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(1341) I Sanminiatesi affiancano i Fiorentini contro i Pisani
«Sentendo
i Fiorentini l’apparecchio de Pisani accrebbono la loro gente
d’arme insino in numero di 2000. cavalieri, & per dubbio che i
Pisani non movessino guerra si missono in punto richiedendo ogni
amico, il comune di Siena mandò loro 200. cavalieri, & le case
Guelfe di Siena 100. & 200. balestrieri, i Perugini 150.
cavalieri, quelli d’Agobbio con M. Iacopo Gabrielli 50. il Signore
di Bologna 300., il Marchese di Ferrara 200., M. Mastino 300., altre
Terre Guelfe di Romagna 150., il Signore di Volterra il figliuolo con
50. cavalieri, & 200. pedoni, M. Tarlato d’Arezzo 200. pedoni,
& 50. cavalieri, Prato 25. cavalieri, & 150. pedoni,
Saminiato
300. pedoni, S. Gimignano, & Colle ciascuno 150. pedoni, &
ragunata tutta questa gente elessono per Capitano di guerra M. Maffeo
da Ponticarradi da Brescia, che era Capitano di guardia in contado,
che fu reputato grande errore à non pigliare più valente huomo, &
di più ripitazione, dissesi perché il Re Ruberto biasimò la
impresa di Lucca, però i Reggenti non presono alcuno de reali suoi
nipoti, & subito feciono cavalcare detto Capitano con tutta la
gente à Fucecchio, & all’altre Terre di vald’Arno, &
mandarono Ambasciata a’ Pisani che non si dovessono impacciare de’
fatti di Lucca, come era di patto per la pace. I Pisani dierono loro
infinite & false scuse, & havendo i Pisani, come è detto,
assediato Lucca, & preso il Ceruglio, & Montechiaro, per
questo i Fiorentini mandarono la loro gente in sul contado di Pisa in
numero di 3600. cavalieri & 1000. pedoni, & subito presono il
pont’Adera, & il fosso Arnonico, & arsono il Borgo di
Cascina, & la Villa di S. Donnino, & di S. Casciano insino al
Borgo delle Capanne presso à due miglia à Pisa, & per Valdera
insino al ponte di Sacco con grandi prede, arsioni, & danni sanza
havere contasto da persona, & più danni harebbono fatto, &
stati più tempo se non che costretti da grandissime piove si
tornarono à Fucecchio, & questo fu eziandio riputato grande
errore, che volendo levare l’hoste a Lucca bisognava dare continua
battaglia à Pisa, & la dove eglino arsono ciò che presono
dovevano ritenere il pont’Adera, & il fosso Arnonico, &
afforzarvisi, & scorrere al continuo il contado di Pisa insino
alle porti, & impedire la vettovaglia che andava al capo à
Lucca, & di questo hebbono i Pisani gran paura, perché di
necessità conveniva loro levarsi da campo, ò vero à battaglia che
non poteva essere se non con vantaggio de’ Fiorentini»
Piero
[Domenico] Buoninsegni, Historia
Fiorentina, appresso
Giorgio Marescotti, Firenze, 1581, Libro Secondo, pp. 327-328.
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