di
Giovan Villani Cittadino Fiorentino,
Venezia, 1559
18
[anno 1312] LIBRO IX. CAPITOLO XXXVII.
Come
lo 'mperadore Arrigo venne nella città di Pisa.
«Nel detto anno a di XVI del mese di febbraio, lo 'mperadore si parti di Genova per mare con trenta
galee per venire a Pisa: per fortuna di tempo gli convenne dimorare in Portoveneri diciotto dì; poi di là arrivò a Portopisano, e in Pisa entrò a dì VI di marzo MCCCXI, e da' Pisani fu ricevuto come loro signore, faccendogli grande festa e processione, e al tutto gli diedono la signoria della città, faccendogli grandi doni di moneta per fornire sua gente, che grande bisogno n'aveva. In Pisa dimorò infino a dì XXII d'aprile MCCCXII, attendendo gente nuova di suo paese. In questo dimoro in Pisa il maliscalco suo con la sua gente molte cavalcate e assalti fece sopra le terre e castella de' Lucchesi e di Samminiato del Tedesco, sanza tendere campo, o assedio. In quelle cavalcate presono il castello di Buti e la valle che teneane i Lucchesi; altro acquisto non vi fece di terra alcuna. In Pisa si trovò con MD. cavalieri oltramontani con gl'infrascritti baroni e signori: l'arcivescovo di Trievi suo fratello carnale, il vescovo di Legge fratello del conte di Bari suo cugino, il duca di Baviera, il conte di Savoia suo cognato, il conte di Forese, messer Guido fratello del Delfino di Vienna, messer Arrigo fratello del conte di Fiandra suo maliscalco e cugino, messer Ruberto figliuolo del detto conte di Fiandra, il conte d'Alvagna d'Alamagna chiamato in loro lingua Luffo Mastro, cioè in latino Mastro Siniscalco, nomo di grande valore, e più altri conti della Magna non conosciuti da noi, castellani e banderesi assai, ciascuno di questi signori con sua gente, e molti Italiani, Lombardi e Toscani. I Fiorentini e gli altri Toscani sentendolo in Pisa, s'afforzarono di cavalieri e di gente in grande quantità per contrastarlo.»
Croniche
di Giovanni, Matteo e Filippo Villani secondo le migliori stampe e
corredate di note filologiche e storiche,
Vol. I, Trieste, 1857, p. 228.
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