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(1370) Condizione dei ribelli dopo la presa di San Miniato
Però
che sentito questo fatto à Firenze subito si mando ambasciadori à
Lucca à confortare il cardinale, che dovesse lasciare la città di
Lucca in libertà, & così si impetrò da lui assai agevolmente,
che per fiorini 25 migliaia, che il nostro comune prestò a'
Lucchesi, il cardinale lasciò libera la città di Lucca in mano del
popolo, & partissi lui à dì 25 di Marzo 1370 accompagnato da
otto cavalieri Fiorentini mandati dal nostro comune con molta gente à
cavallo per sua sicurtà, i quali l'accompagnarono per tutto il
contado, & distretto di Firenze, faccendogli sempre le spese
largamente allui, & tutta la sua brigata, & perché i
Lucchesi venivano novellini in loro libertà, acciò che vivessono
sicuri, & da' Pisani, & da ogni loro cittadino, vi rimasono
alquanti notabili cittadini Fiorentini al loro consiglio, &
guardia con assai gente d'arme, & à cavallo, & à piè, &
per levare ogni pensiero di tirannia, vi si mandò molti maestri da
Settignano, i quali disfeciono la nobile fortezza dell'Agosta fatta
da Castruccio, & ogni altra fortezza sospettosa alla libertà del
popolo di Lucca, & spianate le dette fortezze il popolo di Lucca
donò à detti maestri uno bello palio di velluto, il quale con
grande festa i maestri recarono à Firenze à dì 13 d'Aprile, &
andarono con esso festeggiando per tutta la nostra città.
Come
di sopra è detto nel racquisto di Santo
Miniato furono
presi M. Lodovico, & Biagio Ciccioni, & Ser Filippo Lazarini,
& alcuni loro seguaci, & essendo menati presi in Firenze à
di tredici di Gennaio, quando furono in Vacchereccia si cominciò à
fare a' sassi, tanto era indegnato il popolo contro alloro, che in su
la piazza furono presso che morti co' sassi, & fu grande fatico
con aiuto della famiglia del palagio, & de' Rettori trargli delle
mani al popolo, & a' fanciulli, il perché per contentare il
popolo l'altra mattina fu tagliata la testa à detti tre & à uno
loro compagno in sul muro del capitano, & del corpo di Ser
Filippo fu fatta
derisione, & scherno assai, perché lui era in maggiore odio, che
alcuno degli altri, perché essendo lui ricco di fiorini
50000, fu
principale operatore alla perdita di S.
Miniato, & à
ogni altro male, & le sue possessioni furono attribuite alla
università della parte
Guelfa di Firenze.»
Piero
[Domenico] Buoninsegni,
Historia Fiorentina,
appresso Giorgio Marescotti, Firenze, 1581, Libro Quarto, pp.
544-546.
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