La
prima parte delle Historie universali de' suoi tempi
di
Giovan Villani Cittadino Fiorentino,
Venezia, 1559
39 [anno 1346] LIBRO XII. CAPITOLO LXXXII.
Di
certe novità che furono nel castello di Saminiato e come si diedono
alla signoria e guardia del Comune di Firenze per V anni.
«Nel
detto anno, del mese di febraio, essendo podestà di Saminiato mesere
Guiglielmo delli Oricellai popolano di Firenze, volendo fare
giustizia di certi malfattori i quali erano masnadieri di Malpigli e
Mangiadori, le dette case co lloro sforzo d’amici con armata mano
levaro la terra a romore, e per forza tolsono i malfattori alla detta
podestà, e voleno disfare gli ordini del popolo. Se non che’
popolani di Saminiato furono ad arme, e col sùbito soccorso delle
masnade di Fiorentini ch’erano nel Valdarno di sotto, a ccavallo e
a piè vi trassono, onde il popolo si difese e guarentì, e ’l
Comune di Firenze vi mandò loro ambasciadori per riformare la terra,
e così feciono; per la qual cosa il popolo e Comune di Saminiato, di
loro buona volontà e per vivere in pace, dierono la signoria e
guardia della loro terra al Comune di Firenze per V anni. E poi per
fortificare il popolo di Saminiato si fece, dì XIII d’ottobre
MCCCXLVII, riformagione in Firenze, che’ grandi di Firenze
s’intendessono e fossono grandi e trattati per grandi in Saminiato,
acciò che non potessono fare forza e violenze a’ popolani, e che i
grandi di Saminiato s’intendessono per grandi in Firenze. E
ordinossi di raforzare la rocca e fare via chi Comune di Firenze e di
Saminiato, acciò che ’l Comune di Firenze avesse spedita l’entrata
ella guardia della detta rocca. E ordinossi di fare un ponte sopra il
fiume de l’Elsa alle spese de’ detti due Comuni, acciò che
quando bisognasse, ad ogni tempo, la forza di Fiorentini potesse
essere in Saminiato alla loro difesa.»
Croniche
di Giovanni, Matteo e Filippo Villani secondo le migliori stampe e
corredate di note filologiche e storiche,
Vol. I, Trieste, 1857, p. 492.
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