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Nelle prime due parti abbiamo trattato del contesto storico entro cui va formandosi una nuova fase della scultura celebrativa in Toscana. Abbiamo parlato anche dei motivi per cui fu eretta la statua di Leopoldo II, detto “Canapone”, della figura chiave di Pietro Bagnoli e dello scultore neoclassico Luigi Pampaloni. Adesso analizzeremo un importante documento conservato presso l’Archivio Storico del Comune di San Miniato, quello che oggi potremmo definire come il “contratto d’appalto” per l’erezione della statua.
Statua di Leopoldo II “Canapone”
San Miniato, Piazza Buonaparte
Foto di Francesco Fiumalbi
Il documento è datato 20 dicembre 1838, cioè a quattro mesi e mezzo di distanza dal motuproprio del Granduca Leopoldo II di cui abbiamo trattato nella seconda parte. Si tratta di una sorta di contratto d’appalto fra Pietro Bagnoli, presidente della Deputazione per l’erezione della statua, il Podestà Alberto Mantelli, Mons. Torello Pierazzi, Vescovo di San Miniato, e lo scultore Luigi Pampaloni.
L’incarico, come detto, venne affidato a Luigi Pampaloni, e nel documento vennero stabiliti i termini di pagamento: la deputazione, grazie anche ad una sottoscrizione popolare, si impegnava a pagare lo scultore, mentre il Vescovo Torello Pierazzi si impegnava a pagare il trasporto della statua dalla bottega del Pampaloni fino a San Miniato.
LEOPOLDO SECUNDO / MAGNO / ETRURIAE / DUCI / MINIATENSES
Statua di Leopoldo II “Canapone”
San Miniato, Piazza Buonaparte
Foto di Francesco Fiumalbi
La statua sarebbe dovuta costare ben 1600 scudi, pari a 6720 fiorini. Essendo uno “scudo” o “francescone” pari a 5,60 lire italiane al momento del passaggio alla moneta nazionale, la statua sarebbe costata circa 9000 lire, che rivalutate al 2010 (con coeff. di rivalutazione pari a 8.710,5854 (1)) sono oltre 78 mln di lire, pari a poco più di 40.000 euro di oggi.
AD OMENM / POSTERITATEM / GRATIA ANIMI / MONUMENTUM / P. A. D. MDCCCXLI.IJI
Statua di Leopoldo II “Canapone”
San Miniato, Piazza Buonaparte
Foto di Francesco Fiumalbi
Nel contratto, oltre agli aspetti legati alle dimensioni, venneroo anche stabilite le caratteristiche estetiche che avrebbe dovuto avere la statua.
Il termine della consegna fu fissato in 30 mesi, ovvero per il giugno 1841. In realtà la statua fu inaugurata solo nel 1843, con oltre due anni di ritardo: non sappiamo se le cause siano da attribuirsi allo sculture o alle difficoltà nel reperire i fondi sufficienti per i pagamenti da parte della deputazione.
JUDICIALI / COLLEGIO / AUCTA CIVITATE / VOTI / COMPOTES
Statua di Leopoldo II “Canapone”
San Miniato, Piazza Buonaparte
Foto di Francesco Fiumalbi
Di seguito riportiamo la trascrizione del prezioso documento conservato presso l’Archivio Storico del Comune di San Miniato (2):
Documento consegnato dall’Ill.mo e Rev.mo Monsignore Torello Pierazzi Vescovo di S. Miniato il dì 4 maggio 1841 al Pres. Dott. Lottini ad oggetto che Egli ne facesse il conveniente uso nella Seduta generale al dì 7 maggio 1841 da farsi nella Sala Comunitativa.
A dì venti decembre 1838 in S. Miniato
Per la presente benché privata scritta da valere e tenere come la se fosse un solenne Istrumento rogato di mano di Notaro Pubblico Fiorentino sia noto e concluso ugualmente; volendo gli infrascritti Sig.ri Deputati in nome e già interesse della Popolazione tutta della Città, già Comune di San Miniato provvedere alla erezione nella Città medesima di una statua di marmo che rappresenti l’Augusta Persona di S. A. I. e R. Leopoldo II in omaggio e gratitudine pe il segnalato Benefizio della mentovata A. I. e R. compatita ai Samminiatesi erigendo nella loro Patria un Tribunale Collegiale, hanno concertato col Chiarissimo Sig. Prof. Luigi (il nome Luigi è stato scritto cancellandone uno precedente, n.d.r.) Pampaloni di Firenze Scultore esimio, che appreso cose e condizioni varie.
“Firma” di Luigi Pampaloni
Statua di Leopoldo II, San Miniato
Firma di Luigi Pampaloni
1° Il predetto Sig. Pampaloni per il di lui merito singolare nell’arte sarà preferito per la esecuzione del lavoro di cui si tratta a tutti gli altri richiedenti, che ottavano (che concorrevano?) benché avevano offerto migliori condizioni.
2° In conseguenza di che il Sig. Prof.re Lodovico (evidentemente si tratta di un errore, n.d.r.) Pampaloni prenominato si obbliga di eseguire il lavoro nel modo che verrà appresso descritto per la somma tassativa prevista di Scudi Fiorentini Milleseicento, pari a Fiorini Seimilasettecentoventi. Dovrà egli eseguire una Statua di marmo Statuario Ravaccione (si tratta del marmo estratto dalla celebre Cava Ravaccione sulle Alpi Apuane, n.d.r.) di un solo pezzo non minore di braccia quattro di altezza dalla pianta dei piedi alla sommità della Statua, quale Statua dovrà esprimere l’Augusta Persona di S. A. I. e R. Leopoldo II Sovrano nostro amatissimo, stante in piede, vestito in attitudine dignitosa, e usi emblemi analoghi al fine per cui il monumento viene innalzato.
3° Dovrà pure eseguire a tutte sue spese una Base decente parimente di marmo di buona qualità quadrittatura proporzionata, (parola illeggibile) di lato a pulimento(?) e non meno alta di braccia tre sopra la quale dovrà essere innalzata la statua sopra descritta.
4° Oltre l’acquisto del marmo, la operazione dei bozzetti, modelli, sbozzatura, pulitura e di tutti i lavori che saranno a pieno suo carico, dovrà il Sig. Prof. Pampaloni recarsi e trattenersi in S. Miniato quanto occorrerà per dirigere la costruzione della Base e l’innalzamento della Statua e fare a tale uopo tutto ciò che occorrerà perché la cosa ottenga convenientemente il suo compimento.
Stemma del Comune di San Miniato
Basamento della statua di Leopoldo II
Foto di Francesco Fiumalbi
5° Qualora il lavoro riuscisse di una grandezza e elevazione superiore alle misure sopra descritte dovrebbe ciò considerarsi come una cosa meramente volontaria posta in opera dal Sig. Pampaloni il quale non verrebbe per questo ad acquistare nessun diritto per un aumento di prezzo sopra la somma come sopra stabilita di scudi fiorentini milleseicento.
6° Dovrà il lavoro essere terminato e collocato nello spazio perentorio di mesi trenta a contare dalla data della presente scritta, e così per lo meno nel mese di giugno milleottocentoquarantuno.
7° Non sarà a carico del Sig. Prof. Pampaloni il trasporto da Firenze a S. Miniato ne della statua ne dei marmi lavorati per costruire la Base restando però Egli obbligato della direzione secondo le regole di arte, tanto per caricare a Firenze tanto per scaricare in S. Miniato la detta statua e i marmi della sua Base.
8° Neppure la costruzione della Base medesima per ciò che è interno e componesi di materiale, dovrà essere a carico del Sig. Prof. Pampaloni incaricato soltanto di darne il disegno e le misure precise e di dirigerne l’esterno collocamento dei marmi che la dovranno incrostare.
9° Le spese di questo trasporto e di questa collocazione di Base non potendo neppure sostenersi dalla Società ne dalla Deputazione rappresentante conviene il sottoscritto Monsignor Torello Pierazzi che siano a tutto suo carico obbligando a tale uopo servi suoi eredi.
Statua di Leopoldo, San Miniato
Foto di Francesco Fiumalbi
10° La Deputazione sostenente(?) coi mezzi dei quali ha fornito la Società da essa rappresentata si obbliga di pagare al pregato(?) Luigi Pampaloni la convenuta somma dei scudi milleseicento in quattro rate e nei modi che appresso cioè: scudi dugento appena avrà fornito il modello, scudi trecento appena comincia la sbozzatura del marmo; scudi cinquecento quando pone mano all’ultimo pulimento e scudi seicento alla consegna della statua con Base.
Le quali cose tutte, così di concerto conveniente combinate e stipulate, le parti si obbligano di rispettivamente mantenere e operare nei modi più validi che di ragione.
Fatta in S. Miniato questo dì sud.o alla presenza degli infrascritti(?) testimoni in doppio originale per comodo delle parti.
Torello Pierazzi Vescovo di San Miniato
Cav. Prof. Pietro Bagnoli
(Firma illeggibile) e Sebastiano Prati testimonio
Luigi Pampaloni
Alberto Mantelli podestà(?) di S. Miniato Tedesco
Nel prossimo post parleremo delle celebrazioni avvenute per l’inaugurazione della statua, tenutasi il 7 agosto 1843.
NOTE BIBLIOGRAFICHE
(1) Dati dal centro statistico della Camera di Commercio di Cremona,
(2) Archivio Storico del Comune di San Miniato, Fondo Preunitario, F4549
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