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(1355) Ambasciatori sanminiatesi dall’Imperatore a Pisa
«Adì
29 di Gennaio gli imbasciatori Fiorentini insieme con quelli de’
Senesi, & Aretini, entrarono in Pisa insieme, quelli de’
Perugini vollono entrare separati, come huomini di Chiesa, e tutti
furono ricevuti dallo Imperadore con grande allegrezza, & il
seguente dì quelli de’ Fiorentini, & de’ Sanesi furono
insieme innanzi allo Imperadore, & suo consiglio à sporre le
ambasciate, & prima parlorono i Fioretnini forse un poco altieri,
& non con quella riverenzia, che à Imperadore si covenia, talche
che i suoi baroni molto ne sdegnarono, ma lo Imperadore rispuose
benignamente lodando assai la città, & i cittadini, & die
tempo à praticare altra volta, i Sanesi credendosi abbattere i
Fiorentini contro alla fede data si sottomissono allo Imperadore in
parole, e fatto quanto più poterono, & furono anche benignamente
accettati dallui, i Volterrani, e Sanminiatesi
feciono il simile, i Pistolesi mandarono imbasciadori per fare il
simile, ma non lo feciono per conforto de’ Fiorentini. [...]
Adì 4 di Marzo per loro
sindaco gli si dierono i Volterrani liberi, e tutto fu per operazione
de’ figliuoli di M. Attaviano Belforti, che la tiranneggiavano. Il
simile feciono i Sanminiatesi
per la setta che v’era fra Malpigli,
e Mangiadori,
& maggiore dimostrazione d’amore fece lo Imperadore à gli
imbasciadori Sanminiatesi, che ad alcuno altro»
Piero
[Domenico] Buoninsegni, Historia
Fiorentina, appresso
Giorgio Marescotti, Firenze, 1581, Libro Terzo, pp. 433-434.
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