a cura di Francesco
Fiumalbi
INTRODUZIONE
Presso
l'Archivio di Stato di Firenze sono conservati numerosi documenti
appartenenti ad istituzioni sanminiatesi. Si tratta per la maggior
parte di atti molto antichi, che riguardano anche le comunità
conventuali e monastiche che un tempo erano presenti a San Miniato e
che vennero soppresse o che comunque pervennero alla cessazione. Fra
questi troviamo anche gli atti del Convento di Sant'Agostino, sorto
nei pressi della chiesa di Santa Caterina, situata nell'odierna
piazza XX Settembre a San Miniato.
Grazie
alla vasta catalogazione e al regesto operato nei primi anni del
secolo scorso, abbiamo preziose informazioni circa la consistenza e i contenuti di migliaia e migliaia di documenti medievali conservati presso l'Archivio di Stato di Firenze.
E fra questi ci sono anche quelli del convento di Sant'Agostino
a San Miniato. Si tratta di 40 atti sottoscritti in un arco temporale
che va dal 1275 al 1648. Fra questi si segnalano due bolle papali di Gregorio XIII. Inoltre, alcuni documenti potrebbero sembrare non inerenti la comunità
religiosa. In realtà potrebbero essere stati utilizzati per
dimostrare la proprietà di immobili al momento della loro donazione
al convento. In questa pagina, più avanti, è proposta la trascrizione integrale dello “spoglio” dei documenti di questa comunità religiosa nata a San Miniato nel medioevo.
I
FRATI DELL'ORDINE DI SANT'AGOSTINO
PRESSO
LA CHIESA DI SANTA CATERINA A SAN MINIATO
L'Ordine
di Sant'Agostino nacque a partire dal 1244, attraverso il
sodalizio creato da molte comunità eremitiche della Toscana.
Ulteriore impulso a questo nuovo ordine mendicante fu dato dalla
“Grande Unione” del 1256, con la quale confluirono nuove
congregazioni presenti nell'Italia centro-settentrionale. Anche una particolare comunità sanminiatese, nata inizialmente intorno alla chiesa di San Martino a Castiglione e poi
trasferitasi all'interno del perimetro urbano presso la chiesa di
Santa Caterina, aderì all'Ordine di Sant'Agostino. Quando avvenne,
al momento non è possibile stabilirlo. Di certo sappiamo che il 15
dicembre 1338 il Comune di San Miniato concesse un'annua elemosina di
Lire 150 (una cifra enorme!) al Convento dei Frati Agostiniani che
abitavano ormai stabilmente presso la chiesa di Santa Caterina. Il
documento è conservato presso l'Archivio di Stato di Firenze ed è
rammentato nel regesto proposto più avanti. Negli stessi anni, il
Comune di San Miniato approvò l'erezione di uno spedale di fianco
alla chiesa di Santa Caterina, legato a quello di Santa Maria della
Scala di Siena, poi confluito negli Spedali
Riuniti
alla
fine del '700 [per ulteriori notizie
si veda M.
Parentini, Infanzia
abbandonata a San Miniato: lo Spedale di Santa Maria della Scala.
Primi studi e ricerche,
in «Bollettino
dell'Accademia degli Euteleti della Città di San Miniato», n. 77,
2010, pp. 261-294].
Gli
Agostiniani rimasero a San Miniato fino alla loro soppressione,
avvenuta nel 1774. Parte del convento e delle rendite fu lasciata
all'ospedale di Santa Maria della Scala, mentre il resto fu destinato
all'abitazione e al mantenimento del curato che avrebbe dovuto
officiare la chiesa di Santa Caterina [G.
Piombanti,
Guida della Città di San Miniato al Tedesco. Con notizie storiche
antiche e moderne,
Tipografia M. Ristori, San Miniato, 1894, pp. 123-125 VAI AL POST >>].
E' questo il motivo per cui i documenti degli Agostiniani di San
Miniato, il cui regesto è proposto di seguito, sono confluiti
assieme a quelli dell'Ospedale di Santa Maria della Scala.
IL VERSAMENTO DEI DOCUMENTI ALL'ARCHIVIO DIPLOMATICO
POI CONFLUITO NELL'ARCHIVIO DI STATO
Con motuproprio del 24 dicembre 1778, il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo istituì il cosiddetto Archivio Diplomatico. Tale provvedimento prevedeva l'obbligo di consegna dei documenti pergamenacei da parte degli uffici periferici del Granducato, i Comuni, i conventi e i monasteri, nonché le università e le opere pie. Rimase un provvedimento facoltativo per i soggetti privati. Il versamento dei documenti all'Archivio Diplomatico fu effettuato, infatti, dall'Ospedale di Santa Maria della Scala di Siena nel 1779. Questo archivio confluì nel 1852 all'Archivio Centrale dell'allora Granducato di Toscana (istituito da Leopoldo II con decreto del 30 settembre 1852), divenuto Archivio di Stato di Firenze con l'Unità d'Italia.
La
Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria a San Miniato
presso
la quel esisteva la comunità dell'Ordine di Sant'Agostino
Foto
di Francesco Fiumalbi
IL
REGESTO DEI DOCUMENTI PROVENIENTI
DAL
CONVENTO SANT'AGOSTINO A SAN MINIATO
Di
seguito è proposta la trascrizione integrale dello spoglio dei documenti
conservati presso l'Archivio di Stato di Firenze, fondo Diplomatico,
inerenti l'Ospedale di
Santa Maria della Scala e dell'annesso Convento dei Frati dell'Ordine
di San'Agostino presso la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria a
San Miniato, estratta dal Tomo di spoglio n. 19 – Regolari
(anno
1913), consultabile
anche on-line sul sito dell'Archivio di Stato di Firenze.
I documenti oggetto del regesto, antecedenti l'anno 1400, sono stati digitalizzati e sono oggi disponibili per la consultazione via web. Per ciascuno di questi è proposto anche il link alla pagina specifica.
AVVERTENZA:
per facilitare la lettura ad un pubblico più vasto possibile, le
abbreviazioni sono state tutte esplicitate. In azzurro le indicazioni
del numero di carta.
[020r]
Convento
dei FF. di S. Agostino
di
Samminiato
Le
cartapecore provenienti dal sud.o Conv.to erano tutte attenenti allo
Spedale di S. Maria della Scala di Samminiato, in cui fu incorportato
il med. Convento
[020v-021v]
bianche
[022r]
Sant'Agostino
di San Miniato
1
20
Gennaio 1275 Indizione III
Cambio
di fu Gentile da San Miniato vende a Currado del fu Giovanni di detto
luogo un pezzo di terra lavorato posto nel territorio di San Miniato,
luogo detto Cerbaiola descritto nei suoi confini, per prezzo di Lire
21.10.
Fatto
in San Miniato
2
15
Dicembre 1278 Indizione VII
Paganello
Vescovo di Lucca, ad istanza di Bonaparte Priore della Chiesa di San
Martino di Castiglione del Piviere di San Genesio nella Diocesi
parimenti di Lucca, approva, e conferma, la dichiarazione dei confini
della detta Chiesa di San Martino, fatta di commissione dal Proposto
di San Genesio per istrumento di Ser Ildebrandino di Filippo del dì
28 marzo 1233. Questo Istrumento vien riportato estesamente nella
carte.
Dato
in Lucca nel Palazzo Vescovile
Per
di mano di Bonifazio di Brancaleone Notaio
[022v]
3
1301
Indizione XIV
Andrea
del fu Balluccio confessa aver ricevuto da Niccolò del fu Masi da
Catignano lire 160 a nome di dote di Anna Checca sorella di detto
Niccolò e moglie di detto Andrea.
Fatto
nella terra di Catignano
Copiati
dall'imbreviatore di Ser Argomento del fu Riccardo di detto luogo.
4
16
Agosto 1314 Indizione XI
Gl'uffiziali
del Comune di San Miniato costituiscono loro Procuratore Paniccia del
fu Guido di detto luogo, per alienare alcuni beni al Comune medesimo
di poi nel dì 22 Agosto del sopradetto anno il nominato Procuratore
in esecuzione della commissione che gli vien data, vende a nome del
Comune di San Miniato a Cecco e Iacopo fratelli e figli del fu Mangio
Casecchi, diversi pezzi di terra posto in detto Comune, descritti nei
suoi confini per prezzo di fiorini 300.
Fatto
in San Miniato
5
12
dicembre 1318 Indizione I
Tosto
del fu Guingo da Libacula vende a Losta del fu Guido da S. Miniato
diversi pezzi di terra posta parte nei confini di detto luogo e parte
nei confini di San Albano, così descritti sotto i suoi vocaboli e
confini per prezzo di lire 70.
Fatto
al Borgo di Santa Gioconda
[023r]
6
20
Ottobre 1333 Indizione II
Donna
Cinta Vedova di Giuntino di Sigardo da Castel Fiorentino, col
consenso di Tuccio del fu Nanni di detto luogo suo legittimo
mandualdo, dona irrevocabilmente a Narduccio suo figlio una casa
posta in Castel Fiorentino ed un pezzo di terra posto nei confini di
Gambassi.
Fatto
in Castel Fiorentino
7
4
marzo 1336 Indizione IV
Talduccio
del fu Ceo da San Miniato alla presenza del Giudice delle cause
civili del Comune emancipa Nerlo suo figlio, e gli fa donazione di
una casa posta nel distretto di San Miniato, descritta nei suoi
confini.
Fatto
in [palazzo vecchio di] detto luogo
8
15
ottobre 1337 Indizione VI
Guasparrino
….. da una parte e Andrea, Giusto, Piero e Jacopo... dall'altra
fanno un compromesso in faccia di Vellio di Bongiovanni e di Marco di
Ser Guidone.
Quindi
nel giorno seguente 16 ottobre
[023v]
i
detti arbitrim dal fine alle differenze vertenti fra le dette parti,
pronunziano un lodo, col quale dichiarano che i detti Andrea, Giusto,
Piero e Iacopo debbano vendere al suddetto Guasparrino alcuni beni,
che si trovan descritti nella carta sotto i suoi vocaboli e confini.
(La
carta è evanida in proncipio)
Dato
in [nella piazza del Comune, sotto il portico della chiesa maggiore e nella pizza del Comune di] Pistoia
9
15
dicembre 1338 Indizione VI
Gl'uffiziali
del Comune di San Miniato ad istanza dei Religiosi di Sant'Agostino
di detta terra, accordano ai medesimi un'annua elemosina di lire 150.
10
19
Aprile 1344 Indizione XI
Leonardo
del fu Lapo da S. Miniato per sé e per Nuccio suo fratelli e
Benedetto figlio dell'istesso Lapo dividono fra di loro i beni
patrimoniali, tutti descritti nella Carta.
Fatto
in San Miniato
[024r]
11
29
Aprile 1346 Indizione XIII
Miniato
del fu Moccio da San Miniato per particola di testamento, lascia
diversi legati a favore della Chiesa di Santa Caterina di detto
luogo.
Fatto [nella chiesa di Santa Caterina] in San Miniato
12
8
Gennaio 1349 Indizione II
Gl'uffiziali
del Comune di San Miniato vendono ai frati di Santa Caterina di detto
luogo un pezzo di terreno della Comunità, descritti nei suoi confini
per mezzo di Fiorini 100 d'oro.
Fatto [nel palazzo del Comune] in San Miniato
13
24
Maggio 1349 Indizione I
Jacopo
di Lippo da San Miniato con suo noncupativo del testamento istituisce
suoi eredi universali i suoi figli per egual porzione e dopo questi,
chiama all'eredità i suoi nipoti, oltre alcuni legati nela carta
descritti.
Fatto
nell'abitazione del testatore [nella contrada di "Poggio" (Poggighisi, n.d.r.] in San Miniato]
[024v]
14
8
Agosto 1349
Indizione
I
Giovanni
del fu Pietro da San Miniato confessa aver ricevuta da Angelo del fu
Michele di detto luogo la somma di fiorini 70, promettendo di
restituirgli esattamente ogni qual volta gli saranno richiesti.
Fatto [nella "stazione" della casa, posta in contrada Fuoriporta] in San Miniato
15
11
Agosto 1350 Indizione II
Iacopo
del fu Chele da San Miniato vende a Leonardo del fu Lapo di detto
luogo, una casa con orto, descritta nei suoi confini, posta nel
territorio di San Miniato, per prezzo di fiorini 20.
Fatto [nella casa del venditore] in San Miniato
16
10
Maggio 1351 Indizione III
Donna
Filippa del fu Braccio da San Miniato dà in dote a Ser Balio del fu
Grano di lei marito, tre pezzi di terra con una casa, il tutto
situato nel Comune di San Miniato e descritto sotto i suoi vocaboli e
confini.
Fatto [nella casa di Ser Baldo del fu Grosso] in San Miniato
[025r]
17
Aprile 1356 Indizione IX
Crescenzio
del fu Pietro da San Miniato deputa suo Procuratore Andrea del fu
Cecco Religioso dell'Ordina degl'Eremiti di Sant'Agostino di detto
luogo per la difesa di tutte le sue cause presenti e future.
(carta
evanida e lacerata a sinistra)
Fatto [nel Palazzo del Podestà] in Castiglione
18
30
Aprile 1358 Indizione XI
Il
Giudice delle cause civili del Comune di San Miniato, ad istanza di
Nerlo di Talduccio di detto luogo, intima una citazione contro
Bottaccia e Iacopo Salvetti parimenti di San Miniato, affinché
compariscano i medesimi al suo Tribunale per pagare un loro debito al
suddetto Nerlo nella somma di Fiorini 90.
19
14
Maggio 1358 Indizione XII
Donna
Francesca figli di Coretto Terini del popolo di San Pancrazio di
Catignano contrae matrimonio con Giovanni figlio di Talento Cetti da
Gambassi.
Fatto
nel suddetto popolo di San Pancrazio.
Dipoi
nel dì 28 Dicembre detto Giovanni confessa aver ricevuto in dote dal
padre di detta Francesca lire 250.
Fatto
nel popolo di San Giovanni di Varna nel Comune di Catignano
[025v]
20
28
luglio 1365 Indizione III
Gl'uffiziali
del Comune di Firenze, i nomi di questi sono descritti nella carta,
deputati in questa per il (?)
Comune di San Miniato, danno la facoltà ai Religiosi di Santa
Caterina di detto luogo, a tenore della loro istanza, di fabbricare
un ponte presso la loro chiesa.
Sottoscritto
Ser Filippo del fu Pietro [di Dono] da Castello
ø
21 marzo 1368
21
8
Novembre 1370 Indizione IX
Citazioni
diverse fatte in diversi giorni, fatte dal Giudice della Terra di San
Miniato, a motivo di debitori e creditori.
22
6
Febbraio 1371 Indizione X
Giovanni
del fu Cittadino di Nuccio del Popolo di San Giorgio a Canneto nel
Distretto di Firenze, vende a donna Francesca figlia del fu Vanni di
Mazzeo da Fucecchio, e vedova del suddetto Cittadino, diverse
porzioni di terra lavorativa posta nel suddetto Popolo di San Giorgio
descritti tutti nei suoi confini, per prezzo di lire 100.
Fatto [nella terra venduta, nel popolo di San Giorgio] nel Comune di Canneto
[026r]
23
12
Settembre 1373 Indizione XII
I
Religiosi di Santa Caterina della terra di San Miniato eleggono loro
procuratori Andrea del fu Cecco e Pietro del fu Crescenzio Religiosi
dell'istesso Ordine, specialmente per la difesa di una causa che
hanno con Strenna di Petrino da Coiano
Fatto [nella "sagrestia" dei frati eremiti di Sant'Agostino] in San Miniato
24
2
Marzo 1383 Indizione VII
Leone
del fu Betto da San Miniato deputa suoi Procuratori Ser Giunta di
Francesco, Ser Paolo di Riccardo, Ser Gabbriello di Pieto cittadini
fiorentini, Ser Cino di Paolo da Montaione e Agostino di Meo da
Poggibonsi abitanti in Firenze, specialmente per una causa vertente
fra il suddetto Leone e Iacopo di Luca Guicciardini di detta città.
Fatto [davanti le carceri del Comune, in Contrada della Pieve] in San Miniato
25
12
Maggio 1383 Indizione VII
Marcuccio
del fu Francesco da Calenzano, vende a donna Nuta del fu Giovanni,
moglie di Benedetto del fu Drea da San Miniato
[026v]
la
metà di una casa posta in detto luogo, descritta nei suoi confini,
per prezzo di Fiorini 20 d'oro.
Fatto [presso la casa venduta, in contrada del "Poggio", cioè Poggighisi] in San Miniato
26
1
Maggio 1392 Indizione XV
Donna
Cina del fu Bonaccorso da San Miniato con suo noncupativo testamento
istituisce suo erede universale Niccolò suo figlio legittimo e vende
oltre alcuni legati nella carta descritti.
Fatto
in San Miniato
27
7
Settembre 1394 Indizione I
Dreuccio
del fu …. del Comune di Palaria nel Contado di Pisa, vende a Piero
del fu Beriperio da San Miniato due pezzi di terra, posti nelle
vicinanze di detto luogo, descritti nei suoi vocaboli, e confini, per
prezzo di fiorini 32.
Fatto[nella casa del notaio] in Palaria
[027r]
28
19
Febbraio 1396 Indizione V
Donna
Francesca del fu Petruccio e vedova di Dreino di Drea da Calenzano,
per testamento noncupativo, istituisce suo erede universale un Altare
situato nella chiesa di Santa Caterina di San Miniato da erigersi di
nuovo col titolo di Santa Maria Annunziata, con patto che la metà
dei frutti dell'eredità debba servire per la festività di Santa
Maria Annunziata e per la festa ancora di San Francesco da
celebrarsi, annualmente a detto altare, l'altra metà poi dei frutti
debba spendersi per l'alimenti dei Religiosi di Santa Caterina.
Il
tutto disposto oltre alcuni legati, che nella carta si trovan
descritti.
Fatto
in San Miniato nella Sagrestia di detta chiesa [di Santa Caterina]
29
5
Febbraio 1398 Indizione VI
Tuccio
del fu …. da San Miniato fa testamento, ed oltre diversi legati,
chiama alla sua eredità il Convento di Santa Caterina di detto
luogo,
Fatto [nella sagrestia dei frati di Sant'Agostino] in Empoli
[027v]
30
30
Luglio 1400 Indizione VIII
Giovanni
del fu Giovanni da San Miniato con suo noncupativo testamento fa
diversi legati e fra questi specialmente dispone che dopo la sua
morte debba edificarsi col suo denaro un Altare nella Chiesa di Santa
Caterina di San Miniato col titolo della Santa Croce, lasciando a
quest'altare una tavola esprimente il detto Titolo, ed insieme dà la
sua eredità.
Fatto
in San Miniato
Roga
Ser Michele del fu Jacopo di detto luogo
31
….
1416 Indizione X
Carta
mutila in principio e in fine, la quale pare che contenga alcune
deliberazioni dei Priori del Comune di Firenze a favore di diversi
che sono condannati in pene pecuniarie.
Copiato
dai Libri delle Riformagioni per mano di Antonio di Mario cittadino e
notaio fiorentino
32
2
Luglio 1438 Indizione I
Piero
di Andrea da San Miniato rettore dello Spedale di Santa Maria alla
Scala di detto luogo, dona irrevocabilmente fra i vivi all'altare di
Santa Verdiana situato nella chiesa di Santa Caterina della suddetta
Terra, un pezzo di terreno, ed un piccolo orto nel Distretto di San
Miniato ed un altro pezzo di terra situata nel Comune di Calenzano,
il tutto descritto sotto i suoi vocaboli, e confini; con patto che in
ogni anno dal dì della morte del donatore, debba celebrarsi la
festività di Santa Verdiana coi divini offici, con l'intervento di
dodici sacerdoti.
Fatti
in San Miniato nella chiesa di Santa Caterina, copiati
dall'Imbreviatore di Pietro d'Andrea di detto luogo per mano di
Giovanni suo figlio
[028r]
33
9
Maggio 1446 Indizione IX
I
Religiosi di Santa Caterina di San Miniato accettano una donazione
fattali da donna Polita del fu Biagio Giuntini di detto luogo di
tutti i beni che essa aveva ereditati da un suo fratello.
Fatto
nella detta chiesa di Santa Caterina.
Roga
Ser Antonio del fu Gherardo da San Miniato
34
30
luglio 1455 Indizione III
Vivaldo
di Nardo da Calenzano vende ai Religiosi di Santa Caterina di San
Miniato un pezzo di terra lavorativa posta nei confini di Calenzano,
descritti tutti, per prezzo di fiorini 30.
Dipoi
sotto il dì 8 novembre del suddetto anno,
[028v]
si
legge il consenso prestato su tal contratto dalla moglie e dal figlio
del venditore
Fatto
in San Miniato
Roga
Ser Cristofano di Ser Paolo de Cortucci di detto luogo
Annessa
a questa, si vede un'altra carta mutila in principio, ma che dimostra
chiaramente l'accennato consenso in conseguenza della medesima
vendita.
35
29
Aprile 1477 Indizione X
Donna
Cecilia del fu Arrigo Chiarezzi da Prato, vedova di Giovanni Ciani di
detto luogo, e pinzochera dell'Ordine dei Frati Eremiti di
Sant'Agostino di Prato, col consendo di Giuliano di Iacopo da Pescia
suo legittimo mandualdo, dona irrevocabilmente fra i vivi a Fra Luca
di Lari dell'Ordine di Sant'Agostino di San Miniato, tutti i suoi
beni mobili ed immobili, riservandosi, sua vita durante, l'uso e
l'usufrutto dei medesimi.
Fatto
in Prato
Roga
Ser Giovanni del fu Guccio di Niccolò di detto luogo
36
1
Maggio 1505 Indizione VIII
Francesco
del fu Biagio di Meo del Contado di Firenze abitante in San Miniato
fa testamento e codicillo, ed oltre diversi legati nella carta
descritti, attribuisce suo erede universale il Convento di
Sant'Agostino di San Miniato con patto che debba lasciargli
l'usufrutto dell'eredità a favore della moglie del testatore, sua
vita vedovile durante. Fatto in San Miniato
Roga
Ser Iacopo del fu Niccolò di detto luogo
[029r]
37
10
Maggio 1505 Indizione VIII
In
conseguenza dell'accennato testamento, i Religiosi di Sant'Agostino
accettano la loro eredità, come pure la moglie del testatore
acconsente a tutte le disposizioni fatte in riguardo della medesima.
In
fine poi si legge l'inventatio di quanto possedeva il defunto
testatore
Fatto
in San Miniato
Roga
Ser Iacopo del fu Niccolò
38
25
Maggio 1572
Gregorio
XIII dirige una Bolla al Vescovo di Lucca, e comanda al medesimo che
nello spazio di 30 giorni, dia il possesso a Giovanni da Riottoli
Cappellano nella Chiesa di Santa Lucia a Calenzano Diocesi di Lucca,
della chiesa parrocchiale
[029v]
di
Sant'Andrea di Corniano, Diocesi di Lucca, la qual chiesa era stata
per molti anni governata abusivamente dai frati di Sant'Agostino di
San Miniato.
Dato
in Roma
39
25
Maggio 1572
L'istesso
Papa Gregorio con Bolla diretta al Vescovo di Fiesole, deputa questo
ad eseguire l'accennata commissione, se venisse differita dal Vescovo
di Lucca oltre il termine che gli è riferito.
Dato
in Roma
40
5
Febbraio 1648 Indizione I
Prospero
Raffaello, Protonotario Apostolico con sua lettera monitoria, ordina
che tutti quelli ai quali sarà presentata la medesima per parte dei
Religiosi di Sant'Agostino di San Miniato, dentro lo spazio di giorni
6 sotto pena alle censure, e di 500 ducati d'oro, avvisino il
Camarlingo di detta Città, affinché desista dal vessare i Religiosi
suddetti esigendo le imposizioni contenute nella Bolla alla Cena del
Signore dalle quali i medesimi sono esenti per privilegio pontificio.
Dato
in Roma