martedì 1 luglio 2014

[LIBRO] UN CENNO SULLE MEMORIE DI SAN MINIATO

a cura di Francesco Fiumalbi

Di seguito è proposta la trascrizione di un testo molto interessante: Un cenno sulle Memorie di Sanminiato, pubblicato in San Miniato da Antonio Canesi nel 1834. L'opera risulterebbe anonima, se non fosse per l'indicazione fornita da Emanuele Repetti, che la attribuisce a Damiano Morali [E. Repetti, Dizionario... Vol. V, Firenze, 1853, p. 852]. E forse, è proprio la consultazione di questo testo che portò lo stesso Repetti a sentenziare: "...San Miniato fu una vera pepiniera d'ingegni celebri in tutti i tempi e in tutte le serie...".
Tornando a Damiano Morali (San Miniato, 1800-1870), egli fu, tra le altre cose, avvocato, storico e membro dell'Accademia degli Euteleti, di cui ricoprì la carica di Archivista [BOLDRINI-2001, p. 203].
L'opera si compone di due parti: la prima riassume in forma sintetica le principali notizie a carattere storico di San Miniato, la seconda è dedicata agli illustri sanminiatesi, elencati in base all'ambito in cui si distinsero. Cosa molto importante, ma non così diffusa per l'epoca, l'indicazione della fonte bibliografica a sostegno delle singole affermazioni, che dimostra in qualche modo il rigore utilizzato per la compilazione del testo.
AVVERTENZA: Il numero progressivo delle pagine è riportato con l'apposita indicazione in blu.


Un Cenno sulle memorie di Sanminiato, frontespizio


INDICE DEL TESTO:

UN
CENNO
SULLE
MEMORIE
DI
SANMINIATO

Ed ora lì, com'a sito Decreto
Cen porta la virtù di quella corda,
Che ciò, che scocca, drizza in segno lieto.
Dante, Parad. C. I

SANMINIATO
PRESSO ANTONIO CANESI
MDCCCXXXIV
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[02]
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[03]
AL TERZO EPICO ITALIANOAVV. PIETRO CAN. BAGNOLI
DELLE PIU' ILLUSTRI ACCADEMIE
ORNAMENTO
DI LETTERE GRECHE, E LATINE
PROFESSORE IN ALFEA
DEL NATIO SUOLO AMATISSIMO
DEPUTATO ALL'I. E R. LICEO
DEGLI EUTELETI INCLITO PRESIDENTE
LA PATRIA ONORATA DA TANTO FIGLIO
QUESTO BREVE CENNO
DELLE SUE GLORIE
D. O. C.
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[04]
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dolce
Storia narrasti: ella somiglia a fresca
Di primavera placidetta pioggia,
Quando sorride il Sole, e volan lievi
Nuvole sottilissime lucenti.
Ossian. Fing. C. I.
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[05]
INDICAZIONE

Per quanto sembra ai più moderati, negli ultimi tempi della Romana Repubblica, Sanminiato era un villaggio abitato da comodi campagnuoli, specialmente pastori, che adoravano Pane: si conservano tuttora le reliquie di quel tempio pagano. (V. Dissert. della Fond. di Sanm. negli Atti Accad.)

Cresciuto sotto il nome di Quarto, per la sua centrale posizione venne anco aumentato per opera dei Re Longobardi: nel 573 secondo la cronaca del Bardi fu edificata la fortezza, e nel 782 fuvvi fabbricata una chiesa col titolo di S. Miniato martire, da cui prese la nuova nomenclatura. (Bert. Mem. Lucc., Lami Del. e Pergam. cit. dal Murat.)

Ottone I nel 960 la cinse di mura, e vi pose il Vicario Imperiale con giurisdizione per tutta Toscana, ed un fatto, che leggesi nell'Ammirato, mostra, che i Fiorentini puranco vi accorrevano per l'appello. Questa dignità vi ebbe sede per qualche secolo. (Boninc. Annal., Lami Delic., e Lez. d'Ant.)

Altri Imperatori la decorarono di privilegj, vi tennero palazzo, da cui datarono diplomi, fecero donazioni, e Federigo II vi fabbricò la Rocca nel 1236. Vi si intertennero e vi ebbero gradito ricovero scampando da perigliosi tumulti anco Gregorio V, e Clemente VII, sommi pontefici, e Lorenzo il Magnifico. (V. i Dipl. e Let. Orig., Pignotti, e Lami Delic.)

Soventi volte al declinare della potenza imperiale, fece alleanze coi Fiorentini, co' Pisani, co' Milanesi, co' Sanesi, co' Volterrani, co' Lucchesi, con altri popoli, e co' Cesari, co' potenti d'Italia: f ora Ghibellina, ora Guelfa: appartenne anco alla Lega Lombarda: si resse a Repubblica, e colle su proprie leggi, tenne le sue milizie: governata dai dodici Conservatori del popolo, fu qualche volta turbata per le fazioni della più [06] potenti faglie, e specialmente dei Mangiadori, dei Cicioni, dei Malpigli, dei Conti di Collegarli: pure si sostenne sempre con credito: ebbe territorio sufficientemente spazioso: trentasei castelli ne dependerono. (Lami Delic., Dal Borgo Dipl. Pis.)

La Repubblica Fiorentina ne fu soccorsa con vettovaglie, e con uomini più di una volta, ma finalmente la soggiogò nel 1369, e nel 1396 Sanminiato essendosi ribellata, fu di nuovo sottomessa, e per sempre. (Lami, l.c. Manni Sig.)

Fino dai bassi tempi ebbe gli Umiliati per il commercio delle lane, e cinque spedali: più se parrocchie: quattro monasteri di femmine, quattro conventi di frati, le scuole pubbliche, quattro posti per gli studj maggiori, e uno a S. Chiara, uno nel seminario per la respettiva educazione di un giovine, e di una fanciulla. (Carte negli Archivii Patrii)

La Chiesa Sanminiatese collegiata fino dal secolo X, aveva un Proposto dichiarato suddiacono apostolico, e onorato di privilegj, e giurisdizione quasi episcopale da varj sommi pontefici, cominciando da Alessandro II nel 1061, le concessioni dei quali confermò Celestino III con Bolla del 1196. (V. la detta Bolla)

Ne erano però più antiche e la Chiesa di S. Miniato, oggi di S. Francesco, e una vetusta Abbazia posta ov'è l'attuale Conservatorio di S. Chiara, i cui beni, e diritti furono uniti alla Abbazia di S. Trinita di Firenze, e sopra tutte la Parrocchia dei SS. Ap. Jac., e Filippo di Pancole. (Cartapecore , e Mem. Cap.)

Mancato il Collegio Canonicale nel 1396, fu ristabilito solennemente nel 1488, con Bolla di Inocenzo VIII, e nel 1530 Clemente VII inviandovi Proposto Galeotto di Lorenzo de' Medici suo nipote, decorò l'investito pro tempore di quella carica delle Infule Sacre, e da quell'epoca fino al 1622 la ottennero quasi sempre insigni canonici fiorentini, e prelati. (V. la Bolla di Innoc. VIII, e di Clem. VII, ed il Ruolo dei Prop.)

Onorata Sanminiato del titolo e delle caratteristiche di città che fino dai secoli suoi più vetusti, nel 1404 ne riceveva la gradevole nomenclatura dai Reggitori della Repubblica Fiorentina; ma nel 1622 Maria Maddalena d'Austria, vedova di Cosimo II avendo ottenuto Colle, e Sanminiato sua vita durante pel suo governo particolare, più solennemente dichiarò Sanminiato città, e vi ottenne da Gregorio XV la erezione di una Cattedra Vescovile. (Lett. Orig., e Cant. Leg. Tosc.)

Basta il testo di questa Bolla per conoscere in qual florido stato [07] allora Sanminiato si fosse, e come conservasse molte delle comode, e nobili sue famiglie, che nel 1308 si sommavano fino al numero di 148. (Lelmo, Diario Lami Del.)

Infra le molte, che si rammentano con tenera compiacenza, sono da citarsi principalmente, come sanminiatesi in origine le insigni casate dei Borromei, de' Sanminiatesi, de' Bonaparte. (Lib. d'Or. della Com.)

Benemerite della patria, e queste, e diverse altre famiglie di gratissima riminiscenza, non si contentarono di decorare il natio suolo con pie instituzioni, e monumenti di illuminata pietà (che qua tutti ebbero vita per opera de' propri concittadini), ma portando anco altrove lo spirito delle loro beneficenze più di una volta lasciarono di sé fama anco ne' lontani paesi, provvedendovi all'altrui bene, ed al culto colle loro sostanze. (Doc. presso il Roffia St. MS. di Sanm.)

Quindi non è meraviglia se questa patria illustrata da tanti figli, e ornata di molta gloria venne rammentata con plauso da vari scrittori, che la decorarono di titoli onorevoli, e insigne oppidum, e nobile terra, e antica città, e illustre sede la dissero, come può vedersi leggendo molti degli storici antichi, dei quali le espressioni sono raccolte, e fedelmente trascritte. (idem)

E' a sufficienza comodo, e decente assai, e in qualche punto anco elegante, e grandioso il di lei fabbricato; belli, e magnifici ne sono li sacri Templi: ed antiche sculture, e dipinture del Cigoli, del Poppi, del Bronzino, del Ghirlandaio, di Masaccio, di Gio. da S. Giovanni, del Reni, e d'Andrea, del Currado, e della Scuola di Giotto, sono sparse per i di lei sacri, e profani edifizi. (idem)

Attualmente vi sono, oltre il Vescovado, e la Curia Episcopale, e tutti gli Uffizi Regi delle città di provincia; lo Spedale degli Infermi, e quello dei Gettatelli, un Capitolo, cinque Parrocchie, tre Conventi di Regolari, un Conservatorio I. e R., un Seminario, un Liceo, un Teatro, una pubblica Libreria, una Accademia Scientifico-Letteraria, una di Musica, una Cassa di Risparmio, la Banda Militare, una Tipografia, una Pia Arci-Confraternita di Misericordia, e 15 Sussidj Dotali.
Uno dei più distinti titoli di decoro, che onorino questa città, è la cultura, e l'amore delle lettere, e delle scienze, sicché fino dal secolo XV, poi nel secolo XVII ebbe le sue accademie, e stette sempre in un glorioso equilibrio nella storia della europea civiltà. (Mem. nell'Arch. Com.)

[08] Da questa inclinazione, dalla posizione tranquilla, dall'indole pacifica, e vivace dei cittadini ha origine il numero, per la di lei piccolezza e per lo scarso ruolo degli abitanti (adesso sono 2200, ma non furono mai più di 3000), piuttosto ragguardevole di quei Sanminiatesi, che meritarono per la cultura dell'animo, l'affetto e gli onori della posterità.
Eccone un semplicissimo elenco: i loro meriti, i loro fasti, e tutto ciò che sopra accennavasi di patria storia con ogni altra vicenda, e avvenimento, che Sanminiato interessi è estremamente narrato, e sviluppato nelle molte memorie per servire alla storia civile, letteraria, militare, ed ecclesiastica di questa città, lette nell'accademia degli Euteleti da Monsig. Torello Pierazzi, e dal nobile Sig. Damiano Morali, ricercatori attentissimi, e zelantissimi di antichità patrie.
[09]
DEGLI UOMINI ILLUSTRI DI SANMINIATO, DISTINTO NELLE DIVERSE
SEZIONI, E CLASSI NELLE QUALI OTTENNERO CELEBRITA'

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1 - 1750. Ansaldi Tommaso, Dott. dell'una, e dell'altra Legge, Proposto della Cattedrale in patria, e autore di due trattati, che uno de Incarnatione, l'altro De Divinitate D. N. J. C., operetta ricca di greca, e latina erudizione, e dedicata a Benedetto IV di cui godette la stima. (V. la Pref. alle Oper. cit.)

2 - 1458. Cardi Michele Domenicano: spiegò per tre anni la Sacra Scrittura, e per cinque il Maestro delle Sentenze nella Università Fiorentina. (Cerrac. Fasti Teol.)

3 - 1170. Comestore Pietro, o Mangiadori, Can. di Troyes, Cancelliere della Università di Parigi, ed ivi Biblioco, o Prof. di S. Scrittura, autore della Storia S. ridotta in sistema scolastico; uno dei componimenti quel Triumvirato Italiano, che in Parigi richiamarono in vita colla Scolastica i sacri studj, e con quelli appresso tutte le scienze. (V. Tiraboschi, e Aut. Alem.)

4 - 1406. Fr. Giovanni da Sanminiato Prof. di Teologia nella Universià di Padova: egli era Francescano. (Lami, Del.)

5 – 1456. Fr. Gio. da Sanminiato Domenicano: uomo di santa vita, Missionario nelle parti degli infedeli: reduce in Italia, fu Prof. di S. Scrittura in più luoghi, e come gran Biblico celebrato da' suoi contemporanei. (Cron. de' PP. Dom.)

6 – 1660. Gucci P. Carlo Domenicano, nell'Ordine onorato di cariche, Prof. di Teologia a Perugia: indi a Pisa: Teologo di Ferdinando II, uomo di sapere vastissimo, e di gran mente; fu tra primi del secolo: scrisse [10] Teologiche dissertazioni: fu colmo di onori; rifiutò più volte Cattedre Episcopali. (Fabr. Hist. Univ. Pis.)

7 – 1669. Gucci P. Ferdinando Servita, perfetto nell'Arte musicale, maestro di Teologia in Pistoja, in Lucca, in Firenze, buon Predicatore, Teologo della Università Fiorentina. (Cerracchini, Fasti Teol.)

8 – 1416. Marziale da Sanminiato Agostiniano, Maestro, e Provinciale nel suo Ordine, e Teologo della Università predetta. (idem)

9 – 1482. Michele di Miniato da Sanminiato Domenicano, buon Predicatore, dignitario dell'Ordine, Prof. di S. Scrittura, e di scolastica nella detta Università. (idem)

10 – 1720. Migliorati P. Michele Agostiniano: ebbe i gradi primi nell'Istituto; fu onorato dagli Ordinari di varie Diocesi, fu Teologo Fiorentino. (idem)

11 – 1734. Migliorati P. Giuseppe Servita; nell'Ordine Priore, Provinciale, Teologo, Lettore a Genova, ed a Firenze, e Consultore del S. Uffizio; indi Prof. a Marsilia, ed a Pisa: uomo, che nulla ignorava nella ampiezza delle Scienze Ecclesiastiche, e ne fece prova anco a Napoli, ove fu ammirato profondo, e zelante Teologo: uno dei primi, che vi combattessero il Giansenismo, appena tentò di comparirvi. (Fabr. Hist. Univ. Pis.)

12 – 1646. Mercati Gio. Cosimo Servita: Teologo in Pistoja, e in Firenze: addetto a quella Università: speculativo sottilissimo, e di raro intendimento: che non dette opere, perché morì nel fiore degli anni. (Cerrac. Fasti Teol.)

13 – 1630. Mercati P. Bonaventura Conventuale, Prof. di Sacra Teologia in Roma, ove si distinse per vari gradi di onore, e per impieghi importanti. (Alb. di Fam.)

14 – 1460. Pietro di Benedetto da Sanminiato Domenicano, Predicatore plaudito: Prof. di Sacra Scrittura nella Università Fiorentina. (Cerrac. Fasti Teol.)

15 – 1380. Portigiani Fr. Marcovaldo Conventuale, insigne per straordinaria dottrina: Prof. di Teologia a Oxford: uomo di santa vita. (Cron. de' PP. Conv.)

16 – 1350. Portigiani Fr. Antonio Conventuale, Teologo, e Predicatore singolare, ammirato anco in Parigi, ove fu Prof. di Teologia. (Vad. Hist. Minor.)

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17 – 1700. Tellucci P. Tommaso Servita distinto nell'Ordine; acclamato nella predicazione: onorato nelle Diocesi: Teologo Fiorentino. (Cerrac. Fasti Teol.)

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18 – 1622. Ansaldi Niccolò, Maestro di Filosofia in Firenze, indi in Roma, poi Prof. nella Università di Pisa: grecista pratico: grande ammiratore di Platone, pieno di sapere, e di spirito. (Fabr. Hist. Univ. Pis.)

19 – 1766. Bonaparte Gio. Battista: Prof. di Filosofia nella Univ. di Pisa. (Ruol. de' Pref. di d. an.)

20 – 1622. Maccanti Benedetto Prof. accreditatissimo di Filosofia nello studio Fiorentino. (Mem. Sep.)

21 – 1460. Mercati Michele il Seniore, che il Ficino chiama suo confilosofo, ed ammira per sapere esercitato in molte loro dispute: che il Baronio dice pella Filosofia nel suo tempo nulli secundus, che il Lancisi onora di molti Encomi. (Vita Mich. jun.)

22 – 1543. Migliorati Remigio, Prof. di Logica in Padova, indi in Pisa di Filosofia; chiamatovi, dice il Galluzzi, per ristabilirvi lo studio di questa scienza, nella quale allora, era il primo, dice il Fabroni (Hist. cit.): scrisse un opera de Putredine, e due altre nella sua professione, che una de Medio demonstrationis termino l'altra de veritatis inquisitione. Il Fabroni lo fa di S. Sepolcro, equivocando col Prof. Pieralli, che fu di là, e che egli fa nostro. Non questi, ma il Migliorati è Sanminiatese, come costa dalle carte, e memorie patrie. (Fabr. L. cit.)

23 – 1460. Morali Antonio, lodato dal Ficino per la eloquenza, ed uno dei Filosofi stimati in quella età di risorgimento, cosicché suo compagno, o confilosofo lo chiama comunemente il Ficino predetto. (Ficino, Lett.)

24 – 1641. Salluzzi P. Agostino Agostiniano, graduato nell'Ordine, e Prof. di Filosofia in Pisa. (Fabr. Hist. cit.)

25 – 1490. Tellucci Gio. Battista Prof. di Filosofia nella Università di Padova. (Vannucchi, Disc. Stor.)

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26 – 1450. Antonio da Sanminiato Prof. di Medicina nella Università di Firenze. (Prezziner, St. dello St. Fior.)

27 – 1515. Bonifazio da Sanminiato Prof. attentissimo, e accreditato nella Università di Pisa. (Fabr. L. cit.)

28 – 1750. Bonaparte Renieri collocato sulla Cattedra di Medicina Clinica nella predetta Università. (idem)

29 – 1406. Girolamo da Sanminiato Prof. di Scienza Medica nella Università di Firenze. (Prez. L. cit.)

30 – 1622. Gelli Pietro Archiatro nella Corte Medicea, uno di coloro, che ottennero alla Patria la Cattedra Vescovile. (Mem. nell'Arch. Com.)

31 – 1660. Morali Giorgio Medico accreditato, che pubblicò un trattato sulle questioni Mediche interessate colle questioni di buona morale. (V. l'Op. cit.)

32 – 1500. Mercati Pietro Medico celebre in Firenze, indi in Roma, consultato da S. Pio V, e dall'Archiatro medesimo: uomo di gran valore nell'arte, e di italica fama nei giorni suoi. (Lanc. Vita Mich. Merc.)

33 – 1500. Mercati Lodovico Medico Ippocratico, però felice, e stimato, autore di una operetta intitolata Mediche Osservazioni citate dal Torti. (Bottoni Efem. med.)

34 – 1590. Mercati Michele, per il merito insigne fatto nobile Fiorentino, e Romano: chiesto per Pisa, desiderato alla Corte Medicea: posseduto da Clemente VIII come suo Archiatro: scrisse in erudizione, de obeliscis Romae, e le Osservazioni sugli avvenimenti Latini: in Medicina, della Peste e dei Contagi. In storia Naturale, la Metalloteca: fu tra primi a coltivare giardini bottanici: il primo a raccogliere un Museo di Pietre, e Metalli, che riunì nel Vaticano, e descrisse nella opera citata: Commendatore dello Spedale dello Spirito Santo, fu anco diplomatico, e distinto per una rara virtù. (Lancisi, Vita)

35 – 1350. Roffia Pietro celebre nell'esercizio dell'Arte Salutare in Italia, ed in Francia ove servì quella Corte. (Mem. della Fam. e St. MS. di Sanm.)

[13]

36 – 1461. Sanminiati Giovanni, detto anche Chellini, Medico reputatissimo in Firenze, ove esercitò, ed insegnò con molto credito: fu egli, che traslatò colà la famiglia de' Samminiati trapiantandola dal nostro suolo. (Cron. Dom.)

37 – 1490. Tellucci Cosimo Prof. fi Medicina nello studio Pisano. (Van. L. cit.)

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38 – 1380. Ansaldi Raffaello G. C. di gran fama in Roma, onorato di vari impieghi, e commissioni. (Lami Del.)

39 – 1527. Ansaldi Antonio Prof. a Pisa di Istituzioni, indi di Legge Civile. (Fabr. L. cit.)

40 – 1559. Ansaldi Niccola parimente colà Professore nella medesima facoltà. (Fabr. L. cit.)

41 – 1600. Ansaldi Francesco G. C. accreditato in Italia, ed anco di là dai monti. Stampò la prima volta in Lione e dedicò al Senato di Parigi il suo trattato de jurisdictione, che fu impresso più volte: dette anco alla luce un tomo stimato di così detti Consigli. (V. le Opere d.)

42 – 1700. Ansaldi Ansaldo, Auditore, indi Decano della S. Ruota Romana: appresso Uditore coram Sanctissimo celebre per un Poema intitolato il Trionfo della Fede, per un vasto trattato della Mercatura e del Commercio, e per sei grandi tomi di famigerate decisioni. (V. le Opere e Mem. orig. nell'Arch. Com.)

43 – 1711. Ansaldi Baldassarre Prof. di Istit. Canoniche, poi di Legge Civile nella Università di Pisa. (Fabr. L. cit.)

44 – 1318. Bonincontri Michele: al primo sorgere dell'antico studio pisano, ivi Prof. di Legge Civile: indi Diplomatico presso la Corte di Milano, che servì quale Consigliere, e Ministro. (Lami Del.)

45 – 1550. Bonincontri Mariano, Giureconsulto di fama, addetto ai servigi della Corte di milano, e autore di varie epistole più volte riprodotte. (Ladvocat. Diz.)

46 – 1551. Bonaparte Niccolò Prof. di Legge Civile in Pisa, letterato di [14] merito, che scrisse una Commedia intitolata la Vedova, riprodotto nel secolo XVII e XIX, lodata da Napoleone.

47 – 1620. Bonaparte Niccolò Prof. così insigne per il fondo legale, per la eloquenza, per la critica, e per la erudizione, che i più celebri stranieri ne visitarono le scuole: introdusse in Pisa la culta Giurisprudenza: scrisse molto nella materia sua: fu la meraviglia de' grandi, l'oracolo de' sapienti. (Fabr. L. cit.)

48 – 1690. Borromei Pier Paolo con fama di ottimo Legista, Prof. in Pisa di Legge Canonica (idem)

49 – 1073. Fulgardo da Leporaia [Leporaia era nelle pertinenze e nei dintorni di Sanminiato (Lelmo Diar.)] Giudice, e Legisperito nella Corte della Contessa Matilda. (Dipl. ap. il Fior.)

50 – 1620. Fiamminghi Bernardo Prof. di Istituzioni Civili in Pisa. (Fabr. L. cit.)

51 – 1119. Lottario da S. Genesio nella Imperiale Corte Germanica Notaro, e Giudice. (Lam. Del.)

52 – 1318. Leri da Sanminiato Legista, e scelto a Prof. di Legge Civile all'aprirsi della Università di Treviso. (Tirab. St. Lett.)

53 – 1300. Malpigli Jacopo Profess. di Legge Civile nella Università di Perugia. (Lami Del., Politi Orat. in Laud. Sanm.)

54 – 1565. Matteo da Sanminiato Prof. a Pisa della medesima scienza Legale. (Fabr. L. cit.)

55 – 1620. Maccanti Can. Vincenzio, Teologo del Cardinale Alessandro de' Medici Arciv. di Firenze, che fu poi Pontefice per 27 giorni col nome di Leone XI. Dopo la di lui morte il Maccanti passò Prof. a Pisa di Sacri Canoni: istituì in Patria tre doti, e vi aprì una pubblica Libreria. (Fabr. L. cit.)

56 – 1250. Mangiadori ….. fu Prof. di Legge Civile nella Università di Bologna. (Tirab. L. cit.)

57 – 1350. Portigiani Paolo G. C. di fama, Rettore dello Studio Fiorentino, indi Giudice, e Consultore Legale nella Corte di Carlo IV Imp. (Lam. e Prez. L. cit.)

[15]

58 – 1546. Portigiani Angiolo Prof. di Legge Canonica nella Università di Pisa. (Fabr. L. cit.)

59 – 1073. Rodolfo da Leporaia Giudice nella Corte della Contessa Marilde. (Dipl. Ap. il Fior.)

60 – 1340. Spadalunghi Recupero Prof. a Perugia, ove ebbe Bartolo tra suoi audienti, indi insieme con Cino da Pistoja all'aprirsi della Università Fiorentina chiamatovi, ed eletto Prof. di Legge Canonica. Scrisse dei Consigli citati dal Bartolo. (Bart. ad. I. Titia ff. mand. e Prez. L. cit.)

61 – 1635. Stefani Francesco, Vicario del Proposto e Ordinario di Pescia, indi in Cortona dei Vescovi Minerbetti, e della Robbia: poi Prof. a Pisa di Sacri Canoni. (Fabr. L. cit.)

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62 – 1666. Ansaldi Gio. Antonio Autore di Epigrami; letterato di credito. (V. l'Operetta, e Lami Del.)

63 – 1400. Antonio da Sanminiato Poeta di qualche merito nella sua età. (idem)

64 – 1464. Agostini Antonio: che scrisse in versi latini la Storia dell'assedio di Piombino pubblicata dal Muratori. (Tirab. St. Lette.)

65 – 1530. Amerigo da Sanminiato, addetto alla Corte del celebre Card. Silvio Passerini di Cortona: Poeta spiritoso, lodato dal Varchi. (id. nella St. del Card. sud.)

66 – 1480. Bonincontri Lorenzo, Astronomo, Mattematico, e Poeta, Pr. in Firenze, in Napoli, e in Roma: il primo, che commentasse Manilio allora dal Poggio ritrovato recentemente: il primo, che insegnasse di anno in anno a registrare giudizj di ogni specie, come assicura l'Alberti: il primo, che dalla Astrologia Giudiciaria facesse passaggio alla Astronomia: maestro del Pontano; desiderato da tutta Italia; onorato in Roma; autore di molte opere di Storia, di Poesia, di Scienze sublimi, ed astratte. (Tirab. L. cit. e Pignotti St.)

67 – 1527. Bonaparte Jacopo, Can. in patria, poi in Firenze, plaudito in Roma: Arciprete di Colle: autore della Storia del sacco di Roma del [16] 1527, ripetutamente stampata, e ultimamente da un Bonaparte tradotta in lingua francese e arricchita di note. (V. la Pref. all'Op.)

68 – 1820. Bonfanti Giuseppe Legale, e buon Poeta nel linguaggio italiano: ottimo cultore improvvisando, e scrivendo delle muse del Lazio: lasciò lavori della professione; qualche memoria di vario tema, diverse poesie italiane, tra le quali il Poemetto a Lodovico Re d'Etruria accolto con plauso da' letterati, ed altre latine: e tra queste un Poemetto per la Nascita del figlio di Napoleone, che fu a Parigi prescelto tra cinque onorati del premio. (Notizie de' Viv.)

69 – 1527. Borromei Bernardetto: il primo Gonfaloniere di Livorno: letterato di merito, che pubblicò delle Memorie Accademiche lette nelle Tornate Fiorentine, e tra le altre il Discorso della Fortuna, commentandovi Dante. (Fontanini Bib.)

70 – 1622. Bernardini Alessandro, uomo di credito nella sua età, e autore di vari Drammi, e Commedie pastorali date in luce. (Lami Del.)

71 – 1590. Cardi Pier Niccola impiegato in Firenze, Accademico Fiorentino, autore di un Poema Funebre in morte di Francesco Maria de' Medici, e di alcune Canzoni in occasione di Regie Nozze. (Moreni Scr. Tosc.)

72 – 1620. Celsi Giovanni morto nella florida età di anni 20: ma già maturo di senno, e sapere, pratico nei classici specialmente negli storici, e così padrone di Tacito, che compose un Trattato politico di buon regime scritto tutto colle sentenze di quell'annalita, e intitolato pre questo Princeps ex Tacito, opera postuma stampata dal 1624. (V. la Pref. all'Operetta)

73 – 1400. Durante da Sanminiato Poeta di cui parlano il Crescimbeni, ed il Quadrio. (Lami Del.)

74 – 1600. Drammi anonimi di autore Sanminiatese pubblicati, e recitati in Vienna d'Austria. Ci palesano benché anonimi un altro autore. (V. il Libretto)

75 – 1300. Gucci Dino di Guccio di Perino autore di un Viaggio di Terra Santa, testo di lingua ultimamente pubblicato dal ch. Moreni. Il di lui padre era in Firenze Notaro de' Priori, quando egli nacque. (Ant. Fior.)

76 – 1680. Gucci Giacinto Vallombrosano, buon Predicatore, graduato nell'Ordine, autore di un opera intitolata Parabole Sacre, e di due altre [17] scritte in materia politica, che una il Sindacato di Tiberio Imperatore, l'altra il Principe Cristiano Politico. (Simi Cat. degli ill. Vallomb.)

77 – 1770. Gucci Carlo citato dal lami come eruditissimo raccoglitore di patrie memorie. (Odepor.)

78 – 1480. Fr. Giovanni da Sanminiato prima militare, poi Camaldolese: amico di Coluccio Salutati, col quale era in commercio letterario, come resulta dalle loro epistole: uno degli eruditi del secolo; traduttore dell'opera del Petrarca de remediis utriusque fortunae. (Lami Del.)

79 – 1530. Gelido Pietro da Sanminiato letterato, e sapiente, Segretario della Duchessa Renata di Ferrara, dalla quale apprese qualche massima, che lo fece sospetto in materia di religione: si refugiò a Ginevra, d'onde scriveva lettere di conciliazione, e faceva istanza per un Concilio presso Clemente VII, di cui pure era stato Segretario: se ne conservano manoscritti nella Riccardiana. (Galluzzi St., Lami Del.)

80 – 1580. Grifoni Ugolino, Segretario di Cosimo II indi Maggiordomo: letterato, e scienziato: restauratore in Toscana de' buoni metodi di istruzione dietro l'incarico ricevutone dal sovrano: favorito da S. Pio V, fatto Mons. dell'Altopascio, che era Prelatura di un Ordine Cavalleresco; autore della grandezza della sua famiglia, alla quale fabbricò in Patria, e in Firenze i palazzi. (Varchi Ben. Dipl.)

81 – 1564. Grifoni Gio. Andrea, che pubblicò un trattato sul buon gusto per scrivere latino, intitolandolo speculum linguae latinae. Fu impiegato in Pesaro. (V. l'Op.)

82 – 1620. Grifoni Angelo autore di una Commedia intitolata i dolci inganni d'amare. (V. l'Operetta)

83 – 1400. Matteo da Sanminiato Poeta, di cui restano manoscritti, ed onorata menzione di più scrittori. (Lami Delic.)

84 – 1616. Maccanti Can. Orazio, Oratore, e Teologo, di cui esistono Opuscoli, e un Panegirico di S. Maria Maddalena dei Pazzi. (Moreni Scrit. Tosc., e Mem. Cap.)

85 – 1780. Morali Bernardo G. C. Pretore in diverse città, e autore di [18] opuscoli, di manoscritti di Storia, e di una Funebre Orazione recitata per Maria Teresa Imperatrice, e pubblicata co' torchi. (Not. del Figlio)

86 – 1601. Mercati Paolo addetto alla corte del Card. Aldobrandini, al di cui ritorno da una legazione in Francia, scrisse, e pubblicò un Poemetto latino; giacché egli era politico, letterato, e poeta. (Moreni L. cit)

87 – 1620. Mercati Francesco, autore di una Commedia intitolata il Sensale. (V. l'Op.)

88 – 1615. Mercati Pad. Tiburzio Agostiniano, di cui è alle stampe infra le altre cose una orazione latina. De laudibus Miniatis Spaliagrani. (Moreni L. cit.)

89 – 1750. Migliorati Migliore, Vicario del Vescovo di Volterra, poi di Monsig. Poltri in Patria: accreditato canonista; buon letterato di cui sono alle stampe Orazioni, e Poesie. (V. le Operet.)

90 – 1620. Nuti Lodovico Minore Osservante, Lettore dell'Ordine, e autore di una Storia Minoritica. (Lami Del.)

91 – 1488. Pallaleoni Simone Poeta, di cui sono alcuni Capitoli alla Regina Giovanna, ed una Operetta politica in versi. (Liami Del.)

92 – 1500. Roffia Simone letterato di credito di cui esistono i manoscritti nella Riccardiana. (Lami ib.)

93 – 1500. Roffia Girolamo, uomo di ardente ingegno, e non mediocre erudizione, letterato di fama. (idem)

94 – 1600. Roffia Donato, Cancelliere degli Otto di Balia in Firenze, addetto a quelle accademie, nelle quali adoprò a ravvivare lo studio di Dante, sopra i Canti del quale stampò due Memorie. (Lami, L. Cit.)

95 – 1770. Roffia Can. Niccolò Baly, uomo eruditissimo, e ricercatore di patrie antichità. (Lami Hod.)

96 – 1400. Simone da Sanminiato Poeta, del quale diversi autori riportano squarci, e accennano il merito. (Lami. Del.)

97 – 1591. Tinti Gio. Francesco Poeta, di cui esistono medaglie di terra, [19] e di bronzo; autore di vari carmi latini, alcuni dei quali espongono il sistema d'Archita, poi seguito da Ugenio nel suo sistema de' celi. (Lami. Del.)

98 – 1770. Tellucci Avv. Pietro, legale di molto merito, onorato dal Governo di commissioni, letterato distinto, di cui esistono due tomi di prose, e poesie uno in italiano, e l'altro in latino, ove si contengono Canzoni, Sonetti, Poemetti, Orazioni, e Memorie nelle due lingue, alcune delle quali stampate in Firenze. (V. le Operet., e Moreni L. cit.)

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99 – 1750. Landeschi Gio. Battista, Parroco a S. Angelo, detto il Parroco Sanminiatese, autore di un Trattato di Agricoltura. (V. l'Oper.)

100 – 1680. Magazzini P. Vitale Vallombrosano, che scrisse un opera Agronomica, e di direzione per una famiglia di campagna, la quale ebbe in pochi anni quattro edizioni. (Simi, Uom. illus. Valomb.)

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101 – 1589. Bonincontri Bernardo, Regio Architetto, e Direttore di Fabbriche, e Feste; come da relazioni stampate. (Moreni L. cit.)

102 – 1600. Cardi Cigoli Lodovico, sommo Pittore, Accademico Fiorentino, Poeta, Mattematico, Anatomico, lodato anco dal Galileo per il suo trattato sulla prospettiva: pel suo valore pittorico fatto Cav. di Malta: restauratore dell'Arte insieme con Santi di Tito di lui maestro. (Lanzi. St. Pit.)

103 – 1350. Covero da Sanminiato Pittore di cui parlano antiche carte, e memorie. (Lami. Delic.)

104 – 1600. Portigiani Fr. Domenico de' PP. Predicatori, uno dei miglio allievi di Gio. Bologna, Scultore di cui sono buone statue ancor in Firenze (Font. St. Pit.)

[20]

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105 – 1211. B. Bonincontro Bonincontri, che ricevuto nell'Istituto da S. Francesco edificò in patria il Convento dell'Ordine, indi spedito in Francia per simili fondazioni ivi morì santamente, e vi ottenne il culto. (Papini Etr. Franc.)

106 – 1300. B. Borromeo Borromei Conventuale, penitente insigne, che perdé la vista per piangere i peccati degli uomini. (idem)

107 – 1250. Bonamici B. Gherardo Terziario Francescano, Proposto di S. Martino a Castelfranco, e colà onorato di culto da vari secoli. (id. e Vita ejusd)

108 – 1250. B. Ghese da Poggighisi Agostiniano, fervoso Romito, il di cui corpo si venera in Lucca. (Lami Del. e Tarcagn. St. Lucc.)

109 – 1430. B. Niccolò Tinti Domenicano, Vescovo d'Ischio Prelato insigne, Com. Apostolico, zelante Missionario. (Forti Cat. de' S. e B. Tosc. tra Fior.)

E più altri 8 individui morti in odore di Santità, come può vedersi nel Lami Del., e nel Brocchi dei Santi e Beati Fiorentini.

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110 – 1321. Malpigli Andrea, Vescovo d'Arras in Francia, incaricato di varie legazioni, uno di quei pochi Italiani, che in Parigi fondarono il Collegio dei Lombardi. (Ammirat. St. Fior. e Ciaccon. Vit.)

111 – 1530. Roffia Gio. Battista Can. e Vicario Foraneo in Patria, indi Prelato in Roma, asceso per vari gradi di onore, e di merito alla Porpora Cardinalizia. Inviato dal Papa a Enrico VIII d'Inghilterra ne fu privato di vita. (Ciaccon. Vit. etc. Sismondi St. delle Rep. Ital.)

[21]
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112 – 1530. Ansaldi Mons. Gio. Battista Vescovo di Cariati, Vicario della Basilica Vaticana. (Ughelli It. Sacr.)

113 – 1740. Bonaparte Mons. Bindo Proposto della Cattedrale, e Vicario di Monsignor Cattani Vescovo eletto di Pescia, uomo di sommo credito, e vasta letteratura. (Lami Nov. Lett. del 1742)

114 – 1250. Mangiadori Mons. Giovanni Arcidiacono di Lucca, indi Vescovo di Firenze, autore della Pace tra Guelfi, ed i Ghibellini. (Ughelli L. cit.)

115 – 1490. Masi, o di Maso Mons. Antonio dopo una carriera onorevole fatto Vescovo di Bagnorea. (idem)

116 – 1815. Morali Mons. Pier Francesco Vicario ad Causas della Curia Arcivescovile di Pisa, Prof. in quella Univ. di Istituzioni Canoniche, poi di Diritto Romano, indi Arcivescovo di Firenze. (Cont.)

Oltre il prefato Monsig. Tinti posto tra beati.

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117 – 1490. Ansaldi Mons. Raffaello Abbreviatore, e G. C. di molta fama, onorato di nobili commissioni. (Lami Delic.)

118 – 1600. Ansaldi Mons. Sebastiano Proposto di S. Martino in patria, indi Auditore in Nunziatura. (Att. della Curia Eccl.)

119 – 1350. Bonincontri Mons. Lamberto Segretario Apostolico, poco dopo il Petrarca, e fondatore in Patria di pie istituzioni. (Iscr. Lap. e Lami Del.)

120 – 1444. Bonaparte Mons. Niccolò prima Prof. in Pisa, indi in vari luoghi dello Stato Pontificio ora Commissario, ora Delegato Apostolico, Cherico di Camera, e onorato di tanta, e tali incombenze, che lo palesano profondo Legale, e Politico. (Arch. di Fam. Lami Delic.)

[22]

121 – 1622. Bonaparte Mons. Andrea, il gran cooperatore per la erezione della Cattedra Vescovile nella sua Patria, cui risegnò una Abbazia, ed una Pieve: Vicario Foraneo del Vescovato di Lucca in Sanminiato: indi Vicario Apostolico, ed il primo Ordinario della Diocesi dal 1622 al 1624: appresso Proposto a Livorno: benemerito del Capitolo, e della Patria, uomo di estese relazioni, e di credito sommo. (Mem. Cap.)

122 – 1700. Bonaparte Mons. Carlo Prelato in Roma, adetto a diverse Congregazioni. (item)

123 – 1478. Grifoni P. Girolamo, accreditato per la sua perizia nelle materie Canoniche, e Generale del suo Ordine Vallombrosano. (Alb. di Fam. e Mem. di Cur.)

124 – 1488. Grifoni Mons. Andrea Canon., indi Commissario Apostolico, Prelato Domestico di Leone X, onorato di gravi incombenze, e onorifiche, finalmente investito della insigne Arcipretura di Colle. (item)

125 – 1626. Morali Mons. Pier Francesco, Vicario di Mons. Noris in Patria, indi Auditore in Nunziatura. (Mem. Cap.)

126 – 1600. Roffia Mons. Tommaso Vicario Foraneo, e Can. in Patria, indi Prelato a Roma: addetto alla Corte Pontificia. (Mem. Cap.)

127 – 1600. Seragoni Mons. Francesco, Prelato domestico di S.S., Auditore di Nunziatura in Baviera, e in Venezia, indi col Card. Bolognetti, Legato in Pollonia, onorato di altre commissioni importanti, finalmente investito della Propositura della sua Patria. (Bolla Pont.)

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128 – 1187. Ansaldi Enrico Ambasciatore a Cesare per la Repubblica Fiorentina. (Effigie in Fir. con Iscr.)

129 – 1270. Ansaldi Antonio Ambasciatore per la Repubblica Pisana. (Lami, Delic.)

130 – 1610. Ansaldi Sebastiano Segretario di Cosimo II, molto versato nelle cose politiche. (Mem. di Fam., e di Com.)

[23]

131 – 1180. Bonincontri Stefano Vicario Imperiale di Toscana, residente in Sanminiato. (Lami, Delic.)

132 – 1444. Bonincontri Bonincontro G. C. celebre, e diplomatico presso il Visconti Duca di Milano, che si valeva dell'opera sua. (idem)

133 – 1167. Cigoli Cardi Lamberto Ambasciatore a Cesare per la Repubblica Pisana. (idem)

134 – 1270. Gucci Negottante Diplomatico rammentato dal Lami. (idem)

135 – 1387. Gucci Guccio Senatore della Rep. Fiorentina, e capo del ramo di questa famiglia stabilito in Firenze. (idem, e Mem. MS.)

136 – 1388. Gucci Lodovico, uomo di toga, e di spada ai servigi del Gambacorta, distinto politico. (item)

137 – 1370. Grifoni Francesco, Ambasciatore per la Repubblica Pisana in vari importanti negozi. (item)

138 – 1647. Grifoni Michele, versato nella letteratura, Provveditore della Università di Pisa. (Fabr. Hist.)

139 – 1730. Mercati Bartolommeo Auditore e Ministro del Principe Peretti. (Mem. Stor. cit.)

140 – 1806. Morali Cav. Niccola Consigliere di Stato, direttore delle Finanze, e Ajo di S. M. Lodovico figlio della già Regina d'Etruria. (Not. de viv.)

141 – 1615. Naldi Baccio Maestro di Casa, o Maggiordomo maggiore della Corte Medicea. (Mem. in Cas. Ans.)

142 – 1733. Roffia Marcantonio, Provveditore dell'Arsenale, Direttore della Marina, Amministratore dei beni dell'Ordine di S. Stefano. (Mem. in Curia Vesc.)

143 – 1240. Spadalunghi Ser Recupero gran Canonista, Consigliere dell'Imperatore Federigo II, e di lui Legato al Concilio Lionese. (Lami Del.)

144 – 1411. Sforza Francesco figlio naturale di Francesco Attendoli, e nato in Sanminiato dalla Sanminiatese Lucia Trezzania: uomo nelle armi il più insigne del tempo, che si elevò al grado di Duca di Milano, e fece di sé parlare [24] tutte le storie. Non il solo esservi nato lo fa Sanminiatese, che ciò non basta, ma l'esser figlio nato da donna sanminiatese fuori del matrimonio, poiché partus sequitur ventrem. (Pignotti)

Vi sono poi circa trenta Podestà dei Secoli XIII e XIV quando al dire del Lami conferivasi quella carica ad uomini di grande importanza, e sapienza: diversi Capitani di Popolo, Commissari, Vicari, ed altri impiegati di minore importanza nella Repubblica Fiorentina, ed in molte altre città dell'Italia sotto i respettivi governi secondo le varie età, nelle quali vivevano. (Lami Delic. e Mem. MS. e Cron. etc.)

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145 – 1390. Ansaldi Giovanni condottiero di milizie, uomo di intelligenza, e di valore. (Alb. di Fam.)

146 – 1810. Badalassi Vincenzio espertissimo mattematico, che nelle truppe francesi passò per tutti i gradi del Genio, finché divenne colonnello di artiglieria, e capo dello stato maggiore: decorato della croce da Napoleone, morì dopo la di lui caduta, al servizio dell'Austria. (Contemp.)

147 – 1167. Bonincontri Ceo Generale delle truppe di Federigo I, che nella battaglia di Pavia salvò la vita all'Imperatore. (Lami Del.)

148 – 1730. Canneri Vincenzio nobile Sanminiatese, Capitano al servizio di Toscana. (Mem. Cap.)

149 – 1790. Cardi Cigoli Luigi Capitano onorato al servizio dell'Austria. (Contemp.)

150 – 1347. Collegarli (de' Conti di) Lamberto, Generale della Repubblica Fiorentina. (Lami Del.)

151 – 1406. Collegarli (de' Conti di) Roberto, Generale dei Fiorentini. (idem)

152 – 1533. Grifoni Carlo, Capitano di credito al servizio del Duca di Firenze. (Alb. di Fam.)

153 – 1622. Grifoni Pietro Maestro di Campo nelle truppe Toscane, valoroso [25] soldato, e bravo uffiziale nella guerra, che sostenne il Granduca contro Urbano VIII a favore del Duca di Parma suo cognato. (Lami Delic., Cantini leg. Tosc. illustr.)

154 – 1733. Grifoni Pier Antonio, Capitano di merito nelle Truppe Tosc. (Alb. di Fam.)

155 – 1733. Gucci Jacopo Capitano distinto assai nelle truppe Toscane. (Testam., e Mem.)

156 – 1301. Malpigli Berseldo, che pe' diversi gradi della milizia giunto al supremo, fu in Roma Maresciallo di S. Chiesa, e poi Generale delle truppe tutte delle italiane Repubbliche collegatesi contro l'Impero. (Lami Del.)

157 – 1270. Mangiadori Giovanni Generale dei Fiorentini, poi dei Veneziani. (Lami Del.)

158 – 1280. Mangiadori barone, Generale nelle armate dei Fiorentini, che diresse, e vinse la famosa battaglia di Campaldino, in cui era Dante. (Dino Comp. Cron.)

159 – 1812. Mercati Giovanni, Capitano nella guardia reale italiana, fatto cavaliere sul campo, e annegato nel passaggio della Beresina. (Logier, e Contemp.)

160 – 1770. Roffia Filippo Maresciallo al servizio di sua Maestà Siciliana. (Iscr. Sep. e Contemp.)

161 – 1488. Tellucci Costa di Matteo condottiero di truppe, valoroso, e intelligente. (Van. Disc. Stor.)

162 – 1770. Tellucci Niccolò, che morì Colonnello, e pieno di gloria al servizio del Re di Napoli. (idem.)

Oltre ad altri più di trenta, che si trovano negli autori avere militato uffiziali in diversi ranghi, ed avere meritato distinzione, e titoli di Nobile, e di Cavaliere sul Campo. Il solo Piazza nel Poema Bona Conquistata nomina con lode cinque Cavalieri Sanminiatesi.
Non si parla dei viventi per amore di delicati riguardi; ma certo in una piccola città; IV. Professori; V. Autori in diverse materie; altri VI. che scrivono in poesia Italiana, o Latina; e Impiegati, e Maestri, e sacri Oratori, e un antico impiegato in Diplomazia, e un Prelato tutti concittadini, tutti contemporanei, dicono quanto Sanminiato dal suo canto sostenga l'onore di questo secolo, di questo attico suolo Toscano.

[26]

[27]

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ALFABETICO DEL CATALOGO


Agostini, N° 64.
Amerigo da Sanminiato, 65.
Ansaldi, 1, 18, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 62, 112, 117, 118, 128, 129, 130, 145.
Antonio da Sanminiato, 26, 63.
Badalassi, 146.
Bernardini, 70.
Bonamici, 107.
Bonaparte, 19, 28, 46, 47, 67, 113, 120, 121, 122.
Bonfanti, 68.
Bonincontri, 44, 45, 66, 101, 105, 119, 131, 132, 147.
Bonifazio da Sanminiato, 27.
Borromei, 48, 69, 106.
Canneri, 148.
Cardi, 2, 71, 102, 133, 149.
Celsi, 72.
Chellini, Vedi Sanminiati.
Comestore, Vedi Mangiadori.
Collegarli, 150, 151.
Covero da Sanminiato, 103.
Drammi d'Anonimo Sanminiatese, 74.
Durante da Sanminiato, 73.
Fiamminghi, 50.
Fulgardo, 49.
Gelido Pietro, 79.
Gelli, 30.
Ghese B. da Poggighisi, 108.

[28]

Giovanni da Sanminiato, 4, 5, 78.
Girolamo da Sanminiato, 29.
Grifoni, 80, 81, 82, 123, 124, 137, 138, 152, 153, 154.
Gucci, 6, 7, 75, 76, 77, 134, 135, 136, 155.
Landeschi, 99.
Leri, 52.
Lottario, 51.
Maccanti, 20, 55, 84.
Magazzini, 100.
Malpigli, 53, 110, 156.
Mangiadori, 3, 56, 114, 157, 158.
Marziale da Sanminiato, 8.
Masi, 115.
Matteo da Sanminiato, 54, 83.
Mercati, 12, 13, 21, 32, 33, 34, 86, 87, 88, 139, 159.
Michele da Sanminiato, 9.
Migliorati, 10, 11, 22, 89.
Morali, 23, 31, 85, 116, 125, 140.
Naldi Baccio, 141.
Nuti, 90.
Pallaleoni, 91.
Pietro da Sanminiato, 14.
Portigiani, 15, 16, 57, 58, 104.
Rodulfo, 59.
Roffia, 35, 92, 93, 94, 95, 111, 126, 142, 160.
Salluzzi, 24.
Sanminiati, 36.
Seragoni, 127.
Sforza, 144.
Simone da Sanminiato, 96.
Spadalunghi, 60, 143.
Stefani, 61.
Tellucci, 17, 25, 37, 98, 161, 162.
Tinti, 97, 109.

[29]

[30]

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Alla pag. 7 § attualmente si aggiunga in fine: oltre i posti sopraccenati di educazione, e di studio.
Pag. 11 N. 23 del Catalogo si termini con queste parole: Se ne conserva un corso di Filosofia MS. presso i di lui onorevoli discendenti.
Pag. 13 N. 42 si tolga Decano, e si dica Difensore acerrimo dei diritti.
Pag. 20 N. 110 Si aggiunga: fondò un Monastero: fu insigne G. C. prima Consigliere del Re, indi Vescovo di Arras ec.
Pag. 25 dopo le parole: e sacri oratori: si ponga: e valenti legali, e medici esperti, e due dipintori di qualche merito (abbenché uno di essi abiti in diversa città) e un bravo uffiziale di onorato rango nella sua giovanizza: indi prosegue il paragrafo fino alla fine.

IL CATALOGO DEGLI UOMINI ILLUSTRI SI PROLUNGHI COI NOMI SEGUENTI

1652. Bonaparte Can. Gregorio Parroco, e Vicario generale di Mons. Poltri, gran Teologo, profondo Canonista, letterato di merito lodato dal Saccenti, Autore di varie memeorie. (Lami, Nov. Lett. del 17)

1600. Bonincontri Cammillo sostenne una Cattedra nella Sapienza Romana (Renazzi, St. della Sap. R.)

1500. Grifoni Prospero fu Professore nella Sapienza medesima. (idem)

1330. Malpigli Mons. Ugone Proposto in Patria, uomo di profonda dottrina, e di integerrima probità, che del Vescovo di Lucca in assenza quando la provincia era minacciata dall'eresia, sostenne il regime della Diocesi, e ne difese il territorio dalla sovrastante sciagura. (Cron. Dom.)

1720. Sani Mes. Pier Antonio letterato, ed amico de' Letterati del Secolo, co' quali si avvicendarono i poetici componimenti. Di lui è un tomo manoscritto di poesie italiane, e latine: queste ultime le migliori: ne sono stampate Epistolae, Orationes, et Carmina ad Henricum Newtonum. (V. l'Operetta, e la Racc. sud.)

1600. Sordi Avv. Giulio (ben diverso dal Sordo Autore dell'Opera De alimentis, etc. che è G. C. di Casale) autore di vari opuscoli legali, così profondo, e giudice così stimato, che dette luogo al famoso proverbio surdus bene audit. (Cart. Cap. e Part.)

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FINE



4 commenti:

  1. Ottimo, Francesco. Come rilevi, utilissima l'indicazione delle fonti. Per pura curiosità (dato che ti sei già presa la briga di ricopiarlo) dove l'hai trovato?

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    Risposte
    1. Ciao Rossano!
      L'ho trovato nella nostra fornitissima, ma troppo poco battuta, Biblioteca Comunale!

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    2. Grazie, Francesco. E' nello scaffale dei volumi sanminiatesi? Qualche anno fa me lo ero spulciato quasi tutto, ma non lo avevo trovato. La fretta non aiuta...

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    3. Sinceramente non lo so dove sia collocato esattamente. Ho chiesto al bancone e me lo hanno portato.

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