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(1359) A Santa Gonda le trattative per la scoperta di un “colpo di
stato” a Firenze
«[…]
L’ordine
dato fu questo, che il detto frate Christofano, che ancora usava in
palagio [Palazzo Vecchio
di Firenze, n.d.r.], &
non havea lasciato le chiavi, dovea l’ultimo dì di Dicembre metter
segretamente 4 fanti in una camera della torre del palagio de’
Signori, & per lo sportello della porta, ch’è dirimpetto à
gli Antellesi doveva mettere 80 fanti, & riporgli nel luogo degli
Uficiali delle castella, & la mattina nell’entrata de’ nuovi
Priori quando ogn’uno fusse in su la ringhiera dovevano uscire
fuori di detto luogo, & uccidere quello fante, che usava di
rimanere solo à guardia della porta, & serrare la porta, &
salire in sul palagio gittando pietre, & i fanti della torre
dovevano sonare le campane, al suono delle quali i congiurati si
dovevano muovere con loro seguito de male contenti, che speravano che
fossono molti, ma per gratia di Dio il trattato si scoperse in questo
modo, che Bernarduolo Rozo vedendo il suo trattato tornato in fummo,
pensò di fare ciuanza di danari, & venuto à Santa
Gonda mandò per
uno degli Antellesi, & dissegli, che se il comune gli desse 25
migliaia di fiorini, che lo caverebbe di sospetto, &
manifesterebbe il trattato, in Firenze si diliberò di dargliele e
trarre il popolo di sospetto, & feciongli le obbligazioni di
pagargli in Siena, questo ragionamento fu noto à Bartolommeo, &
sappiendolo che il detto Andrevvolo nol sapeva, se non per la scritta
d’Uberto Infangati, che era d’altra tranma, si manifestò, &
aprì à Salvestro suo fratello, il quale per rimedio di loro, &
della loro famiglia, andò con uno suo confidente dello stato à
Signori, & hebbe sicurtà per Bartoommeo suo fratello offerendo
loro, che harebbono tanto da lui, che uscirebbono di sospetto […]»
Piero
[Domenico] Buoninsegni, Historia
Fiorentina, appresso
Giorgio Marescotti, Firenze, 1581, Libro Terzo, pp. 485-486.
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