a
cura di Francesco Fiumalbi
Di
seguito è proposta la trascrizione di un testo molto interessante:
Un
cenno sulle Memorie di Sanminiato,
pubblicato in San Miniato da Antonio Canesi nel 1834. L'opera
risulterebbe anonima, se non fosse per l'indicazione fornita da
Emanuele Repetti, che la attribuisce a Damiano Morali [E. Repetti,
Dizionario...
Vol.
V, Firenze, 1853, p. 852]. E forse, è proprio la consultazione di
questo testo che portò lo stesso Repetti a sentenziare: "...San
Miniato fu una vera pepiniera d'ingegni celebri
in tutti i tempi e in tutte le serie...".
Tornando
a Damiano Morali (San Miniato, 1800-1870), egli fu, tra le altre
cose, avvocato, storico e membro dell'Accademia degli Euteleti, di
cui ricoprì la carica di Archivista [BOLDRINI-2001, p. 203].
L'opera
si compone di due parti: la prima riassume in forma sintetica le
principali notizie a carattere storico di San Miniato, la seconda è
dedicata agli illustri sanminiatesi, elencati in base all'ambito in
cui si distinsero. Cosa molto importante, ma non così diffusa per
l'epoca, l'indicazione della fonte bibliografica a sostegno delle
singole affermazioni, che dimostra in qualche modo il rigore
utilizzato per la compilazione del testo.
AVVERTENZA:
Il numero progressivo delle pagine è riportato con l'apposita
indicazione in blu.
Un Cenno sulle memorie di Sanminiato, frontespizio
INDICE
DEL TESTO:
UN
CENNO
SULLE
MEMORIE
DI
SANMINIATO
Ed
ora lì, com'a sito Decreto
Cen
porta la virtù di quella corda,
Che
ciò, che scocca, drizza in segno lieto.
Dante, Parad. C. I
SANMINIATO
PRESSO ANTONIO CANESI
MDCCCXXXIV
---------------------------------------
[02]
---------------------------------------
[03]
AL
TERZO EPICO ITALIANOAVV.
PIETRO CAN. BAGNOLI
DELLE PIU' ILLUSTRI
ACCADEMIE
ORNAMENTO
DI LETTERE GRECHE, E
LATINE
PROFESSORE IN ALFEA
DEL NATIO SUOLO
AMATISSIMO
DEPUTATO ALL'I. E R.
LICEO
DEGLI EUTELETI INCLITO
PRESIDENTE
LA PATRIA ONORATA DA
TANTO FIGLIO
QUESTO BREVE CENNO
DELLE SUE GLORIE
D. O. C.
---------------------------------------
[04]
.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . dolce
Storia
narrasti: ella somiglia a fresca
Di
primavera placidetta pioggia,
Quando
sorride il Sole, e volan lievi
Nuvole
sottilissime lucenti.
Ossian.
Fing. C. I.
---------------------------------------
[05]
INDICAZIONE
Per
quanto sembra ai più moderati, negli ultimi tempi della Romana
Repubblica, Sanminiato era un villaggio abitato da comodi
campagnuoli, specialmente pastori, che adoravano Pane:
si conservano tuttora le reliquie di quel tempio pagano. (V.
Dissert. della Fond. di Sanm. negli Atti Accad.)
Cresciuto
sotto il nome di Quarto,
per la sua centrale posizione venne anco aumentato per opera dei Re
Longobardi: nel 573 secondo la cronaca del Bardi fu edificata la
fortezza, e nel 782 fuvvi fabbricata una chiesa col titolo di S.
Miniato martire, da cui prese la nuova nomenclatura. (Bert.
Mem. Lucc., Lami Del. e Pergam. cit. dal Murat.)
Ottone
I nel 960 la cinse di mura, e vi pose il Vicario Imperiale con
giurisdizione per tutta Toscana, ed un fatto, che leggesi
nell'Ammirato, mostra, che i Fiorentini puranco vi accorrevano per
l'appello. Questa dignità vi ebbe sede per qualche secolo. (Boninc.
Annal., Lami Delic., e Lez. d'Ant.)
Altri
Imperatori la decorarono di privilegj, vi tennero palazzo, da cui
datarono diplomi, fecero donazioni, e Federigo II vi fabbricò la
Rocca nel 1236. Vi si intertennero e vi ebbero gradito ricovero
scampando da perigliosi tumulti anco Gregorio V, e Clemente VII,
sommi pontefici, e Lorenzo il Magnifico. (V.
i Dipl. e Let. Orig., Pignotti, e Lami Delic.)
Soventi
volte al declinare della potenza imperiale, fece alleanze coi
Fiorentini, co' Pisani, co' Milanesi, co' Sanesi, co' Volterrani, co'
Lucchesi, con altri popoli, e co' Cesari, co' potenti d'Italia: f ora
Ghibellina, ora Guelfa: appartenne anco alla Lega Lombarda: si resse
a Repubblica, e colle su proprie leggi, tenne le sue milizie:
governata dai dodici Conservatori del popolo, fu qualche volta
turbata per le fazioni della più [06]
potenti faglie, e specialmente dei Mangiadori, dei Cicioni, dei
Malpigli, dei Conti di Collegarli: pure si sostenne sempre con
credito: ebbe territorio sufficientemente spazioso: trentasei
castelli ne dependerono. (Lami
Delic., Dal Borgo Dipl. Pis.)
La
Repubblica Fiorentina ne fu soccorsa con vettovaglie, e con uomini
più di una volta, ma finalmente la soggiogò nel 1369, e nel 1396
Sanminiato essendosi ribellata, fu di nuovo sottomessa, e per sempre.
(Lami,
l.c. Manni Sig.)
Fino
dai bassi tempi ebbe gli Umiliati per il commercio delle lane, e
cinque spedali: più se parrocchie: quattro monasteri di femmine,
quattro conventi di frati, le scuole pubbliche, quattro posti per gli
studj maggiori, e uno a S. Chiara, uno nel seminario per la
respettiva educazione di un giovine, e di una fanciulla. (Carte
negli Archivii Patrii)
La
Chiesa Sanminiatese collegiata fino dal secolo X, aveva un Proposto
dichiarato suddiacono apostolico, e onorato di privilegj, e
giurisdizione quasi episcopale da varj sommi pontefici, cominciando
da Alessandro II nel 1061, le concessioni dei quali confermò
Celestino III con Bolla del 1196. (V.
la detta Bolla)
Ne
erano però più antiche e la Chiesa di S. Miniato, oggi di S.
Francesco, e una vetusta Abbazia posta ov'è l'attuale Conservatorio
di S. Chiara, i cui beni, e diritti furono uniti alla Abbazia di S.
Trinita di Firenze, e sopra tutte la Parrocchia dei SS. Ap. Jac., e
Filippo di Pancole. (Cartapecore
, e Mem. Cap.)
Mancato
il Collegio Canonicale nel 1396, fu ristabilito solennemente nel
1488, con Bolla di Inocenzo VIII, e nel 1530 Clemente VII inviandovi
Proposto Galeotto di Lorenzo de' Medici suo nipote, decorò
l'investito pro
tempore
di quella carica delle Infule Sacre, e da quell'epoca fino al 1622 la
ottennero quasi sempre insigni canonici fiorentini, e prelati. (V.
la Bolla di Innoc. VIII, e di Clem. VII, ed il Ruolo dei Prop.)
Onorata
Sanminiato del titolo e delle caratteristiche di città che fino dai
secoli suoi più vetusti, nel 1404 ne riceveva la gradevole
nomenclatura dai Reggitori della Repubblica Fiorentina; ma nel 1622
Maria Maddalena d'Austria, vedova di Cosimo II avendo ottenuto Colle,
e Sanminiato sua vita durante pel suo governo particolare, più
solennemente dichiarò Sanminiato città, e vi ottenne da Gregorio XV
la erezione di una Cattedra Vescovile. (Lett.
Orig., e Cant. Leg. Tosc.)
Basta
il testo di questa Bolla per conoscere in qual florido stato [07]
allora Sanminiato si fosse, e come conservasse molte delle comode, e
nobili sue famiglie, che nel 1308 si sommavano fino al numero di 148.
(Lelmo,
Diario Lami Del.)
Infra
le molte, che si rammentano con tenera compiacenza, sono da citarsi
principalmente, come sanminiatesi in origine le insigni casate dei
Borromei, de' Sanminiatesi, de' Bonaparte. (Lib.
d'Or. della Com.)
Benemerite
della patria, e queste, e diverse altre famiglie di gratissima
riminiscenza, non si contentarono di decorare il natio suolo con pie
instituzioni, e monumenti di illuminata pietà (che qua tutti ebbero
vita per opera de' propri concittadini), ma portando anco altrove lo
spirito delle loro beneficenze più di una volta lasciarono di sé
fama anco ne' lontani paesi, provvedendovi all'altrui bene, ed al
culto colle loro sostanze. (Doc.
presso il Roffia St. MS. di Sanm.)
Quindi
non è meraviglia se questa patria illustrata da tanti figli, e
ornata di molta gloria venne rammentata con plauso da vari scrittori,
che la decorarono di titoli onorevoli, e insigne
oppidum,
e nobile
terra,
e antica
città,
e illustre
sede la
dissero, come può vedersi leggendo molti degli storici antichi, dei
quali le espressioni sono raccolte, e fedelmente trascritte. (idem)
E'
a sufficienza comodo, e decente assai, e in qualche punto anco
elegante, e grandioso il di lei fabbricato; belli, e magnifici ne
sono li sacri Templi: ed antiche sculture, e dipinture del Cigoli,
del Poppi, del Bronzino, del Ghirlandaio, di Masaccio, di Gio. da S.
Giovanni, del Reni, e d'Andrea, del Currado, e della Scuola di
Giotto, sono sparse per i di lei sacri, e profani edifizi. (idem)
Attualmente vi sono,
oltre il Vescovado, e la Curia Episcopale, e tutti gli Uffizi Regi
delle città di provincia; lo Spedale degli Infermi, e quello dei
Gettatelli, un Capitolo, cinque Parrocchie, tre Conventi di Regolari,
un Conservatorio I. e R., un Seminario, un Liceo, un Teatro, una
pubblica Libreria, una Accademia Scientifico-Letteraria, una di
Musica, una Cassa di Risparmio, la Banda Militare, una Tipografia,
una Pia Arci-Confraternita di Misericordia, e 15 Sussidj Dotali.
Uno
dei più distinti titoli di decoro, che onorino questa città, è la
cultura, e l'amore delle lettere, e delle scienze, sicché fino dal
secolo XV, poi nel secolo XVII ebbe le sue accademie, e stette sempre
in un glorioso equilibrio nella storia della europea civiltà. (Mem.
nell'Arch. Com.)
[08]
Da questa inclinazione, dalla posizione tranquilla, dall'indole
pacifica, e vivace dei cittadini ha origine il numero, per la di lei
piccolezza e per lo scarso ruolo degli abitanti (adesso sono 2200, ma
non furono mai più di 3000), piuttosto ragguardevole di quei
Sanminiatesi, che meritarono per la cultura dell'animo, l'affetto e
gli onori della posterità.
Eccone un semplicissimo
elenco: i loro meriti, i loro fasti, e tutto ciò che sopra
accennavasi di patria storia con ogni altra vicenda, e avvenimento,
che Sanminiato interessi è estremamente narrato, e sviluppato nelle
molte memorie per servire alla storia civile, letteraria, militare,
ed ecclesiastica di questa città, lette nell'accademia degli
Euteleti da Monsig. Torello Pierazzi, e dal nobile Sig. Damiano
Morali, ricercatori attentissimi, e zelantissimi di antichità
patrie.
[09]
DEGLI
UOMINI ILLUSTRI DI SANMINIATO, DISTINTO NELLE DIVERSE
SEZIONI,
E CLASSI NELLE QUALI OTTENNERO CELEBRITA'
--------------------------------
1
- 1750. Ansaldi Tommaso,
Dott. dell'una, e dell'altra Legge, Proposto della Cattedrale in
patria, e autore di due trattati, che uno de
Incarnatione,
l'altro De
Divinitate D. N. J. C.,
operetta ricca di greca, e latina erudizione, e dedicata a Benedetto
IV di cui godette la stima. (V.
la Pref. alle Oper. cit.)
2
- 1458. Cardi Michele Domenicano:
spiegò per tre anni la Sacra Scrittura, e per cinque il Maestro
delle Sentenze nella Università Fiorentina. (Cerrac.
Fasti Teol.)
3
- 1170. Comestore Pietro, o Mangiadori,
Can. di Troyes, Cancelliere della Università di Parigi, ed ivi
Biblioco, o Prof. di S. Scrittura, autore della Storia S. ridotta in
sistema scolastico; uno dei componimenti quel Triumvirato Italiano,
che in Parigi richiamarono in vita colla Scolastica i sacri studj, e
con quelli appresso tutte le scienze. (V.
Tiraboschi, e Aut. Alem.)
4
- 1406. Fr. Giovanni da Sanminiato
Prof. di Teologia nella Universià di Padova: egli era Francescano.
(Lami,
Del.)
5
– 1456. Fr. Gio. da Sanminiato
Domenicano: uomo di santa vita, Missionario nelle parti degli
infedeli: reduce in Italia, fu Prof. di S. Scrittura in più luoghi,
e come gran Biblico celebrato da' suoi contemporanei. (Cron.
de' PP. Dom.)
6
– 1660. Gucci P. Carlo
Domenicano, nell'Ordine onorato di cariche, Prof. di Teologia a
Perugia: indi a Pisa: Teologo di Ferdinando II, uomo di sapere
vastissimo, e di gran mente; fu tra primi del secolo: scrisse [10]
Teologiche dissertazioni: fu colmo di onori; rifiutò più volte
Cattedre Episcopali. (Fabr.
Hist. Univ. Pis.)
7
– 1669. Gucci P. Ferdinando Servita,
perfetto nell'Arte musicale, maestro di Teologia in Pistoja, in
Lucca, in Firenze, buon Predicatore, Teologo della Università
Fiorentina. (Cerracchini,
Fasti Teol.)
8
– 1416. Marziale da Sanminiato Agostiniano,
Maestro, e Provinciale nel suo Ordine, e Teologo della Università
predetta. (idem)
9
– 1482. Michele di Miniato da Sanminiato Domenicano,
buon Predicatore, dignitario dell'Ordine, Prof. di S. Scrittura, e di
scolastica nella detta Università. (idem)
10
– 1720. Migliorati P. Michele Agostiniano:
ebbe i gradi primi nell'Istituto; fu onorato dagli Ordinari di varie
Diocesi, fu Teologo Fiorentino. (idem)
11
– 1734. Migliorati P. Giuseppe
Servita; nell'Ordine Priore, Provinciale, Teologo, Lettore a Genova,
ed a Firenze, e Consultore del S. Uffizio; indi Prof. a Marsilia, ed
a Pisa: uomo, che nulla ignorava nella ampiezza delle Scienze
Ecclesiastiche, e ne fece prova anco a Napoli, ove fu ammirato
profondo, e zelante Teologo: uno dei primi, che vi combattessero il
Giansenismo, appena tentò di comparirvi. (Fabr.
Hist. Univ. Pis.)
12
– 1646. Mercati Gio. Cosimo Servita:
Teologo in Pistoja, e in Firenze: addetto a quella Università:
speculativo sottilissimo, e di raro intendimento: che non dette
opere, perché morì nel fiore degli anni. (Cerrac.
Fasti Teol.)
13
– 1630. Mercati P. Bonaventura Conventuale,
Prof. di Sacra Teologia in Roma, ove si distinse per vari gradi di
onore, e per impieghi importanti. (Alb.
di Fam.)
14
– 1460. Pietro di Benedetto da Sanminiato Domenicano,
Predicatore plaudito: Prof. di Sacra Scrittura nella Università
Fiorentina. (Cerrac.
Fasti Teol.)
15
– 1380. Portigiani Fr. Marcovaldo Conventuale,
insigne per straordinaria dottrina: Prof. di Teologia a Oxford: uomo
di santa vita. (Cron.
de' PP. Conv.)
16
– 1350. Portigiani Fr. Antonio Conventuale,
Teologo, e Predicatore singolare, ammirato anco in Parigi, ove fu
Prof. di Teologia. (Vad.
Hist. Minor.)
[11]
17
– 1700. Tellucci P. Tommaso Servita
distinto nell'Ordine; acclamato nella predicazione: onorato nelle
Diocesi: Teologo Fiorentino. (Cerrac.
Fasti Teol.)
--------------------------------
18
– 1622. Ansaldi Niccolò,
Maestro di Filosofia in Firenze, indi in Roma, poi Prof. nella
Università di Pisa: grecista pratico: grande ammiratore di Platone,
pieno di sapere, e di spirito. (Fabr.
Hist. Univ. Pis.)
19
– 1766. Bonaparte Gio. Battista:
Prof. di Filosofia nella Univ. di Pisa. (Ruol.
de' Pref. di d. an.)
20
– 1622. Maccanti Benedetto
Prof. accreditatissimo di Filosofia nello studio Fiorentino. (Mem.
Sep.)
21
– 1460. Mercati Michele il Seniore,
che il Ficino chiama suo confilosofo, ed ammira per sapere esercitato
in molte loro dispute: che il Baronio dice pella Filosofia nel suo
tempo nulli
secundus,
che il Lancisi onora di molti Encomi. (Vita
Mich. jun.)
22
– 1543. Migliorati Remigio,
Prof. di Logica in Padova, indi in Pisa di Filosofia; chiamatovi,
dice il Galluzzi, per ristabilirvi lo studio di questa scienza, nella
quale allora, era il primo, dice il Fabroni (Hist.
cit.):
scrisse un opera de
Putredine,
e due altre nella sua professione, che una de
Medio demonstrationis termino
l'altra de
veritatis inquisitione.
Il Fabroni lo fa di S. Sepolcro, equivocando col Prof. Pieralli, che
fu di là, e che egli fa nostro. Non questi, ma il Migliorati è
Sanminiatese, come costa dalle carte, e memorie patrie. (Fabr.
L. cit.)
23
– 1460. Morali Antonio,
lodato dal Ficino per la eloquenza, ed uno dei Filosofi stimati in
quella età di risorgimento, cosicché suo compagno, o confilosofo lo
chiama comunemente il Ficino predetto. (Ficino,
Lett.)
24
– 1641. Salluzzi P. Agostino Agostiniano,
graduato nell'Ordine, e Prof. di Filosofia in Pisa. (Fabr.
Hist. cit.)
25
– 1490. Tellucci Gio. Battista
Prof. di Filosofia nella Università di Padova. (Vannucchi,
Disc. Stor.)
[12]
--------------------------------
26
– 1450. Antonio da Sanminiato
Prof. di Medicina nella Università di Firenze. (Prezziner,
St. dello St. Fior.)
27
– 1515. Bonifazio da Sanminiato
Prof. attentissimo, e accreditato nella Università di Pisa. (Fabr.
L. cit.)
28
– 1750. Bonaparte Renieri
collocato sulla Cattedra di Medicina Clinica nella predetta
Università. (idem)
29
– 1406. Girolamo da Sanminiato
Prof. di Scienza Medica nella Università di Firenze. (Prez.
L. cit.)
30
– 1622. Gelli Pietro Archiatro
nella Corte Medicea, uno di coloro, che ottennero alla Patria la
Cattedra Vescovile. (Mem.
nell'Arch. Com.)
31
– 1660. Morali Giorgio Medico
accreditato, che pubblicò un trattato sulle questioni Mediche
interessate colle questioni di buona morale. (V.
l'Op. cit.)
32
– 1500. Mercati Pietro Medico
celebre in Firenze, indi in Roma, consultato da S. Pio V, e
dall'Archiatro medesimo: uomo di gran valore nell'arte, e di italica
fama nei giorni suoi. (Lanc.
Vita Mich. Merc.)
33
– 1500. Mercati Lodovico Medico
Ippocratico, però felice, e stimato, autore di una operetta
intitolata Mediche
Osservazioni
citate dal Torti. (Bottoni
Efem. med.)
34
– 1590. Mercati Michele,
per il merito insigne fatto nobile Fiorentino, e Romano: chiesto per
Pisa, desiderato alla Corte Medicea: posseduto da Clemente VIII come
suo Archiatro: scrisse in erudizione, de
obeliscis Romae,
e le Osservazioni
sugli
avvenimenti Latini: in Medicina, della
Peste e dei Contagi.
In storia Naturale, la Metalloteca:
fu tra primi a coltivare giardini bottanici: il primo a raccogliere
un Museo di Pietre, e Metalli, che riunì nel Vaticano, e descrisse
nella opera citata: Commendatore dello Spedale dello Spirito Santo,
fu anco diplomatico, e distinto per una rara virtù. (Lancisi,
Vita)
35
– 1350. Roffia Pietro
celebre nell'esercizio dell'Arte Salutare in Italia, ed in Francia
ove servì quella Corte. (Mem.
della Fam. e St. MS. di Sanm.)
[13]
36
– 1461. Sanminiati Giovanni,
detto anche Chellini, Medico reputatissimo in Firenze, ove esercitò,
ed insegnò con molto credito: fu egli, che traslatò colà la
famiglia de' Samminiati trapiantandola dal nostro suolo. (Cron.
Dom.)
37
– 1490. Tellucci Cosimo Prof.
fi Medicina nello studio Pisano. (Van.
L. cit.)
--------------------------------
38
– 1380. Ansaldi Raffaello G.
C. di gran fama in Roma, onorato di vari impieghi, e commissioni.
(Lami
Del.)
39
– 1527. Ansaldi Antonio Prof.
a Pisa di Istituzioni, indi di Legge Civile. (Fabr.
L. cit.)
40
– 1559. Ansaldi Niccola parimente
colà Professore nella medesima facoltà. (Fabr.
L. cit.)
41
– 1600. Ansaldi Francesco G.
C. accreditato in Italia, ed anco di là dai monti. Stampò la prima
volta in Lione e dedicò al Senato di Parigi il suo trattato de
jurisdictione,
che fu impresso più volte: dette anco alla luce un tomo stimato di
così detti Consigli.
(V.
le Opere d.)
42
– 1700. Ansaldi Ansaldo,
Auditore, indi Decano della S. Ruota Romana: appresso Uditore
coram Sanctissimo celebre
per un Poema intitolato il
Trionfo della Fede,
per un vasto trattato della Mercatura e del Commercio, e per sei
grandi tomi di famigerate decisioni. (V.
le Opere e Mem. orig. nell'Arch. Com.)
43
– 1711. Ansaldi Baldassarre Prof.
di Istit. Canoniche, poi di Legge Civile nella Università di Pisa.
(Fabr.
L. cit.)
44
– 1318. Bonincontri Michele:
al primo sorgere dell'antico studio pisano, ivi Prof. di Legge
Civile: indi Diplomatico presso la Corte di Milano, che servì quale
Consigliere, e Ministro. (Lami
Del.)
45
– 1550. Bonincontri Mariano,
Giureconsulto di fama, addetto ai servigi della Corte di milano, e
autore di varie epistole più volte riprodotte. (Ladvocat.
Diz.)
46
– 1551. Bonaparte Niccolò Prof.
di Legge Civile in Pisa, letterato di [14]
merito, che scrisse una Commedia intitolata la Vedova,
riprodotto nel secolo XVII e XIX, lodata da Napoleone.
47
– 1620. Bonaparte Niccolò Prof.
così insigne per il fondo legale, per la eloquenza, per la critica,
e per la erudizione, che i più celebri stranieri ne visitarono le
scuole: introdusse in Pisa la culta Giurisprudenza: scrisse molto
nella materia sua: fu la meraviglia de' grandi, l'oracolo de'
sapienti. (Fabr.
L. cit.)
48
– 1690. Borromei Pier Paolo con
fama di ottimo Legista, Prof. in Pisa di Legge Canonica (idem)
49
– 1073. Fulgardo da Leporaia [Leporaia
era nelle pertinenze e nei dintorni di Sanminiato (Lelmo Diar.)]
Giudice, e Legisperito nella Corte della Contessa Matilda. (Dipl.
ap. il Fior.)
50
– 1620. Fiamminghi Bernardo Prof.
di Istituzioni Civili in Pisa. (Fabr.
L. cit.)
51
– 1119. Lottario da S. Genesio
nella Imperiale Corte Germanica Notaro, e Giudice. (Lam.
Del.)
52
– 1318. Leri da Sanminiato
Legista, e scelto a Prof. di Legge Civile all'aprirsi della
Università di Treviso. (Tirab.
St. Lett.)
53
– 1300. Malpigli Jacopo Profess.
di Legge Civile nella Università di Perugia. (Lami
Del., Politi Orat. in Laud. Sanm.)
54
– 1565. Matteo da Sanminiato Prof.
a Pisa della medesima scienza Legale. (Fabr.
L. cit.)
55
– 1620. Maccanti Can. Vincenzio,
Teologo del Cardinale Alessandro de' Medici Arciv. di Firenze, che fu
poi Pontefice per 27 giorni col nome di Leone XI. Dopo la di lui
morte il Maccanti passò Prof. a Pisa di Sacri Canoni: istituì in
Patria tre doti, e vi aprì una pubblica Libreria. (Fabr.
L. cit.)
56
– 1250. Mangiadori ….. fu
Prof. di Legge Civile nella Università di Bologna. (Tirab.
L. cit.)
57
– 1350. Portigiani Paolo G.
C. di fama, Rettore dello Studio Fiorentino, indi Giudice, e
Consultore Legale nella Corte di Carlo IV Imp. (Lam.
e Prez. L. cit.)
[15]
58
– 1546. Portigiani Angiolo Prof.
di Legge Canonica nella Università di Pisa. (Fabr.
L. cit.)
59
– 1073. Rodolfo da Leporaia Giudice
nella Corte della Contessa Marilde. (Dipl.
Ap. il Fior.)
60
– 1340. Spadalunghi Recupero Prof.
a Perugia, ove ebbe Bartolo tra suoi audienti, indi insieme con Cino
da Pistoja all'aprirsi della Università Fiorentina chiamatovi, ed
eletto Prof. di Legge Canonica. Scrisse dei Consigli citati dal
Bartolo. (Bart.
ad. I. Titia ff. mand. e Prez. L. cit.)
61
– 1635. Stefani Francesco,
Vicario del Proposto e Ordinario di Pescia, indi in Cortona dei
Vescovi Minerbetti, e della Robbia: poi Prof. a Pisa di Sacri Canoni.
(Fabr.
L. cit.)
--------------------------------
62
– 1666. Ansaldi Gio. Antonio Autore
di Epigrami; letterato di credito. (V.
l'Operetta, e Lami Del.)
63
– 1400. Antonio da Sanminiato Poeta
di qualche merito nella sua età. (idem)
64
– 1464. Agostini Antonio:
che scrisse in versi latini la Storia dell'assedio di Piombino
pubblicata dal Muratori. (Tirab.
St. Lette.)
65
– 1530. Amerigo da Sanminiato,
addetto alla Corte del celebre Card. Silvio Passerini di Cortona:
Poeta spiritoso, lodato dal Varchi. (id.
nella St. del Card. sud.)
66
– 1480. Bonincontri Lorenzo,
Astronomo, Mattematico, e Poeta, Pr. in Firenze, in Napoli, e in
Roma: il primo, che commentasse Manilio allora dal Poggio ritrovato
recentemente: il primo, che insegnasse di anno in anno a registrare
giudizj di ogni specie, come assicura l'Alberti: il primo, che dalla
Astrologia Giudiciaria facesse passaggio alla Astronomia: maestro del
Pontano; desiderato da tutta Italia; onorato in Roma; autore di molte
opere di Storia, di Poesia, di Scienze sublimi, ed astratte. (Tirab.
L. cit. e Pignotti St.)
67
– 1527. Bonaparte Jacopo,
Can. in patria, poi in Firenze, plaudito in Roma: Arciprete di Colle:
autore della Storia del sacco di Roma del [16] 1527, ripetutamente
stampata, e ultimamente da un Bonaparte tradotta in lingua francese e
arricchita di note. (V.
la Pref. all'Op.)
68
– 1820. Bonfanti Giuseppe Legale,
e buon Poeta nel linguaggio italiano: ottimo cultore improvvisando, e
scrivendo delle muse del Lazio: lasciò lavori della professione;
qualche memoria di vario tema, diverse poesie italiane, tra le quali
il Poemetto a Lodovico Re d'Etruria accolto con plauso da' letterati,
ed altre latine: e tra queste un Poemetto per la Nascita del figlio
di Napoleone, che fu a Parigi prescelto tra cinque onorati del
premio. (Notizie
de' Viv.)
69
– 1527. Borromei Bernardetto:
il primo Gonfaloniere di Livorno: letterato di merito, che pubblicò
delle Memorie Accademiche lette nelle Tornate Fiorentine, e tra le
altre il Discorso
della Fortuna,
commentandovi Dante. (Fontanini
Bib.)
70
– 1622. Bernardini Alessandro,
uomo di credito nella sua età, e autore di vari Drammi, e Commedie
pastorali date in luce. (Lami
Del.)
71
– 1590. Cardi Pier Niccola impiegato
in Firenze, Accademico Fiorentino, autore di un Poema Funebre in
morte di Francesco Maria de' Medici, e di alcune Canzoni in occasione
di Regie Nozze. (Moreni
Scr. Tosc.)
72
– 1620. Celsi Giovanni
morto nella florida età di anni 20: ma già maturo di senno, e
sapere, pratico nei classici specialmente negli storici, e così
padrone di Tacito, che compose un Trattato politico di buon regime
scritto tutto colle sentenze di quell'annalita, e intitolato pre
questo Princeps
ex Tacito,
opera postuma stampata dal 1624. (V.
la Pref. all'Operetta)
73
– 1400. Durante da Sanminiato Poeta
di cui parlano il Crescimbeni, ed il Quadrio. (Lami
Del.)
74
– 1600. Drammi
anonimi di autore Sanminiatese pubblicati, e recitati in Vienna
d'Austria. Ci palesano benché anonimi un altro autore. (V.
il Libretto)
75
– 1300. Gucci Dino di Guccio di Perino
autore di un Viaggio
di Terra Santa,
testo di lingua ultimamente pubblicato dal ch. Moreni. Il di lui
padre era in Firenze Notaro de' Priori, quando egli nacque. (Ant.
Fior.)
76
– 1680. Gucci Giacinto Vallombrosano,
buon Predicatore, graduato nell'Ordine, autore di un opera intitolata
Parabole
Sacre,
e di due altre [17]
scritte in materia politica, che una il
Sindacato di Tiberio Imperatore,
l'altra il
Principe Cristiano Politico.
(Simi
Cat. degli ill. Vallomb.)
77
– 1770. Gucci Carlo citato
dal lami come eruditissimo raccoglitore di patrie memorie. (Odepor.)
78
– 1480. Fr. Giovanni da Sanminiato prima
militare, poi Camaldolese: amico di Coluccio Salutati, col quale era
in commercio letterario, come resulta dalle loro epistole: uno degli
eruditi del secolo; traduttore dell'opera del Petrarca de
remediis utriusque fortunae.
(Lami
Del.)
79
– 1530. Gelido Pietro da Sanminiato letterato,
e sapiente, Segretario della Duchessa Renata di Ferrara, dalla quale
apprese qualche massima, che lo fece sospetto in materia di
religione: si refugiò a Ginevra, d'onde scriveva lettere di
conciliazione, e faceva istanza per un Concilio presso Clemente VII,
di cui pure era stato Segretario: se ne conservano manoscritti nella
Riccardiana. (Galluzzi
St., Lami Del.)
80
– 1580. Grifoni Ugolino,
Segretario di Cosimo II indi Maggiordomo: letterato, e scienziato:
restauratore in Toscana de' buoni metodi di istruzione dietro
l'incarico ricevutone dal sovrano: favorito da S. Pio V, fatto Mons.
dell'Altopascio, che era Prelatura di un Ordine Cavalleresco; autore
della grandezza della sua famiglia, alla quale fabbricò in Patria, e
in Firenze i palazzi. (Varchi
Ben. Dipl.)
81
– 1564. Grifoni Gio. Andrea,
che pubblicò un trattato sul buon gusto per scrivere latino,
intitolandolo speculum
linguae latinae.
Fu impiegato in Pesaro. (V.
l'Op.)
82
– 1620. Grifoni Angelo autore
di una Commedia intitolata i
dolci inganni d'amare.
(V.
l'Operetta)
83
– 1400. Matteo da Sanminiato Poeta,
di cui restano manoscritti, ed onorata menzione di più scrittori.
(Lami
Delic.)
84
– 1616. Maccanti Can. Orazio,
Oratore, e Teologo, di cui esistono Opuscoli, e un Panegirico di S.
Maria Maddalena dei Pazzi. (Moreni
Scrit. Tosc., e Mem. Cap.)
85
– 1780. Morali Bernardo G.
C. Pretore in diverse città, e autore di [18]
opuscoli, di manoscritti di Storia, e di una Funebre Orazione
recitata per Maria Teresa Imperatrice, e pubblicata co' torchi. (Not.
del Figlio)
86
– 1601. Mercati Paolo addetto
alla corte del Card. Aldobrandini, al di cui ritorno da una legazione
in Francia, scrisse, e pubblicò un Poemetto latino; giacché egli
era politico, letterato, e poeta. (Moreni
L. cit)
87
– 1620. Mercati Francesco,
autore di una Commedia intitolata il
Sensale.
(V. l'Op.)
88
– 1615. Mercati Pad. Tiburzio Agostiniano,
di cui è alle stampe infra le altre cose una orazione latina. De
laudibus Miniatis Spaliagrani.
(Moreni
L. cit.)
89
– 1750. Migliorati Migliore,
Vicario del Vescovo di Volterra, poi di Monsig. Poltri in Patria:
accreditato canonista; buon letterato di cui sono alle stampe
Orazioni, e Poesie. (V.
le Operet.)
90
– 1620. Nuti Lodovico Minore
Osservante, Lettore dell'Ordine, e autore di una Storia
Minoritica.
(Lami
Del.)
91
– 1488. Pallaleoni Simone Poeta,
di cui sono alcuni Capitoli alla Regina Giovanna, ed una Operetta
politica in versi. (Liami
Del.)
92
– 1500. Roffia Simone letterato
di credito di cui esistono i manoscritti nella Riccardiana. (Lami
ib.)
93
– 1500. Roffia Girolamo,
uomo di ardente ingegno, e non mediocre erudizione, letterato di
fama. (idem)
94
– 1600. Roffia Donato,
Cancelliere degli Otto di Balia in Firenze, addetto a quelle
accademie, nelle quali adoprò a ravvivare lo studio di Dante, sopra
i Canti del quale stampò due Memorie. (Lami,
L. Cit.)
95
– 1770. Roffia Can. Niccolò Baly,
uomo eruditissimo, e ricercatore di patrie antichità. (Lami
Hod.)
96
– 1400. Simone da Sanminiato Poeta,
del quale diversi autori riportano squarci, e accennano il merito.
(Lami.
Del.)
97
– 1591. Tinti Gio. Francesco Poeta,
di cui esistono medaglie di terra, [19]
e di bronzo; autore di vari carmi latini, alcuni dei quali espongono
il sistema d'Archita, poi seguito da Ugenio nel suo sistema de' celi.
(Lami.
Del.)
98
– 1770. Tellucci Avv. Pietro,
legale di molto merito, onorato dal Governo di commissioni, letterato
distinto, di cui esistono due tomi di prose, e poesie uno in
italiano, e l'altro in latino, ove si contengono Canzoni, Sonetti,
Poemetti, Orazioni, e Memorie nelle due lingue, alcune delle quali
stampate in Firenze. (V.
le Operet., e Moreni L. cit.)
--------------------------------
99
– 1750. Landeschi Gio. Battista,
Parroco a S. Angelo, detto il Parroco Sanminiatese, autore di un
Trattato di Agricoltura. (V.
l'Oper.)
100
– 1680. Magazzini P. Vitale Vallombrosano,
che scrisse un opera Agronomica, e di direzione per una famiglia di
campagna, la quale ebbe in pochi anni quattro edizioni. (Simi,
Uom. illus. Valomb.)
--------------------------------
101
– 1589. Bonincontri Bernardo,
Regio Architetto, e Direttore di Fabbriche, e Feste; come da
relazioni stampate. (Moreni
L. cit.)
102
– 1600. Cardi Cigoli Lodovico,
sommo Pittore, Accademico Fiorentino, Poeta, Mattematico, Anatomico,
lodato anco dal Galileo per il suo trattato sulla prospettiva: pel
suo valore pittorico fatto Cav. di Malta: restauratore dell'Arte
insieme con Santi di Tito di lui maestro. (Lanzi.
St. Pit.)
103
– 1350. Covero da Sanminiato Pittore
di cui parlano antiche carte, e memorie. (Lami.
Delic.)
104
– 1600. Portigiani Fr. Domenico de'
PP. Predicatori, uno dei miglio allievi di Gio. Bologna, Scultore di
cui sono buone statue ancor in Firenze (Font.
St. Pit.)
[20]
--------------------------------
105
– 1211. B. Bonincontro Bonincontri,
che ricevuto nell'Istituto da S. Francesco edificò in patria il
Convento dell'Ordine, indi spedito in Francia per simili fondazioni
ivi morì santamente, e vi ottenne il culto. (Papini
Etr. Franc.)
106
– 1300. B. Borromeo Borromei
Conventuale, penitente insigne, che perdé la vista per piangere i
peccati degli uomini. (idem)
107
– 1250. Bonamici B. Gherardo Terziario
Francescano, Proposto di S. Martino a Castelfranco, e colà onorato
di culto da vari secoli. (id.
e Vita ejusd)
108
– 1250. B. Ghese da Poggighisi Agostiniano,
fervoso Romito, il di cui corpo si venera in Lucca. (Lami
Del. e Tarcagn. St. Lucc.)
109
– 1430. B. Niccolò Tinti Domenicano,
Vescovo d'Ischio Prelato insigne, Com. Apostolico, zelante
Missionario. (Forti
Cat. de' S. e B. Tosc. tra Fior.)
E più altri 8 individui morti in
odore di Santità, come può vedersi nel Lami Del., e nel Brocchi dei
Santi e Beati Fiorentini.
--------------------------------
110
– 1321. Malpigli Andrea,
Vescovo d'Arras in Francia, incaricato di varie legazioni, uno di
quei pochi Italiani, che in Parigi fondarono il Collegio dei
Lombardi. (Ammirat.
St. Fior. e Ciaccon. Vit.)
111
– 1530. Roffia Gio. Battista
Can. e Vicario Foraneo in Patria, indi Prelato in Roma, asceso per
vari gradi di onore, e di merito alla Porpora Cardinalizia. Inviato
dal Papa a Enrico VIII d'Inghilterra ne fu privato di vita. (Ciaccon.
Vit. etc. Sismondi St. delle Rep. Ital.)
[21]
--------------------------------
112
– 1530. Ansaldi Mons. Gio. Battista Vescovo
di Cariati, Vicario della Basilica Vaticana. (Ughelli
It. Sacr.)
113
– 1740. Bonaparte Mons. Bindo Proposto
della Cattedrale, e Vicario di Monsignor Cattani Vescovo eletto di
Pescia, uomo di sommo credito, e vasta letteratura. (Lami
Nov. Lett. del 1742)
114
– 1250. Mangiadori Mons. Giovanni Arcidiacono
di Lucca, indi Vescovo di Firenze, autore della Pace tra Guelfi, ed i
Ghibellini. (Ughelli
L. cit.)
115
– 1490. Masi, o di Maso Mons. Antonio
dopo una carriera onorevole fatto Vescovo di Bagnorea. (idem)
116
– 1815. Morali Mons. Pier Francesco Vicario
ad
Causas
della Curia Arcivescovile di Pisa, Prof. in quella Univ. di
Istituzioni Canoniche, poi di Diritto Romano, indi Arcivescovo di
Firenze. (Cont.)
Oltre il prefato Monsig. Tinti posto
tra beati.
--------------------------------
117
– 1490. Ansaldi Mons. Raffaello Abbreviatore,
e G. C. di molta fama, onorato di nobili commissioni. (Lami
Delic.)
118
– 1600. Ansaldi Mons. Sebastiano Proposto
di S. Martino in patria, indi Auditore in Nunziatura. (Att.
della Curia Eccl.)
119
– 1350. Bonincontri Mons. Lamberto Segretario
Apostolico, poco dopo il Petrarca, e fondatore in Patria di pie
istituzioni. (Iscr.
Lap. e Lami Del.)
120
– 1444. Bonaparte Mons. Niccolò prima
Prof. in Pisa, indi in vari luoghi dello Stato Pontificio ora
Commissario, ora Delegato Apostolico, Cherico di Camera, e onorato di
tanta, e tali incombenze, che lo palesano profondo Legale, e
Politico. (Arch.
di Fam. Lami Delic.)
[22]
121
– 1622. Bonaparte Mons. Andrea,
il gran cooperatore per la erezione della Cattedra Vescovile nella
sua Patria, cui risegnò una Abbazia, ed una Pieve: Vicario Foraneo
del Vescovato di Lucca in Sanminiato: indi Vicario Apostolico, ed il
primo Ordinario della Diocesi dal 1622 al 1624: appresso Proposto a
Livorno: benemerito del Capitolo, e della Patria, uomo di estese
relazioni, e di credito sommo. (Mem.
Cap.)
122
– 1700. Bonaparte Mons. Carlo
Prelato in Roma, adetto a diverse Congregazioni. (item)
123
– 1478. Grifoni P. Girolamo,
accreditato per la sua perizia nelle materie Canoniche, e Generale
del suo Ordine Vallombrosano. (Alb.
di Fam. e Mem. di Cur.)
124
– 1488. Grifoni Mons. Andrea Canon.,
indi Commissario Apostolico, Prelato Domestico di Leone X, onorato di
gravi incombenze, e onorifiche, finalmente investito della insigne
Arcipretura di Colle. (item)
125
– 1626. Morali Mons. Pier Francesco,
Vicario di Mons. Noris in Patria, indi Auditore in Nunziatura. (Mem.
Cap.)
126
– 1600. Roffia Mons. Tommaso Vicario
Foraneo, e Can. in Patria, indi Prelato a Roma: addetto alla Corte
Pontificia. (Mem.
Cap.)
127
– 1600. Seragoni Mons. Francesco,
Prelato domestico di S.S., Auditore di Nunziatura in Baviera, e in
Venezia, indi col Card. Bolognetti, Legato in Pollonia, onorato di
altre commissioni importanti, finalmente investito della Propositura
della sua Patria. (Bolla
Pont.)
--------------------------------
128
– 1187. Ansaldi Enrico Ambasciatore
a Cesare per la Repubblica Fiorentina. (Effigie
in Fir. con Iscr.)
129
– 1270. Ansaldi Antonio Ambasciatore
per la Repubblica Pisana. (Lami,
Delic.)
130
– 1610. Ansaldi Sebastiano Segretario
di Cosimo II, molto versato nelle cose politiche. (Mem.
di Fam., e di Com.)
[23]
131
– 1180. Bonincontri Stefano Vicario
Imperiale di Toscana, residente in Sanminiato. (Lami,
Delic.)
132
– 1444. Bonincontri Bonincontro G.
C. celebre, e diplomatico presso il Visconti Duca di Milano, che si
valeva dell'opera sua. (idem)
133
– 1167. Cigoli Cardi Lamberto Ambasciatore
a Cesare per la Repubblica Pisana. (idem)
134
– 1270. Gucci Negottante Diplomatico
rammentato dal Lami. (idem)
135
– 1387. Gucci Guccio Senatore
della Rep. Fiorentina, e capo del ramo di questa famiglia stabilito
in Firenze. (idem,
e Mem. MS.)
136
– 1388. Gucci Lodovico,
uomo di toga, e di spada ai servigi del Gambacorta, distinto
politico. (item)
137
– 1370. Grifoni Francesco,
Ambasciatore per la Repubblica Pisana in vari importanti negozi.
(item)
138
– 1647. Grifoni Michele,
versato nella letteratura, Provveditore della Università di Pisa.
(Fabr.
Hist.)
139
– 1730. Mercati Bartolommeo Auditore
e Ministro del Principe Peretti. (Mem.
Stor. cit.)
140
– 1806. Morali Cav. Niccola Consigliere
di Stato, direttore delle Finanze, e Ajo di S. M. Lodovico figlio
della già Regina d'Etruria. (Not.
de viv.)
141
– 1615. Naldi Baccio Maestro
di Casa, o Maggiordomo maggiore della Corte Medicea. (Mem.
in Cas. Ans.)
142
– 1733. Roffia Marcantonio,
Provveditore dell'Arsenale, Direttore della Marina, Amministratore
dei beni dell'Ordine di S. Stefano. (Mem.
in Curia Vesc.)
143
– 1240. Spadalunghi Ser Recupero gran
Canonista, Consigliere dell'Imperatore Federigo II, e di lui Legato
al Concilio Lionese. (Lami
Del.)
144
– 1411. Sforza Francesco figlio
naturale di Francesco Attendoli, e nato in Sanminiato dalla
Sanminiatese Lucia Trezzania: uomo nelle armi il più insigne del
tempo, che si elevò al grado di Duca di Milano, e fece di sé
parlare [24]
tutte le storie. Non il solo esservi nato lo fa Sanminiatese, che ciò
non basta, ma l'esser figlio nato da donna sanminiatese fuori del
matrimonio, poiché partus
sequitur ventrem.
(Pignotti)
Vi
sono poi circa trenta Podestà dei Secoli XIII e XIV quando al dire
del Lami conferivasi quella carica ad uomini di grande importanza, e
sapienza: diversi Capitani di Popolo, Commissari, Vicari, ed altri
impiegati di minore importanza nella Repubblica Fiorentina, ed in
molte altre città dell'Italia sotto i respettivi governi secondo le
varie età, nelle quali vivevano. (Lami
Delic. e Mem. MS. e Cron. etc.)
--------------------------------
145
– 1390. Ansaldi Giovanni condottiero
di milizie, uomo di intelligenza, e di valore. (Alb.
di Fam.)
146
– 1810. Badalassi Vincenzio espertissimo
mattematico, che nelle truppe francesi passò per tutti i gradi del
Genio, finché divenne colonnello di artiglieria, e capo dello stato
maggiore: decorato della croce da Napoleone, morì dopo la di lui
caduta, al servizio dell'Austria. (Contemp.)
147
– 1167. Bonincontri Ceo Generale
delle truppe di Federigo I, che nella battaglia di Pavia salvò la
vita all'Imperatore. (Lami
Del.)
148
– 1730. Canneri Vincenzio nobile
Sanminiatese, Capitano al servizio di Toscana. (Mem.
Cap.)
149
– 1790. Cardi Cigoli Luigi Capitano
onorato al servizio dell'Austria. (Contemp.)
150
– 1347. Collegarli (de' Conti di) Lamberto,
Generale della Repubblica Fiorentina. (Lami
Del.)
151
– 1406. Collegarli (de' Conti di) Roberto,
Generale dei Fiorentini. (idem)
152
– 1533. Grifoni Carlo,
Capitano di credito al servizio del Duca di Firenze. (Alb.
di Fam.)
153
– 1622. Grifoni Pietro Maestro
di Campo nelle truppe Toscane, valoroso [25]
soldato, e bravo uffiziale nella guerra, che sostenne il Granduca
contro Urbano VIII a favore del Duca di Parma suo cognato. (Lami
Delic., Cantini leg. Tosc. illustr.)
154
– 1733. Grifoni Pier Antonio,
Capitano di merito nelle Truppe Tosc. (Alb.
di Fam.)
155
– 1733. Gucci Jacopo Capitano
distinto assai nelle truppe Toscane. (Testam.,
e Mem.)
156
– 1301. Malpigli Berseldo,
che pe' diversi gradi della milizia giunto al supremo, fu in Roma
Maresciallo di S. Chiesa, e poi Generale delle truppe tutte delle
italiane Repubbliche collegatesi contro l'Impero. (Lami
Del.)
157
– 1270. Mangiadori Giovanni Generale
dei Fiorentini, poi dei Veneziani. (Lami
Del.)
158
– 1280. Mangiadori barone,
Generale nelle armate dei Fiorentini, che diresse, e vinse la famosa
battaglia di Campaldino, in cui era Dante. (Dino
Comp. Cron.)
159
– 1812. Mercati Giovanni,
Capitano nella guardia reale italiana, fatto cavaliere sul campo, e
annegato nel passaggio della Beresina. (Logier,
e Contemp.)
160
– 1770. Roffia Filippo Maresciallo
al servizio di sua Maestà Siciliana. (Iscr.
Sep. e Contemp.)
161
– 1488. Tellucci Costa di Matteo condottiero
di truppe, valoroso, e intelligente. (Van.
Disc. Stor.)
162
– 1770. Tellucci Niccolò,
che morì Colonnello, e pieno di gloria al servizio del Re di Napoli.
(idem.)
Oltre
ad altri più di trenta, che si trovano negli autori avere militato
uffiziali in diversi ranghi, ed avere meritato distinzione, e titoli
di Nobile, e di Cavaliere sul Campo. Il solo Piazza nel Poema Bona
Conquistata
nomina con lode cinque Cavalieri Sanminiatesi.
Non si parla dei viventi per amore
di delicati riguardi; ma certo in una piccola città; IV. Professori;
V. Autori in diverse materie; altri VI. che scrivono in poesia
Italiana, o Latina; e Impiegati, e Maestri, e sacri Oratori, e un
antico impiegato in Diplomazia, e un Prelato tutti concittadini,
tutti contemporanei, dicono quanto Sanminiato dal suo canto sostenga
l'onore di questo secolo, di questo attico suolo Toscano.
[26]
[27]
--------------------------------
ALFABETICO
DEL CATALOGO
Agostini,
N° 64.
Amerigo
da Sanminiato, 65.
Ansaldi,
1, 18, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 62, 112, 117, 118, 128, 129, 130, 145.
Antonio
da Sanminiato, 26, 63.
Badalassi,
146.
Bernardini,
70.
Bonamici,
107.
Bonaparte,
19, 28, 46, 47, 67, 113, 120, 121, 122.
Bonfanti,
68.
Bonincontri,
44, 45, 66, 101, 105, 119, 131, 132, 147.
Bonifazio
da Sanminiato, 27.
Borromei,
48, 69, 106.
Canneri,
148.
Cardi,
2, 71, 102, 133, 149.
Celsi,
72.
Chellini,
Vedi Sanminiati.
Comestore,
Vedi Mangiadori.
Collegarli,
150, 151.
Covero
da Sanminiato, 103.
Drammi
d'Anonimo Sanminiatese, 74.
Durante
da Sanminiato, 73.
Fiamminghi,
50.
Fulgardo,
49.
Gelido
Pietro, 79.
Gelli,
30.
Ghese
B. da Poggighisi, 108.
[28]
Giovanni
da Sanminiato, 4, 5, 78.
Girolamo
da Sanminiato, 29.
Grifoni,
80, 81, 82, 123, 124, 137, 138, 152, 153, 154.
Gucci,
6, 7, 75, 76, 77, 134, 135, 136, 155.
Landeschi,
99.
Leri,
52.
Lottario,
51.
Maccanti,
20, 55, 84.
Magazzini,
100.
Malpigli,
53, 110, 156.
Mangiadori,
3, 56, 114, 157, 158.
Marziale
da Sanminiato, 8.
Masi,
115.
Matteo
da Sanminiato, 54, 83.
Mercati,
12, 13, 21, 32, 33, 34, 86, 87, 88, 139, 159.
Michele
da Sanminiato, 9.
Migliorati,
10, 11, 22, 89.
Morali,
23, 31, 85, 116, 125, 140.
Naldi
Baccio, 141.
Nuti,
90.
Pallaleoni,
91.
Pietro
da Sanminiato, 14.
Portigiani,
15, 16, 57, 58, 104.
Rodulfo,
59.
Roffia,
35, 92, 93, 94, 95, 111, 126, 142, 160.
Salluzzi,
24.
Sanminiati,
36.
Seragoni,
127.
Sforza,
144.
Simone
da Sanminiato, 96.
Spadalunghi,
60, 143.
Stefani,
61.
Tellucci,
17, 25, 37, 98, 161, 162.
Tinti,
97, 109.
[29]
[30]
--------------------------------
Alla
pag. 7 § attualmente si aggiunga in fine: oltre i posti sopraccenati
di educazione, e di studio.
Pag.
11 N. 23 del Catalogo si termini con queste parole: Se ne conserva un
corso di Filosofia MS. presso i di lui onorevoli discendenti.
Pag.
13 N. 42 si tolga Decano, e si dica Difensore acerrimo dei diritti.
Pag.
20 N. 110 Si aggiunga: fondò un Monastero: fu insigne G. C. prima
Consigliere del Re, indi Vescovo di Arras ec.
Pag.
25 dopo le parole: e sacri oratori: si ponga: e valenti legali, e
medici esperti, e due dipintori di qualche merito (abbenché uno di
essi abiti in diversa città) e un bravo uffiziale di onorato rango
nella sua giovanizza: indi prosegue il paragrafo fino alla fine.
IL
CATALOGO DEGLI UOMINI ILLUSTRI SI PROLUNGHI COI NOMI SEGUENTI
1652.
Bonaparte Can. Gregorio Parroco,
e Vicario generale di Mons. Poltri, gran Teologo, profondo Canonista,
letterato di merito lodato dal Saccenti, Autore di varie memeorie.
(Lami,
Nov. Lett. del 17)
1600.
Bonincontri Cammillo sostenne
una Cattedra nella Sapienza Romana (Renazzi,
St. della Sap. R.)
1500.
Grifoni Prospero fu
Professore nella Sapienza medesima. (idem)
1330.
Malpigli Mons. Ugone Proposto in
Patria, uomo di profonda dottrina, e di integerrima probità, che del
Vescovo di Lucca in assenza quando la provincia era minacciata
dall'eresia, sostenne il regime della Diocesi, e ne difese il
territorio dalla sovrastante sciagura. (Cron.
Dom.)
1720.
Sani Mes. Pier Antonio
letterato, ed amico de' Letterati del Secolo, co' quali si
avvicendarono i poetici componimenti. Di lui è un tomo manoscritto
di poesie italiane, e latine: queste ultime le migliori: ne sono
stampate Epistolae,
Orationes, et Carmina ad Henricum Newtonum.
(V.
l'Operetta, e la Racc. sud.)
1600.
Sordi Avv. Giulio (ben
diverso dal Sordo Autore dell'Opera De
alimentis, etc.
che è G. C. di Casale) autore di vari opuscoli legali, così
profondo, e giudice così stimato, che dette luogo al famoso
proverbio surdus
bene audit.
(Cart.
Cap. e Part.)
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FINE
Ottimo, Francesco. Come rilevi, utilissima l'indicazione delle fonti. Per pura curiosità (dato che ti sei già presa la briga di ricopiarlo) dove l'hai trovato?
RispondiEliminaCiao Rossano!
EliminaL'ho trovato nella nostra fornitissima, ma troppo poco battuta, Biblioteca Comunale!
Grazie, Francesco. E' nello scaffale dei volumi sanminiatesi? Qualche anno fa me lo ero spulciato quasi tutto, ma non lo avevo trovato. La fretta non aiuta...
EliminaSinceramente non lo so dove sia collocato esattamente. Ho chiesto al bancone e me lo hanno portato.
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