sabato 14 settembre 2013

IN PILLOLE [015] - LE “DOTI” DEL PROPOSTO ANSALDI - 1787

a cura di Francesco Fiumalbi
Piero Tommaso Ansaldi, di nobili origini familiari, fu Proposto della Cattedrale di San Miniato dal 1747 al 1787, anno della sua morte. Persona molto apprezzata, uomo colto ed erudito, era l'ultimo membro di uno dei tre rami in cui risultava suddivisa la famiglia Ansaldi alla fine del '700 e poteva contare su di un patrimonio abbastanza consistente. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni alla Comunità affinché, con le rendite ricavate dalla gestione del patrimonio, venissero elargite annualmente tre doti ad altrettante ragazze della Parrocchia del Duomo. Se non vi erano ragazze in stato di necessità in quella parrocchia, l'area sarebbe stata estesa anche alla giurisdizione della chiesa dei SS. Stefano e Michele.
Un gesto certamente nobile, che consentì ad alcune povere ragazze sanminiatesi di poter trovare un buon marito e quindi di allontanare loro la necessità di praticare professioni poco dignitose, prima fra tutte la prostituzione. La pratica di mettere a disposizione il proprio patrimonio dopo la morte, affinché le rendite costituissero un sussidio economico per attività socialmente utili, fu attiva fino a tutto l'800. D'altra parte nei secoli passati le cosiddette politiche di welfar state non erano nemmeno immaginabili. In compenso, seppur molto limitatamente, alcune persone benestanti e dotate di particolare sensibilità, mettevano a disposizione il proprio patrimonio, 
in tutto o in parte. Proprio come fece il Canonico Piero Tommaso Ansaldi.

Cattedrale di San Miniato
Foto di Francesco Fiumalbi

Di seguito è riportato un estratto della “Gazzetta Toscana”, Tomo 21, 1787, n. 35, p. 139.*

SAMMINIATO. 30. Agosto.
La mattina del dì 19 del cadente Agosto passò a miglior vita il nobile Sig. Pier Tommaso Ansaldi Proposto della Cattedrale di questa Città, uomo di ottimi costumi, e di singolar dottrina. Esso prima fu Parroco per più anni della Chiesa di S. Bartolommeo a Brusciana, dipoi nel 1747 ottenne la prima dignità della nostra Cattedrale, che ha il titolo di Proposto. Fu Egli sempre indefesso nell'adempiere i pesi di Curato, e nel rispondere a chi nella sua dottrina lo consultava. Grandissima fu la sua carità verso i Poveri, poiché tutto ciò, che il medesimo si ritrovava lo distribuiva ai bisognosi, e per renderla eterna essendo l'ultimo della Famiglia con suo Testamento ha instituita Erede universale la Comunità di Samminiato, perché a medesima con l'annua entrata della suddetta Eredità distribuisca ogni anno in perpetuo tre Doti a Ragazze della Cura della Cattedrale, e in defetto a Ragazze della Cura dei SS. Michele e Stefano di questa Città indistintamente. Appena sparsa la voce della sua morte, grande fu il numero di Popolo che concorse a vederlo. Trovasi alle stampe la di lui seguente operetta: “Petri Thomae Ansaldi Ecclesiae Cathedralis Miniatensis Praepositi de Divinitate Domini Nostri Jesu Christi Dissertatio: Florentiae 1755. ex Typographia Joannis Baptistae Stecchi”. E di tal dissertazione si fa menzione dall'eruditissimo Dottor Giovanni Lami nelle sue Novelle Letterarie dell'an. 1755.

* La Gazzetta Toscana era un po' come la nostra Gazzetta Ufficiale, usciva con cadenza settimanale e fu creata nel 1766 per volontà del Granduca Pietro Leopoldo, per diffondere in maniera sintetica i provvedimenti legislativi e informare di quanto concerneva più in generale la sfera pubblica e non solo.


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