorrono Roberto d'Angiò, insieme alle
altre città della Lega Guelfa.
[…]
II
contado di Firenze in verso il ponente ove Castruccio guastò e corse
rimase tutto diserto,
e le genti scanpate rifugiti in Firenze per li disagi ricevuti
adussero in Firenze infirmità e mortalità grande, la quale s'apichò
a' cittadini, e tutto quello anno ebe nella città grande mortalità
di gente sifatta che s'ordinò che bando non andasse per li morti,
aciochè la gente inferma non isbigottisse di tanti morti Fiorentini
essendo in tanta affritione di guerra e così sprovati dal tirano
Castruccio loro nimico, mandarono per lo sochorso a lo re Ruberto a
Napoli e a' vicini e amici e da nullo ebeno subito aiuto, se no' da
Saminiato 80 cavalieri e da' Colligiani 25 cavalieri e 100 fanti, e
feciono per paura che non passasse Castruccio dall'altra parte de la
città, feciono afforzare la roca di Fiesole, perochè n'avea
minacciati i Fiorentini e avea gran volontà di 15 rifare Fiesole per
assediare megl[i]o la città e avere bono fatto, se e' signori
Ubaldini l'avessero seguito come aveano promesso; e ancora per paura
di Castruccio i Fiorentini feceno afforzare la badia di Saminiato a
Monte (la
Badia Fiorentina, nei pressi di San Miniato al Monte, n.d.r.) e
in ciascuno luogo missono gente e guarnigione, e ancora per tema che
li sbanditi non facessero raunata e rubellatione dentro a la città o
di fuore d'alcuno castello, e ordinoro che ciascuno potesse uscire di
bando, per che misfatto 20 si fusse, pagando alcuna picola cabella,
salvo quelli de le case esciettati per ghibellini o bianchi o
ribelli.
[…]
Cronaca
Senese attribuita ad Agnolo di Tura del Grasso detta la Cronaca
Maggiore,
in Lisini Alessandro e Iacometti Fabio (a cura di), Cronache
Senesi,
in Rerum Italicarum Scriptores, Tomo XV, parte VI-A, Nicola
Zanichelli, Bologna, 1939, p. 429.
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