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(1312) I Sanminiatesi partecipano alla difesa di Firenze dall'assedio
degli imperiali
«Lo
Imperadore per consiglio de' Fiorentini usciti, che erano con lui,
prese la via del Poggio per stretti passi, & passò il Castello
verso Firenze, parte dell'hoste de' Fiorentini col maniscalco del Re
Ruberto si feciono loro incontro per altre via a' passi, ma la gente
dello Imperadore combattendo con loro gli ripinsono quasi come rotti
insino all'Ancisa, ma con poco danno d'ogni parte, & erano quivi
i Fiorentini quasi come assediati & con poca vettovaglia, che se
lo Imperadore havesse atteso quivi, gli harebbe tutti presi, ma
diliberò prestamente venire alla Città di Firenze credendola havere
sanza contasto, lasciando l'hoste de' Fiorentini all'Ancisa tutti
sbigottiti, & impauriti. Et così il segente dì lo Imperadore
detto passò l'Arno, dove mette la Mensola con circa 1000. cavalli
ardendo ciò che trovava, & posossi a San Salvi, aspettando le
sue bragate, che venivano da l'Ancisa, & da Todi, che se subito
fosse entrato in Firenze si crede l'harebbe havuta: perché trovava
le porti aperte, & con poco provedimento. In Firenze fu grande
spavento vedendo l'arsioni, & vedendo che le loro brigate erano
rimase come rotte all'Ancisa, pure s'armò il popolo subito, e dreto
a Gonfaloni vennono al Palagio, & armossi il Vescovo co' cavalli
de' cherici e andò alla difensione della porta Santo Ambrogio, &
tutto il popolo gli seguì drieto, & accamparonsi drento innanzi
le mura, attendendo con grande prestezza a rimettere i fossi, &
fare steccati, e bertesche, & così stettono due dì in grande
paure tanto che le loro genti tornarono da l'Ancisa per diverse vie,
& oltre alle loro mandarono i Lucchesi in aiuto 600. cavalieri e
3000. pedoni, i Sanesi 600. cavalieri, e 2000. pedoni, i Pistolesi
100. cavalieri, e 500. pedoni, i Pratesi 50. cavalieri, e 400.
pedoni, i Volterrani 100. cavalieri, e 300. pedoni, Colle,
Sangimignano, & Santo
Miniato, ciascuno
50. cavalieri, e 200. pedoni, i Bolognesi 400. cavalieri, & mille
pedoni, di Romagna, cioé da Rimino, Ravenna, Faenza, Cesena, &
altre terre guelfe 300. cavalieri, e 1500. pedoni, d'Agobbio 100.
cavalieri, da Città di Castello 50. cavalieri, da Perugia non venne
aiuto per la guerra haveano co' Todini, e Spuletini, & così in
otto dì si trovarono i Fiorentini più di 4000. huomini à cavallo,
& gente à pié innumerabile, & lo Imperadore havea circa
1800. cavalieri tra Oltramontani, & Italiani, & fu in questo
anno grande abbondanza d'ogni vettovaglia, e stetteni lo Imperadore
ad assedio insino adì ultimo d'Ottobre, & mai non dié battaglia
alcuna sperando haverla di concordia, & i Fiorentini anche non
ardirono à mettersi alla fortuna, della battaglia benché havessono
quattro coranti gente per non havere capitano, & benché da
questa porta la Città paresse assediata, tutte l'altre porte stavano
aperte, & usciva, & entrata mercantie e ogni cosa, come se
nessuna guerra fosse, & la maggior parte andavano per la Città
disarmati.»
Piero
[Domenico] Buoninsegni, Historia
Fiorentina, appresso
Giorgio Marescotti, Firenze, 1581, Libro Primo, pp. 141-143.
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