di
Giovan Villani Cittadino Fiorentino,
Venezia, 1559
23
[anno 1323] LIBRO IX. CAPITOLO CCIX.
Come
Castruccio fece oste alle castella di Valdarno di ponente
«Incontanente il detto Castruccio con sua gente e co' detti Friolani, e con aiuto di certe masnade di
Pisa, con quantità di ottocento cavalieri e ottomila pedoni, a di XIII del detto giugno passò la Guisciana al ponte a Cappiano, e puosesi a oste a pie di Fucecchio, e quello in parte guastò; e poi fece il simigliante al castello di Santacroce e quello di Castelfranco; e poi passò l'Arno, e guastò a pie di Montetopoli, e poi tornò in su l'Elsa, e guastò a piè di Samminiato, e tornossi a Lucca con grande onore, di XXIII di giugno. I Fiorentini mandarono per loro amistà; ma però non cavalcarono contra il detto Castruccio, se non che intesono a fare guardare le frontiere; e così quello ch'aveano ordinato di fare a Castruccio, per suo senno e prodezza fece a' Fiorentini con loro vergogna.»
Croniche
di Giovanni, Matteo e Filippo Villani secondo le migliori stampe e
corredate di note filologiche e storiche,
Vol. I, Trieste, 1857, p. 267.
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