La
prima parte delle Historie universali de' suoi tempi
di
Giovan Villani Cittadino Fiorentino,
Venezia, 1559
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[anno 1336] LIBRO XI. CAPITOLO LI .
Come
le masnade di messer Mastino ch’erano in Lucca cavalcaro in sul
contado di Firenze.
«Nel
detto anno, a dì XXV di luglio, le masnade di messer Mastino
ch’erano in Lucca, in quantità di tremila cavalieri e popolo
assai, uscirono di notte di Buggiano e vennero subitamente a Cerreto
Guidi in Greti, e quello sproveduto, combattero il borgo ed ebberlo,
e feciono grande danno di preda e d’arsione di case e di biade
sanza alcun contasto; però che ’l capitano e cavalleria de’
Fiorentini erano gran parte in Pistoia per cagione de la festa di
santo Iacopo. E poi a dì V d’agosto seguente la gente di messer
Mastino, in quantità di VIII.c. cavalieri e molti pedoni, onde fue
capitano e conducitore Ciupo delli Scolari rubello di Firenze, e uscì
di Lucca e guadò Arno e guastò il borgo a Santa Fiore e altre
villate di San Miniato, e albergaro due notti a la villa di
Martignano sotto San Miniato. La gente de’ Fiorentini, ch’erano
in Empoli e ne le castella del Valdarno e di Valdinievole, li seguiro
francamente; per la qual cosa i nemici temendo la stanza d’essere
sorpresi, perché non erano venuti proveduti di vittuaglia, si
partiro a dì sette d’agosto con isconcia levata, e passando per lo
borgo di Santa Gonda per paura de’ Saminiatesi, scesi per comune a’
balzi e a le tagliate e isbarre fatte, non ardiro di mettervi fuoco;
e molti ve ne rimasono, e li altri fuggendo sanza ordine in più
parti si ricolsono, alquanti passando Guisciana, ma i più per lo
contado di Pisa straccati, e molti per sete spasimaro e annegaro in
Guisciana. E se la nostra cavalleria avesse più studiato il
cavalcare, non ne campava uomo per la mala condotta. E per le dette
cavalcate il paese di Valdarno e di Greti le terre non murate stavano
in grande tremore; per la qual cosa il Comune di Firenze ordinò che
subitamente fossero rifatte le mura d’Empoli e di Pontormo, che
alquanto n’erano cadute per cagione del grande diluvio, e ordinaro
che ’l borgo di Montelupo si compiesse di murare in su la riva
d’Arno e del fiume di Pesa; e che fosse rifatto e murato il borgo
di Cerreto Guidi; e così fu fatto in poco di tempo, faccendo loro
alcuna franchigia e munità. E ordinossi in Firenze di fare grossa
cavalcata a Lucca per vendetta di quella, e per oservare la promessa
fatta per la lega de’ Viniziani, come faremo menzione nel seguente
capitolo.»
Croniche
di Giovanni, Matteo e Filippo Villani secondo le migliori stampe e
corredate di note filologiche e storiche,
Vol. I, Trieste, 1857, pp. 398-399.
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