martedì 8 dicembre 2015

S. MINIATO NELL'HISTORIA FIORENTINA DEL BUONINSEGNI 27/48


27 (1355) Ambasciatori sanminiatesi dall’Imperatore a Pisa

«Adì 29 di Gennaio gli imbasciatori Fiorentini insieme con quelli de’ Senesi, & Aretini, entrarono in Pisa insieme, quelli de’ Perugini vollono entrare separati, come huomini di Chiesa, e tutti furono ricevuti dallo Imperadore con grande allegrezza, & il seguente dì quelli de’ Fiorentini, & de’ Sanesi furono insieme innanzi allo Imperadore, & suo consiglio à sporre le ambasciate, & prima parlorono i Fioretnini forse un poco altieri, & non con quella riverenzia, che à Imperadore si covenia, talche che i suoi baroni molto ne sdegnarono, ma lo Imperadore rispuose benignamente lodando assai la città, & i cittadini, & die tempo à praticare altra volta, i Sanesi credendosi abbattere i Fiorentini contro alla fede data si sottomissono allo Imperadore in parole, e fatto quanto più poterono, & furono anche benignamente accettati dallui, i Volterrani, e Sanminiatesi feciono il simile, i Pistolesi mandarono imbasciadori per fare il simile, ma non lo feciono per conforto de’ Fiorentini. [...] Adì 4 di Marzo per loro sindaco gli si dierono i Volterrani liberi, e tutto fu per operazione de’ figliuoli di M. Attaviano Belforti, che la tiranneggiavano. Il simile feciono i Sanminiatesi per la setta che v’era fra Malpigli, e Mangiadori, & maggiore dimostrazione d’amore fece lo Imperadore à gli imbasciadori Sanminiatesi, che ad alcuno altro»


Piero [Domenico] Buoninsegni, Historia Fiorentina, appresso Giorgio Marescotti, Firenze, 1581, Libro Terzo, pp. 433-434.


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