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(1346-47) Rivolta dei Malpigli e dei Mangiadori contro il Podestà di
San Miniato Guglielmo Rucellai fiorentino. I Grandi di San Miniato si
intendessero Grandi di Firenze
«Della
detta confermazione dello Imperadore che assediò Firenze, &
cercossi di correggere le borse de’ Priori perché si diceva, che
sotto nome d’artefici v’erano stati messi dentro certi Ghibellini
& non potendosi si fece ordine che nessuno potesse accettare
uficio il cui padre ò consorto fosse stato ribello, ò venuto contro
al comune dal 1301. in quà a pruova di 6. testimoni, & furono
per questo condannati più artefici, & rimossi da ufici, &
quinci cominciorono i fatti della parte Guelfa, & per la medesima
gelosia fu romore in Arezzo, & in presenza de’ Rettori trassono
tutti i Ghibellini delle loro borse. Del mese di Febbraio in detto
anno essendo Podestà
di S. Miniato M. Guglielmo Rucellai
& volendo fare giustizia di due malfattori certi della casa de’
Malpigli, &
Mangiadori
levarono la terra à romore, e tolsono i detti malfattori al Podestà,
volendo disfare gli ordini del popolo, il perché il popolo si levò,
& con soccorso de’ Fiorentini ripresono la terra, & per più
loro pace ne dierono la Signoria per 5. anni al comune di Firenze di
loro propria volontà, & poi d’Ottobre 1347. s’ordinò che i
grandi di S.
Miniato
s’intendessono grandi di Firenze, e rafforzossi la rocca con una
via chiusa di muro, & fecesi uno ponte in su l’Elsa per poterlo
soccorerlo a’ bisogni.»
Piero
[Domenico] Buoninsegni, Historia
Fiorentina, appresso
Giorgio Marescotti, Firenze, 1581, Libro Terzo, pp. 372-373.
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