a cura di Francesco Fiumalbi
INTRODUZIONE
Presso l'Archivio di Stato di Firenze
sono conservati numerosi documenti appartenenti ad istituzioni sanminiatesi. Si
tratta per la maggior parte di atti molto antichi, che riguardano anche le
comunità conventuali e monastiche che un tempo erano presenti a San Miniato e
che vennero soppresse o che comunque pervennero alla cessazione. Fra questi
troviamo anche gli atti del Convento di San Domenico presso la chiesa dei SS.
Jacopo e Lucia.
Grazie alla vasta catalogazione e al
regesto operato nei primi anni del secolo scorso, abbiamo preziose informazioni
circa la consistenza e i contenuti di migliaia e migliaia di documenti
medievali conservati presso l'Archivio di Stato di Firenze. E fra questi ci
sono anche quelli del Monastero di Santa Chiara. Si tratta di 59 atti
sottoscritti in un arco temporale che va dal XII secolo al 1540. Va segnalato
che molti dei documenti potrebbero sembrare non inerenti alla comunità
religiosa. In realtà potrebbero essere stati utilizzati per dimostrare la
proprietà di immobili al momento della loro donazione al convento. In questa
pagina, più avanti, è proposta la trascrizione integrale dello “spoglio” dei
documenti di questa comunità religiosa nata a San Miniato nel medioevo.
Foto di Francesco Fiumalbi
IL CONVENTO DI SAN DOMENICO A SAN MINIATO
La nascita del Convento di San Domenico a San
Miniato deriva dal grave conflitto che si era venuto a creare fra l’Impero e il
Papato. Da una parte Ludovico di Baviera detto il Bavaro, che non riconobbe
l’autorità pontificia per legittimare la propria incoronazione ed anzi dichiarò
il Papa deposto e nominò al suo posto Pietro da Corvara col nome di Niccolò V.
Dall’altra Giovanni XXII, il quale, una volta che l’Imperatore fece ritorno in
Germania, riuscì a riportare le forze italiane dalla sua parte, si fece
consegnare dai Pisani l’antipapa Niccolò V e scomunicò Ludovico il Bavaro
(1329-1330). In questo contesto si erano create due grandi fazioni, anche in
seno alla Chiesa, fra quanti erano rimasti fedeli a Giovanni II e fra coloro
che avevano appoggiato Niccolò V, in chiave filoimperiale. Fra quest’ultimi anche
un numero considerevole di Padri Predicatori (ed in particolare quelli delle
comunità di Pisa, Lucca, Arezzo, Città di Castello, Viterbo, Todi, Tivoli e
Sarzana), che dopo la scomunica di Ludovico e la caduta di Niccolò avevano
trovato rifugio presso altri conventi che in quel momento si trovavano in gravi
difficoltà economiche. A tal ragione, Barnaba da Vercelli chiese e ottenne da
Papa Giovanni XXII di poter fondare nuove comunità presso San Gimignano, San
Miniato e Montepulciano (Archivio Segreto Vaticano, Fondo Domenicani, n.
404). Tale atto fu sancito ad Avignone il 22 febbraio 1329. La Diocesi di
Lucca, durante il conflitto, aderì al partito scismatico, tuttavia il
territorio valdarnese fu amministrato dal pievano di San Miniato Ugone Malpigli
in virtù del ruolo di vicario assegnatogli dal cardinale Giovanni Orsini,
legato pontificio per la Toscana. Resasi vacante la chiesa di San Jacopo, il
rettore della pieve dei SS. Maria e Genesio a San Miniato, e considerata la
ribellione della chiesa lucchese, il 12 luglio 1329 assegnò la cura della
parrocchia ai Padri Predicatori [P. Morelli, La nascita del convento
domenicano di S. Jacopo in San Miniato: appunti per un’indagine sulle
istituzioni ecclesiastiche di un centro minore della Toscana fra Due e Trecento,
in T. S. Centi, P. Morelli, L. Tognetti, SS. Jacopo e Lucia: una chiesa, un
convento. Contributi per la storia della presenza dei Domenicani in San Miniato,
Accademia degli Euteleti della Città di San Miniato, Tip. Palagini, San
Miniato, 1995, p. 24].
Da quel momento nacque il convento di San
Domenico presso la chiesa dei SS. Jacopo e Lucia, che rimase attivo fino al
1977. Una volta preso possesso della chiesa, i Predicatori iniziarono la
ricostruzione dell’edificio, nelle dimensioni odierne, oltre alla realizzazione
di tutte le strutture necessarie ad ospitare la vita della comunità: la
sagrestia, il dormitorio, il cimitero e poi il chiostro su tre livelli, secondo
un programma edilizio che poté dirsi concluso solamente nel ‘700. Nel corso del
XIV e del XV secolo si osserva un consistente numero di lasciti testamentari
destinati alla costruzione di nuove cappelle, che indirettamente indicano l’avvenuto
ampliamento della chiesa, lo sviluppo delle compagnie laicali (su tutte la
Compagnia della SS. Annunziata) e un significativo fermento di iniziative
legate alla spiritualità e alla vivacità della comunità domenicana.
IL VERSAMENTO DEI DOCUMENTI ALL'ARCHIVIO
DIPLOMATICO
POI CONFLUITO NELL'ARCHIVIO DI STATO
Con motuproprio del 24 dicembre 1778, il
Granduca di Toscana Pietro Leopoldo istituì il cosiddetto Archivio Diplomatico.
Tale provvedimento prevedeva l'obbligo di consegna dei documenti pergamenacei
da parte degli uffici periferici del Granducato, i Comuni, i conventi e i
monasteri, nonché le università e le opere pie. Rimase un provvedimento
facoltativo per i soggetti privati. Il versamento dei documenti all'Archivio
Diplomatico fu effettuato, infatti, dal Convento di San Domenico nel 1779 all’Archivio
centrale delle corporazioni religiose soppresse che nel 1822 fu unito all’Archivio
Diplomatico. Questo archivio confluì nel 1852 all'Archivio Centrale dell'allora
Granducato di Toscana (istituito da Leopoldo II con decreto del 30 settembre
1852), divenuto Archivio di Stato di Firenze con l'Unità d'Italia. Ai primi 50
documenti, dopo il 1885 ne furono aggiunti altri 9, per cui il totale
complessivo delle pergamene del Convento di San Domenico raggiunge il numero di
59.
IL REGESTO DEI DOCUMENTI PROVENIENTI
DAL CONVENTO SANT'AGOSTINO A SAN MINIATO
Di seguito è proposta la trascrizione
integrale dello spoglio dei documenti conservati presso l'Archivio di Stato di
Firenze, fondo Diplomatico, inerenti il Convento di San Domenico presso la
chiesa dei SS. Jacopo e Lucia a San Miniato, estratta dal Tomo di spoglio n. 48
– Monasteri, Regio acquisto e particolari (anno 1913), consultabile
anche on-line sul sito dell'Archivio di Stato di Firenze.
I documenti oggetto del regesto, antecedenti
l'anno 1400, sono stati digitalizzati e sono oggi disponibili per la
consultazione via web.
AVVERTENZA: per facilitare la lettura ad un
pubblico più vasto possibile, le abbreviazioni sono state tutte esplicitate. In
azzurro le indicazioni del numero di carta.
[195r]
Spoglio delle Cartapecore del Convento di S.
Jacopo di Samminiato dal Sec. XII al 1540. 17. Ottobre
[195v]
[196r]
1.
Secolo XII.
Descrizione dei beni dello Spedale di S.
Leonardo di Stagno, posti in Val d’Arno, e seguitamente nella Villa di Ciciliano
in Macera, in Marciana, in Cascina, nella Villa di Visignano, ed in molti altri
luoghi ivi menzionati.
2.
21 maggio 1318 [1317] Indizione XV
Mandato di procura fatto da Mondino di Lucca
Vicario di Messer Gentile da Casaglia Podestà del Comune di S. Miniato, e da
Messer Pino da Bologna Sindaco maggiore del detto Comune e dei Dodici
componenti il Consiglio di detta Terra, in nome del medesimo Comune, nella
persona [196v] di
Ugolino del fu Panuccio di detta Terra per la vendita da farsi a Prucino di
Baldino da San Miniato, Operario della Chiesa di S. Jacopo di detta Terra,
comprane per la medesima, di una Piazza e Casolare, poste in San Miniato,
descritta ne’ suoi confini, e spettante una volta ai figli di Guidarello di
Messer Gherardo di Barattelli, ribelli del detto Comune pel prezzo di Lire 116
col patto di ridurre la detta Piazza per uso di Cimitero della detta Chiesa.
Fatto in San Miniato. Rogato Jacopo di Messer Segna Giudice e Notaio. Ne segue
il contratto della surriferita vendita fatta nel dì ed anno suddetto, secondo
lo stile dei [197r] Notari di detto
Comune. Fatto e Rogato. Cassato.
3.
31 ottobre 1330 Indizione XIII
Testamento nuncupativo di donna Maria del fu
Lotto di San Miniato, col quale ordina d’esser seppellita presso la Chiesa del
Convento de’ Frati Predicatori di San Miniato Apostolo di San Miniato, al quale
Convento lascerà a titolo di Legato la quarta parte per indiviso o una casa di
proprietà di detta Donna, posta in detto luogo, e descritta ne’ suoi confini,
ed istituisce sua erede universale Donna Buona sua madre, ecc. Fatto in San
Miniato. Rogato per Meglio del fu Puccio da San Miniato.
[197v]
4.
18 Gennaio 1332 Indizione XV
Carta alquanto corrosa in principio,
contenente il testamento nuncupativo di Vanni del fu Pigiano da San Miniato,
nel quale dispone d’essere seppellito presso la Chiesa di San Jacopo di San
Miniato de’ Frati Predicatori, ed istituisce suo erede universale Puccetto di
lui figlio, coll’obbligo di soddisfare alcuni legati, tra quali quello di dare
annualmente in perpetuo ai detti Frati un cero del valore di Soldi 40, come
pure di dare ai medesimi ogni anno tutta quella quantità di vino, che loro
potessi occorrere per la celebrazione della Messa, quando piacesse a detto
Puccetto di vendere il Vino, o di farlo vendere in sua casa etc. Fatto in S.
Miniato ecc. [198r]
Rogato Ser Manighello del fu Meo da
San Miniato Notaio ecc.
5.
1340
Carta molto corrosa dal lato destro contenente
il testamento nuncupativo di Donna Gemma del fu Rimbotino, moglie del fu Biagio
da San Miniato, col quale dispone d’essere seppellita presso al Chiesa di San
Jacopo Apostolo di San Miniato, e dopo molti legati pii, ivi descritti, istituisce
suoi eredi i poveri di Cristo, ordinando per tale oggetto al Priore attuale del
Convento de’ Frati Predicatori della suddetta Chiesa, ed a Donna Lucia sua
madre, come esecutori di detto testamento, di vendere ed alienare tutti i suoi [198v] beni
in vantaggio de’ suddetti eredi. Fatto nella detta Chiesa. Rogato Meglio del fu
Puccio da San Miniato Notaio etc.
6.
4 settembre 1345 [1346] Indizione XII
Testamento nuncupativo di donna Marchesana
figlia del fu Neri da San Miniato, moglie di messer Meglio di Puccioro da San
Miniato col quale dispone d’essere seppellita presso la chiesa di San Jacopo di
Samminiato de’ Frati Predicatori, e dopo vari legati istituisce erede
universale il suddetto Meglio suo marito etc. Fatto in San Miniato etc Rogato
Ser Niccolò del fu Borromeo da San Miniato Notaio etc.
[199r] 7.
12 aprile 1349 [1348] Indizione I
Altro testamento noncupativo di Donna Lancia,
moglie del fu Piero di Puccio de’ Rustici da San Miniato, col quale dispone
d’essere tumulata presso la surriferita chiesa di San Jacopo di San Miniato,
volendo essere vestita coll’Abito dell’Ordine di San Domenico, e dopo varj
legati, ivi minutamente descritti, istituisce erede universale Simone suo
fratello carnale, a cui lascia anche l’usufrutto sua vita natural durante,
d’alcuni appezzamenti di terra ivi descritti ne’ suoi vocaboli e confini,
ordinando per altro che dei suddetti beni, dopo la morte del predetto erede
Simone, se ne dovesse disporre per la costruzione d’una Cappella, sotto il
titolo [199v] di Santa Croce, e di Maria Vergine nella detta
Chiesa di San Jacopo e per corredarla di tutto il necessario per la
celebrazione de’ divini uffizi etc. Fatto in San Miniato etc. Rogato Francesco
del fu ser Archeruolo da San miniato Notaio e Giudice etc.
8.
3 maggio 1349 [1348] Indizione I
Donazione inter vivos fatta da Fra’ Filippo
del fu Puccio da San Miniato dell’Ordine de’ Predicatori, a Pietro di Giovanni
di Pietro, ricevente per sé e per gli eredi del mercatante, ed altri ivi
nominati per di tutto quello che gli perveniva per l’eredità de’ suoi fratelli
carnali, Simone e Meo, con patto [200r] però che i
suddetti cessionari debbono pagare al Convento de’ Padri Predicatori di San
Miniato la somma di Fiorini 400 d’oro: ché fiorini 300 per la costruzione d’un
dormitorio in detto Convento e fiorini 100 in vantaggio spirituale di detto
donatore ed arbitro de’ suddetti Giovanni. Fatto in San Miniato etc. Rogato ser
Jacopo del fu ser Filippo da San Miniato Giudice e Notaio etc.
9.
12 maggio 1349 [1348] Indizione I
Testamento nuncupativo di Meo del fu Puccio
mercatante di San Miniato, col quale dispone d’esser seppellito presso il
Cimitero della Chiesa di San Jacopo di detto luogo [200v] coll’Abito dell’Ordine di San Domenico, e dopo
alcuni legati, istituisce eredi universali per egual porzione Donna Cecca sua
madre e vedova di detto Puggio, e Fra’ Filippo suo fratello carnale. Fatto in
San Miniato etc. Rogato ser Niccolò del fu Simone Notaio, etc.
10
26 maggio 1349 [1348] Indizione I
Altro testamento nuncupativo di Bindo del fu
Giovanni da San Miniato, col quale elegge la sua sepoltura presso la Chiesa di
San Jacopo di San Miniato, volendo essere vestito coll’Abito di San Domenico e
dopo molti legati istituisce eredi universali, per egual porzione, Ghisello suo
fratello, Nardo, [201r]
e Getto figli di ser Gherarduccio,
unitamente ad altri ivi nominati. Fatto nelle Colline di San Miniato in casa di
detto Nardo etc. Rogato ser Francesco di Francuccio da San Miniato.
11
2 giugno 1349 [1348] Indizione I
Donazione inter vivos d’un pezzo di terra per
indivisa di staia 18 posto in luogo detto Spallioro, e descritto ne’ suoi
confini, fatto da ser Piero figlio emancipato di ser Borromeo da San Miniato a
Fra’ Giovanni di Cherico del Convento de’ Frati di San Domenico da San Miniato,
ricevente per detto Convento. Fatto in San Miniato etc. Rogato ser Piero del fu
[201v] Guccio da San Miniato Notaio etc.
12
9 giugno 1349 [1348] Indizione I
Testamento nuncupativo di Jacopo del fu Fecino
di San Miniato, col quale dispone d’esser seppellito presso la chiesa di San
Jacopo di San Miniato dell’Ordine de’ Frati Predicatori, e dopo varj legati,
ordina che sia portata a fine una Cappella già cominciata nella detta Chiesa,
sotto il titolo di Santa Maria Annunziata, coll’assegno di Lire 400 da erogarsi
in detta edificazione, lasciando eredi universali Tommaso e Donato suoi figli.
Fatto in San Miniato etc. Rogato Piero del fu Gherardo da San Miniato Notaio
etc.
[202r] 13
4 novembre 1351 [1353] Indizione VI
Altro testamento nuncupativo di Franco del fu
Covero di San Miniato col quale elegge la sua sepoltura presso la chiesa del
Convento di San Jacopo di detto luogo dell’Ordine de’ Predicatori, e dopo varj
legati, istituisce erede universale il suddetto Convento, lasciando
usufruttuaria donna Pina sua moglie coll’obbligo per altro di condurre a fine
la Cappella sotto il titolo della Croce, già da esso testatore cominciata nella
detta chiesa e di celebrare inoltre in detta Cappella ogni anno la festa
dell’Invenzione e dell’Esaltazione della Santa Croce, lasciando perciò
obbligato in perpetuo per le spese di detta Festa un pezzo di terra vignata [202v] posto ne’ confini di Casale ivi descritti etc.
Fatto in San Miniato nella detta chiesa. Rogato Pietro del fu Guccio di San
Miniato Giudice e Notaio.
14
4 febbraio 1353 Indizione VI
Testamento nuncupativo di Francesco de fu
Gardo da Stibbio, col quale lascia diversi legati al Convento di San Jacopo
dell’Ordine de’ Predicatori, con alcune condizioni ivi espresse, ed istituisce
erede universale la sua figlia Tinga moglie di Carlino di Vanni da San Miniato
etc. Fatto in San Miniato etc. Rogato Filippo del fu ser Giovanni da San
Miniato etc. Ne segue un codicillo [203r] fatto nel dì 8
febbraio di detto anno, da suddetto Francesco, col quale lascia al suddetto
monastero il prezzo d’un pezzo di terra venduto a Francesco Sala ammontante
alla somma di Lire 320 coll’obbligo però d’erogare la detto somma per terminare
la fabbrica della Cappella di San Francesco in detta chiesa. Fato e Rogato come
sopra etc.
15
27 ottobre 1355 Indizione VIII
Vendita d’una casa con sue pertinenze posta in
San Miniato e descritta ne’ suoi confini fatta da Tommaso del fu Moccio da San
Miniato a Jacopo del fu Bonfiglio di detto luogo, comprante per sé e suoi eredi
[203v] pel prezzo di 200 Fiorini d’oro. Fatto in San
Miniato nel Convento di San Jacopo. Rogato Francesco del fu Gherardo da San
Miniato Notaio etc. Nella medesima carta trovasi la donazione inter vivos di
detta casa fatta dal predetto Jacopo a R. Ghisello del fu Talivo da San Miniato,
Religioso del detto Convento di San Jacopo dell’Ordine de’ Predicatori
ricevente pel convento medesimo. Fatto e Rogato come sopra.
16
18 agosto 1358 [1357] Indizione X
Testamento nuncupativo di Tuccino del fu ser
Jacopo da San Miniato il quale dopo vari legati istituisce eredi universali il
figlio e figli del quale era gravida donna [204r] Giovanna sua
moglie, sostituendo nel caso di mancanza de’ suddetti eredi l’Opera della
chiesa di San Jacopo di San Miniato, coll’onere di fare ogni anno in perpetuo
la Festa di Sant’Antonio in suffragio dell’anima suo e de’ suoi parenti. Fatto
in San Miniato. Rogato ser Filippo di Lazzarino da San Miniato Notaio etc.
17
16 ottobre 1359 Indizione XIII
Altro testamento nuncupativo di messer
Ricupero del fu Guglielmo di Spadalunga da San Miniato al Tedesco, Dottore dei
Decreti, nel quale dopo varj legati in favore dei Frati Domenicani di San
Miniato, e d’altri istituisce [204v] suoi eredi
universali per egual porzione Francesco, Simone e Lodovico suoi figli
unitamente al nascituro da donna Riccarda sua moglie già incinta. Fatto in
Firenze nel Popolo di Santa Maria in Campo in casa del suddetto testatore.
Copiò Francesco d’Jacopo di Cannamello da Firenze dall’imbreviatore di ser
Falconieri di Francesco parimenti di Firenze.
18
17 ottobre 1359 [1360] Indizione XIII
Codicillo del prenominato ser Recupero col
quale conferma in tutte le sue parti il detto suo testamento, aggiungendo
soltanto che se alcuno de’ suddetti eredi morisse senza successione si dovese
allora sostituire al mancato l’altro superstite per modo dei fide commisso, e [205r] fatto come sopra. Copiò il suddetto Francesco
Legatore e Commissario dell’ambasciatore dei detti ser Falconieri e di ser
Donanico di ser Betto da Firenze.
19
20 Novembre 1363 Indizione I
Testamento nuncupativo di ser Baldo del fu
Baldo da San Miniato, col quale dispone d’esser tumulato presso la chiesa di
San Jacopo coll’abito di San Domenico, e dopo varj legati ivi descritti, tra i
quali uno in perpetuo d’una casa posta fuori la Porta di Ser Rodolfo di detto
luogo descritta ne’ suoi confini coll’obbligo all’infrascritto fu erede di
spendere annualmente lire dieci per fare la festa di Santa Caterina nella
Cappella di Sant’Antonio [205v]
di proprietà di ser Filippo di
Lazzarino, istituisce erede universale Antonio suo figlio colla condizione che
se la moglie di detto testatore fosse gravida e partorisca un maschio allora
per metà, assegnando una dote di Lire 400 qualora fosse femmina. In mancanza
poi dei suddetti eredi ordina al suo fratello Ghisello che sia divisa la detta
eredità in più legati a diverse chiese ivi nominate col patto che per la detta
sua moglie goda l’usufrutto di detta eredità vita natural durante etc. Fatto in
San Miniato nella Sagrestia della chiesa di San Jacopo etc. Rogato ser Vanni
del fu ser Ferrino di Vanni da San Miniato Giudice e Notaio.
[206r] 20
19 gennaio 1364 Indizione II
Sentenza proferita da Cristiano Giudice della
Curia Civile della Terra di San Miniato ad istanza di Fra’ Domenico del fu
Cecco dell’Ordine de’ Predicatori di detto luogo contro gli eredi del fu Piero
del fu Barone da Samminiato, colla quale dichiarò che fosse aggiudicata al
suddetto Fra’ Domenico una casa posta in detto luogo unitamente ad un pezzo di
terra in detto luogo descritto ne’ suoi confini ed ammontante per le stime alla
somma di Lire 600 che tanti erano dovuti dai suddetti eredi a donna Pisanella vedona
di detto Piero per restituzione di sua dote, ordinando di più al Nunzio del
Comune di detta Terra di mettere al possesso de’ suddetti beni il nominato Fra’
Domenico etc. [206v]
Dato nel Palazzo di Residenza di detto
Giudice. Scrisse e pubblicò dai Libri delle Liti di detta Curia, Niccolò del fu
Puccioro da San miniato Giudice e Notaio etc.
21
24 maggio 1364 [1363] Indizione I
Cessione e trasmissione a titolo di vendita
fatta da Donna Pisanella figlia del fu Astancova e vedova di Piero del fu
Barona da San Miniato a Fra’ Domenico del fu Cecco da San Miniato dell’Ordine
Domenicano di detto luogo i diritti ed azioni che ella aveva contro gli eredi
di detto Piero suo marito per causa di dote ad essa spettante ed ascendente
alla somma di Lire 600. [207r]
Fatto in San Miniato. Rogato Polito
del fu ser Cenni da San Miniato Giudice e Notaio.
22
4 Luglio 1364 [1363] Indizione I
Testamento nuncupativo del nobil donzello
Barduccio del fu messer Lambertuccio de’ Ciccioni da San Miniato col quale
dispone d’esser seppellito presso la chiesa di San Jacopo di detto luogo al di
cui condizione lascia a titolo di legato quaranta fiorini d’oro coll’obbligo di
comprare e ordinare una tavola per l’altare maggiore di detta chiesa ad onore
di Dio, della Beata Vergine e di San Jacopo titolare della chiesa medesima e
dopo altri legati ivi espressi istituisce suo erede universale Cecco suo
fratello e figlio del suddetto Lambertuccio e di donna Tessa [207v] del fu
Meuccino da San Miniato. Fatto in San Miniato etc. Rogato Gherardo del fu ser
Cione da San Miniato Giudice e Notaio.
23
25 aprile 1365 [1364] Indizione II
Cessione ed aggiudicazione fatta da ser
Ghisello del fu Talino da San Miniato dell’Ordine de’ Predicatori come
esecutore testamentario di ser Baldo del fu Baldo da San Miniato a Fra’ Niccolò
del fu ser Cione da San Miniato di detto Ordine, Sindaco e Procuratore del
Convento di San Jacopo di San Miniato per detto Convento, di due case contigue
con terra ortiva poste fuori la porta di Ser Ridolfo nel luogo delle Colline,
descritte ne’ suoi confini e già spettanti a detto ser Baldo, e disposte con
suo testamento in favore di detto [208r] Convento. Fatto
in San Miniato. Rogato Gherardo del fu ser Cione da San Miniato Notaio. Segue
in detta carta un’altra cessione ed assegnazione fatta in tutto come sopra di
due pezzi di terra con sue pertinenze poste in San Miniato e descritti de’ suoi
vocaboli e confini lasciati per legato dal predetto Baldo al suddetto Convento,
col patto però che il detto Fra’ Ghisello dovesse godere l’usufrutto de’
suddetti bene, sua vita natural durante. Fatto e Rogato come sopra. Ne segue
un’altra cessione ed assegnazione fatta dal predetto ser Ghisello a Cecco del
fu Jacopo, chiamato = Carta fede = da Montebicchieri del distretto di San
Miniato ricevente per sé e per Giovanni suo fratello, d’un [208v] pezzo di terra posto ne’ suoi confini di
Montebicchieri lugo detto “al Bagno”, descritto de’ suoi confini, lasciato per
legato dal predetto testatore ser Baldo etc. Fatto e Rogato come sopra etc.
24
9 marzo 1366 Indizione IV
Testamento nuncupativo di donna Caterina
vedova di ser Piero di Cecco da San Miniato col quale dispone della sua
sepoltura presso la chiesa di San Jacopo di San Miniato, e dopo diversi più
legati, fra i quali uno di varj pezzi di terra descritti ne’ suoi vocaboli e
confini in favore della Cappella di San Giovanni posta nella suddetta chiesa
coll’obbligo di non alienarli in alcun modo ma di servirsi del provento dei
medesimi per celebrare annualmente [209r] in perpetuo la
Festa di San Giovanni Battista e di Santa Caterina Vergine, ed inoltre un
anniversario in suffragio della sua anima e de’ suoi parenti colla spesa di
lire 5 per ciascuno dei suddetti obblighi, istituisce suo erede universale
l’Opera della suddetta chiesa di San Jacopo, come poveri di Cristo, a solo
intuito di pietà. Fatto in San Miniato etc. Rogato ser Tommaso di ser Andrea da
San Miniato Giudice e Notaio.
25
1 luglio 1366 [1365] Indizione III
Offerta di sé e di tutti i suoi beni mobili ed
immobili, come pure di ogni suo diritto ed azione, fatta da donna Becca vedova
di Paolo [209v] di Castelfalfi del Distretto di San Miniato
per rimedio dell’anima sua, nelle mani di R. Jacopo di ser Andrea da Siena
dell’Ordine de’ Predicatori, Maestro in Sacra Teologia e Provinciale della
Romana Provincia ricevente pel Convento de’ Frati di San Jacopo di San Miniato
coll’obbligo dell’osservare d’alcuni annui patti, ivi descritti e segnatamente
d’un anniversario nel giorno della di lei morte. Fatto e Rogato come sopra etc.
26
12 luglio 1367 [1366] Indizione IV
Testamento nuncupativo di Simone del fu
Guarduccio da Sassoli del Contado una volta di Lucca, dimorante in San Miniato,
col quale elegge la sua sepoltura nella chiesa del [210r] Convento di San Jacopo di San Miniato, lascia
al detto Convento a titolo di legato diversi pezzi di terra ivi descritti ne’
suoi vocaboli e confini, ed istituisce suoi eredi universali Guarnieri e Luca
suoi figli. Fatto in San Miniato. Rogato Pietro di ser Niccolò da Collegalli
Giudice e Notaio, etc.
27
29 gennaio 1369 Indizione VII
Testamento nuncupativo di Giovanni del fu
Vanni da San Miniato, dimorante nella Villa di Caselle nelle pendici di detto
luogo, col quale ordina d’essere seppellito presso la chiesa di San Jacopo del
medesimo luogo, coll’abito de’ Frati Predicatori dell’Ordine di San Domenico, e
dopo varj legati [210v]
tra i quali uno in favore della chiesa
di San Michele di Caselle, lascia usufruttuaria di tutta la sua eredità donna
Margherita figlia del fu Pietro da Roffia e mogli di detto testatore, finché
per altro si mantenga nello stato vedovile, ed istituisce sua erede universale
la detta chiesa col patto di non alienare giammai alcuni beni immobili di detta
eredità ivi descritti, e di conservarli in memoria dei detti testatori, ed
inoltre coll’onere di far celebrare ogni anno in perpetuo nella detta chiesa
una festa solenne colle spese di Lire 5, ed i servirsi del restante di detta
eredità per l’aumento della fabbrica della medesima chiesa. Fatto in San
Miniato etc. Rogato Tommaso del fu [211r] ser Andrea da San
Miniato Giudice e Notaio.
28
31 luglio 1370 [1369] Indizione VII
Testamento nuncupativo d’Jacopo del fu
Pigliuccio da San Miniato col quale dispone d’esser seppellito presso la chiesa
di San Jacopo di San Miniato, lascia a titolo di legato per rimedio dell’anima
sua all’Opera di detta chiesa fiorini 200 d’oro, e dopo diversi altri legati
ivi descritti istituisce erede
universale donna Mattea sua figlia con alcune condizioni espresse in detta
carta etc. Fatto in San Miniato. Rogato Donato del fu ser Jacopo da San Miniato
Giudice e Notaio etc.
[211v] 29
22 febbraio 1373 [1374] Indizione XII
Testamento nuncupativo di Pace, detto
Ciafferi, del fu Jacopo da San Miniato col quale elegge la sua sepoltura presso
la chiesa di San Jacopo di detto luogo, dispone che si debba prendere la somma
di 3 fiorini d’oro per fare una sepoltura o monumento in detta chiesa per sé e
per la sua famiglia, ordina a donna Pina sua moglie usufruttuaria di tutti i
suoi beni che debba dare annualmente in perpetuo alla detta chiesa per il meno
5 lire per celebrare la festa di San Jacopo e dopo alcuni altri legati
istituisce suoi eredi universali per ugual porzione Francesco e Miniato di lui
fratelli e figli del fu Jacopo da Ceuli, ai quali eredi ingiunge parimenti
l’obbligo di fare la detta festa dopo la morte della suddetta donna Pia [212r] con più un uffizio annuo di requiem nella
medesima chiesa in di lui suffragio colla spesa di due fiorini etc. Fatto in
San Miniato. Copiò Domenico di ser Andrea del fu Tommaso da San Miniato
dall’imbreviature di ser Tommaso di ser Andrea di detto luogo Giudice e Notaio.
30
11 ottobre 1396 [1397] Indizione V
Testamento nuncupativo di Marco del fu
Francesco d’Angiolo da San Miniato col quale dispone d’esser seppellito presso
la chiesa di San Jacopo di detto luogo a cui lascia a titolo di legato la somma
di 200 fiorini d’oro coll’obbligo di far costruire in detta chiesa una Cappella
sotto il titolo di San Giovanni Battista assegnando per dote alla medesima [212v] tre pezzi di terra poste nelle pendici di San
Miniato e descritti ne’ suoi vocaboli e confini, e dopo altri legati in favore
di donna Gangia sua sorella ivi espressi, fra i quali uno d’un podere ivi
parimente espresso ne’ suoi vocaboli e confini coll’onere di spendere
annualmente fiorini 2 d’oro per un ufizio da farsi in detta chiesa in di lui
pregio, istituisce erede universale donna Giovanna sua madre etc. Fatto in San
Miniato etc. Rogato Giovanni di ser Pietro di Guccio da San Miniato Giudice e
Notaio.
31
28 gennaio 1398 Indizione VII
Testamento nuncupativo di donna Caterina
moglie del fu Manno di Guidone da San Miniato col quale elegge la [213r] sua sepoltura presso la chiesa di San Jacopo
di detto luogo e dopo varj legati istituisce eredi universali
per egual porzione la detta chiesa e la
Società del Beato Urbano della detta terra di San Miniato eretta nella medesima
chiesa in suffragio della suddetta testatrice. Fatto in San Miniato etc. Rogato
Tommaso del fu ser Andrea da San Miniato Giudice e Notaio.
32
16 giugno 1407 Indizione XV
Licenza accordata da Fra’ Angiolo del fu Marco
da Chiusi, Guardiano del Convento di San Francesco di San Miniato e da altri
frati di detto convento ivi nominati, ad istanza del Priore ed uomini della
Società di Santa Maria Annunziata di detto luogo [213v] ai Padri della chiesa e convento di San Jacopo
di San Miniato dell’Ordine de’ Predicatori di poter vendere due case unite
insieme ed un pezzo di terre con sue pertinenze, il tutto posto fuori la Porta
di Ser Ridolfo e descritto ne’ suoi vocaboli e confini, già lasciato per legato
alla detta chiesa da ser Baldo del fu Baldo da San Miniato con suo testamento e
richiesto dalla predetta Società ad oggetto d’ampliare lo spedale contiguo
colle dette case, fabbricato in vantaggio de’ poveri, e di formare in esso un
Oratorio per le divine Lodi. La detta facoltà fu per altro concessa da’
suddetti Frati di San Francesco, ai quali erano devoluti detti beni per
disposizione testamentaria di detto Baldo nel solo caso che il predetto
Convento di San Jacopo fosse venuto nella [214r] determinazione
d’alienare contro la volontà del testatore, coll’obbligo di rinvestire il
prezzo per poter continuare ad adempiere gli annui obblighi imposti in perpetuo
dal detto testatore in suffragio della di lui anima. Fatto in San Miniato nel
Capitolo della detta chiesa di San Francesco. Rogato Simone figlio di Tommaso
da San Miniato Giudice e Notaio etc.
33
9 aprile 1443 Indizione VI
Sentenza proferita da Francesco del fu ser
Michele Tucci da Vinci Giudice ed Assessore di Lorenzo di Niccolino Serigatti
Vicario della terra di San Miniato ad istanza di ser Anselmo di ser [214v] Giovanni di detta terra, come Procuratore di
donna Fiore vedova di Manni di Manetto di detto luogo, e alla presenza di
messer Barbaba di messer Jacopo d’Arezzo Giudice ed Assessore del nobile uomo
Lorenzo di Antonio Spinelli, colla quale dichiarò che gl’eredi di detto Manni e
segnatamente Michele e Giulione suoi figli dovessero pagare la detta donna
Fiore in vigore delle disposizioni testamentarie del loro padre la somma di 40
fiorini d’oro per restituzione di dote ed inoltre 20 fiorini d’oro lasciati ad
essa a titolo di legato, aggiungendo per la suddetta somma alcuni beni mobili
ivi descritti e condannando i detti eredi a tutte le spese etc. Dato in San
Miniato nel Palazzo di Residenza di detto Vicario [215r] posto nella Rocca di Sotto etc. Rogato Piero
del fu Andrea di Ciano da San Miniato Giudice e Notaio.
34
20 luglio 1450 Indizione
Carta corrosa in varj posti contenente una
donazione “inter vivos” fatta da Frate Pier Francesco del fu Michele di ser
Francesco Priore del Convento di San Jacopo di San Miniato dell’Ordine de’
Predicatori alla Cappella di San Pietro Martire posta nella chiesa di [San Jacopo di San Miniato] d’un
podere con casa colonica, bestiame, posto in Magnana nella Val d’Ebola, e ciò
perché si celebri in perpetuo una Messa a detto Altare in tutte le domeniche
[215v] dell’anno e si faccia perpetuamente
la Festa di detto Santo etc. Fatto nella Sagrestia di San Jacopo suddetto etc.
Rogato Luca Beccalozzi [Beccalossi] fu Antonio di Filippo di Jacopo de’
Franchini da San Miniato Notaio etc.
35
19 maggio 1451
5 giugno 1452 Indizione XV
Testamento nuncupativo di donna Diore vedova
del fu Manni di Manetto da San Miniato con il quale dopo varj legati ivi
descritti istituisce suo erede universale l’Opera della Sagrestia di San Jacopo
fuori della Porta di San Miniato con l’obbligo di fare ogni anno in perpetuo la
Festa di San Tommaso ed un ufizio dei morti. Fatto in San Miniato [216r] etc. Rogato Pasqua di Melchiorre del fu
Michele de’ Ruffelli da San Miniato Notaio.
36
14 giugno 1452 Indizione I
Cessione fatta da donna Tita figlia di Cambio
da Calenzano e moglie di Pietro di Piero detto Petorlino da San Miniato con
licenza di suo marito suo legittimo mondualdo in favore del Padre Pier
Francesco del fu ser Michele da San Miniato Priore del Convento di San Jacopo
dell’usufrutto lasciato da detto Tita da donna Fiore sua madre, con l’oneri
descritti nello spoglio antecedente etc. Fatto.. Rogato Cristofano del fu [216v] ser Benedetto di Pietro degli Armaleoni da San
Miniato Notaio etc.
37
13 maggio 1454 Indizione II
Donazione “inter vivos” di una casa posta in
San Miniato nel Terziere di Fuor di Porta, nella Contrada di Cisterna,
descritta nei propri confini e di tutti i diritti dotati dall’infrascritta
donatrice, fatta per remedio dell’anima sua da donna Caterina figlia del fu
Antonio di Menico da Monte Bicchieri, e moglie del fu Lando da San Miniato con
consenso di suo legittimo mondualdo al Convento di San Jacopo e San Domenico
fuori della [217r]
Porta di San Miniato etc. Fatto in
Sagrestia di detta chiesa. Rogato Benedetto del fu ser Jacopo di Lancillotti da
San Miniato Notaio etc.
38
23 gennaio 1459 Indizione VIII
Donazione “inter vivos” fatta dall’esimio
dottore di Medicina Maestro Giovanni del fu Maestro Antonio Chellini da San
Miniato, cittadino fiorentino, in proprio e come erede ab intestato in solido
di Tommaso suo figlio emancipato, al Convento di San Jacopo di San Miniato di
tutti i mobili, panni, mercanzie, masserizie atte all’esercizio dell’Arte della
lana, e i crediti e tutti i diritti spettanti ad [217v] esso donatore sopra una bottega ad uso
dell’arte della lana posta in San Miniato e ciò all’oggetto di fabbricare un
dormitorio per il detto Convento con certe condizioni ivi descritte etc. Fatto
in Firenze nel Popolo di San Michele Visdomini. Rogato Piero di Carlo di Viva cittadino
e notaio fiorentino etc.
39
19 maggio 1451 Indizione XIV
Donazione fatta da ser Giovanni di ser Piero
de’ Borromei da San Miniato alla Cappella di Sant’Antonio posta nella chiesa di
San Jacopo di San Miniato della somma di fiorini 20 d’oro, d’avere effetto dopo
la morte di detto donatore etc [218r]. Fatto in San
Miniato etc. Rogato Giovanni del fu ser Borromeo di ser Niccolò da San Miniato
Notaio etc.
40
20 … 1461 Indizione IX
Donazione fatta da ser Nardo del fu Leonardo
di ser Donato da San Miniato in proprio nome e di …. suo fratello carnale alla
Cappella della SS. Vergine Annunziata posta nella chiesa di San Jacopo di San
Miniato di staia 50 di grano all’anno etc. Fatto in San Miniato etc. Rogato
Battista di Antonio di Filippo di Jacopo di Franchino da San Miniato Notaio.
[218v] 41
14 settembre 1469 Indizione II
Donazione fatta da Santi del fu Biagio di
Frandro da San Miniato di tutti i suoi beni mobili ed immobili alla Cappella di
San Pietro Martire posta nella chiesa di San Jacopo di San Miniato, con
l’obbligo, che dopo la morte di detto donatore, sia celebrata ogni anno la
festa di detto Santo, ed il giorno seguente sia fatto celebrare un ufizio dei
morti e quindi in tutte le domeniche dell’anno ed un giorno la settimana sia
celebrata una Messa per l’anima di detto donatore. Fatto in San Miniato etc.
Rogato Filippo del fu Riccio di ser Michele di [219r] Filippo dei Roffia da San Miniato Notaio etc.
42
20 luglio 1470 Indizione III
Donazione “inter vivos” di un podere con casa,
bestiame e pertinenze, posto in Val d’Ebola, corte di San Miniato, in luogo
detto Mugnana, fatta da Fra Pietro Francesco di ser Michele di ser Francesco
de’ Grifoni Priore del Convento di San Jacopo di San Miniato alla Cappella di San
Pietro Martire, da avere effetto dopo la morte di detto donatore, coll’obbligo
di far celebrare una Messa in tutte le domeniche dell’anno, fare la Festa di
detto Santo e di tenere una lampada accesa all’Altare di detto Santo. [219v] Fatto in San Miniato etc. Rogato Simone di ser
Bartolomeo da San Miniato Notaio.
43
15 maggio 1472 Indizione V
Fede dell’infrascritto notaro con la quale
testifica che donna Caterina figlia del fu Piero di Tommaso, e moglio di Piero
di Fabiano di Moro da San Miniato, con suo testamento de’ 10 maggio 1472 ordinò
che i di lei eredi dovessero pagare in elemosina ai Frati di San Jacopo ogni
anno un sestiero di pane cotto, 8 fiaschi di vino, due caci, e 55 soldi per
conservare la carne e libbre 1. 1/2 di cera per celebrare l’ufizio per l’anima
di detta testatrice ogni anno nel [220r] mese di novembre
e per il quale lasciò ai detti frati Lire 60 di piccoli fiorini. Fatto e Rogato
da Silvestro di Francesco di Silvestro degli Stefani da San Miniato Notaio.
44
12 Gennaio 1475 Indizione IX
Facoltà data da Francesco del fu ser Piero de’
Borromei ai figli ed eredi del fu ser Giovanni de’ Borromei di pagare i 20
fiorini a forma della disposizione del detto ser Giovanni a favore della
Cappella di Sant’Antonio Vedi lo Spoglio 1461, 19 Maggio. Fatto in San Miniato
etc. Rogato Michele del fu ser Michele di ser Francesco [220v] de’ Grifoni da San Miniato Notaio.
45
24 febbraio 1479 Indizione III
Testamento nuncupativo di donna Maddalena
vedova figlia del fu Giovanni di Jacopo di Moccio e moglie del fu Antonio di
ser Donato di ser Jacopo da San Miniato con il quale lascia alla Cappella
dell’Annunziata del detto suo marito fiorini 30 di sigillo per comprare dei
beni immobili, con i frutti dei quali si facciano celebrare delle Messe per la
di lei anima in detta Cappella ogni anno. Quindi istituisce suoi eredi
universali ser Donato di Antonio di ser Donato suo figlio, Giovanni e Francesco
di Taduccio di Antonio [221r]
di ser Antonio, e Angiolo, Giovanni e
Francesco fratelli e figli di ser Cristoforo d’Antonio di ser Donato nipote di
detta testatrice, tanto i primi due che gl’altri tre per una terzia porzione.
Fatto in Firenze etc. Rogato Antonio di Parente di Antonio Cittadino e Notaio
fiorentino.
46
24 febbraio 1479 Indizione XIII
Copia informe del suddetto testamento.
47
28 giugno 1479 Indizione XII
Testamento nuncupativo di donna Vangelista
vedova del fu [221v]
Lancillotto de’ Lancillotti da San
Miniato e figlia del fu ser Simone di ser Tommaso de’ Mosconi da San Miniato
con il quale, dopo alcuni legati ivi descritti, istituisce suo erede universale
Martino suo figlio legittimo e naturale. Fatto in San Miniato etc. Rogato
Pietro Maria di ser Giovanni di ser Anselmo de’ Gucci da San Miniato Notaio.
48
31 ottobre 1489 Indizione
Lodo proferito da Don Matteo di Domenico da
Valorano Diogesi di Luni, Priore di Santa Maria Maddalena di Castel Franco
Diogesi di Lucca, eletto arbitro dai frati di San Jacopo da San Miniato da una
parte, e da [222r]
Francesco di ser Antonio di ser Piero
da detto luogo, con il quale si attribuisce e si aggiudica ai detti frati un
pezzo di terra lavorativa con casa, posta nell’appendice di detta terra di San
Miniato in luogo detto Robalosco, descritto nei propri confini. Rogato Lazaro
del fu Niccolò d’Antonio da Firenze Notaio.
49
16 gennaio 1512 Indizione VI
Donazione “inter vivos” di tutti i beni mobili
ed immobili, azioni etc fatta da ser Altomanno del fu Mariano di ser Benedetto
de’ Parmaleoni [Pallaleoni,
n.d.r.] da San Miniato a Francesco del fu Cipriano de’ Guiducci da Spicchio [222v] Cittadino Fiorentino, con le seguenti
condizioni: che erede di tutti i beni donati sia Don Giovanni figlio legittimo
e naturale di detto Altomanno, e di donna Pippa sua moglie, figlia del fu
Cipriano di Simone de’ Guiducci da Spicchio, esistente nelle terre dei
Veneziani e dei figli legittimi e natuali di detto Giovanni, e se fosse morto,
o morisse senza figli legittimi e naturali, allora la detta donazione resti di
pieno diritto al suddetto Francesco. Che la detta donazione non sia di
pregiudizio ai diritti dotali di detta donna Pippa. Che quello nel quale
perverrà questa donazione sia [223r] tenuto
a far celebrare la festa dei Santi Innocenti, e di Sant’Ippolito nella chiesa
di San Jacopo di San Miniato ed uno Ufizio dei Morti ogni anno, nelle quali
debba spendere Lire 50. Che sia tenuto di proprio a formare un’eredità pel
Monte delle Donzelle di Firenze della somma di Fiorini 150 per dote di donna
Mea figlia di Lapo di ser Jacopo di ser Lapo da San Miniato per quando sposerà.
Fatto nel Castello d’Empoli. Rogato Niccolò del fu ser Barnaba di Gherardo da
Empoli Notaio.
[223v] 50
17 settembre 1540 Indizione XIII
Riconduzione livellare d’un podere con casa
colonica e pertinenze, posto nei confini di Castel Falfi fatta da Domenico e
Giovanni e figli di Pino di mariano e da Niccolò e Vincenzio fratelli e figli
di Pellegrino di Mariano da Castel Falfi con il Convento di San Jacopo di San
Miniato a tenore del primo contratto de’ 3 gennaio 1501 ivi citato etc. Fatto
in San Miniato etc. Rogato Marco del fu Paolo di Cristofano de’ Rossi da San
Giovanni Val d’Arno Superiore Notaio etc.
[224r] Pergamene aggiunte 1461-1517 fattone lo
spoglio del 1885 da Di Casellani.
1 [51]
8 settembre 1461
Donazione fatta da Verdiano del fu Donato del
fu Jacopo di San Miniato a favore della Cappella di Santa Maria dell’Annunziata
posta nella chiesa di San Jacopo predetta di staia 15 di grano da portarsi ogni
anno dopo la sua morte dai suoi eredi. Fatto in Firenze. Gabriel olim ser
Nicholini nutorii Folchi trasse dai protocolli di suo padre ser Niccolò.
2 [52]
20 luglio 1470
Pier Francesco di ser Michele di ser Francesco
Grifoni da San Miniato dell’Ordine dei Predicatori e presentemente priore del
Convento di San Jacopo in San Miniato fa donazione “inter vivos” alla Cappella
di San Pietro Martire posta nella chiesa di San Jacopo predetto di un podere
etc posto a Mugnana in val d’Ebola, descritto nei suoi vari confini,
coll’obbligo che debba in perpetuo celebrarsi dai frati di San Jacopo ogni
domenica una Messa in detta Cappella, sia tenuta accesa una lampada e celebrata
la festa di San Pietro Martire. Fatto nella [224v] Sagrestia di San Jacopo
predetto. Luca Beccalossi quondam Antonii Phiilippi Jacopo de’ Franchinis trasse dai registri di ser Simone.
3 [53]
7 aprile 1483
Il priore e frati di San Jacopo danno in
affitto a Michele di altro Michele Grifoni il podere di Mugnana già
precedentemente stato donato da Pier Francesco Grifoni e il predetto
affittuario promette e si obbliga pagare ogni anno ai detti frati nel mese
d’agosto certa quantità di grano. Segue l’approvazione per tale affitto fatta
da Fra’ Mariano da Roma, Provinciale dell’Ordine di San Domenico. Rogato
Jacopus olim ser Lapi ser Tomasi da San Miniato.
4 [54]
15 maggio 1498
Comparazione e transazione fatta fra Simone di
Domenico da Firenze Provinciale e Sindaco del Convento di San Jacopo da una
parte e Paolo, Domenico Carlo ed altri figli del fu Jacopo di ser Verdiano da
San Miniato dall’altra, relativamente al pagamento di staia 15 di grano che il
loro avo ser Verdiano [225r]
aveva ordinato doversi pagare ogni
anno dopo la sua morte al detto Convento di San Jacopo per dotazione di una
Cappella detta della Nunziata posta nella chiesa dei frati di San Jacopo.
Essendo avvenuto che per più anni non era stato soddisfatto tale obbligo, i
suddetti Paolo, Domenico e Carlo concordano di pagare detto Convento perciò che
potesse esservi di arretrato staia 90 di grano dentro 6 anni e di soddisfare in
avvenire il legato delle staia 15 annualmente alla sua vera pendenza. Fatto in
Firenze. Bonaccursus quondam Leonardi de’ Bonaccorsis trasse dai rogiti di ser
Pietro da Vinci.
5 [55]
23 settembre 1499
Lettere citatorie di Fra’ Girolamo da
Porcariis mediatore del Sacro Palazzo e delle cause apostoliche, relative ad
una lite e questione fra il Convento e Frati di San Jacopo di San Miniato da
una parte [225v] e Michele Grifoni, Matteo, Bartolomeo Carlo ed
altri fratelli dall’altra a proposito di certi beni dati in affitto a detti
Grifoni dai predetti frati. Date da Roma. Rogato Heronimj Purcarino dal cler.
Coloniensis Diocesis.
6 [56]
18 gennaio 1500
Altra causa del suddetto Fra’ Girolamo
relativa alla stessa causa vertente come sopra. Data come sopra. Rogato il
suddetto.
7 [57]
Altra causa dello stesso relativa sempre alla
medesima causa, ed altri atti relativi. Data come sopra. Rogato Johannes
Schernutragen Notaio.
8 [58]
27 luglio 1502
Lettera monirotira dello stesso Fra’ Girolamo
da Porcarij ed altri atti che si riferiscono [226r] alla causa
precedente. Dato come sopra. Rogato il suddetto.
9 [59]
11 gennaio 1517
Fra’ Carlo del fu Mariotto Davanzati di
Firenze, come sindaco e procuratore dei Frati e Convento di San Jacopo di San
Miniato da una parte, e Jacopo del fu ser Michele di altro Michele Grifoni di
San Miniato dall’altra, in proprio e come procuratore ed amministratore di
Francesco suo figlio, canonico della chiesa maggiore di San Miniato dall’altra,
nell’intendimento di por fine e termine a tutte le questioni che precedentemente
erano insorte e vigevano fra i detti frati e la famiglia Grifoni, a causa di
certi beni che questi ultimi avevano preso in affitto, dichiarano revocati e
cessati in tutte le sue parti il primitivo atto di affitto e quindi coll’atto
presente lo stesso [226v]
Fra Carlo Davanzati nei nomi predetti
dà in affitto nuovamente al detto Jacopo Grifoni, accettante e stipulante per
sé e suoi eredi, il podere di Mugnana con appezzamenti di terra e sue
pertinenze, col patto che detto affittuario debba ogni anno pagare nel mese
d’agosto staia 60 di grano da portarsi e farsi avere libero da ogni spesa al
detto convento e con altri patti ivi espressi. Fatto in Pisa nella Cancelleria
dello Spedale Nuovo. Rogato Bartholomeus filius olim Honofri quondam Benedicti
de Ganidis cittadino volterrano notaio. Segue sotto la data del 17 gennaio
susseguente la ratifica di quanto sopra per parte di Francesco di Michele
Grifoni, e quindi con successivo atto del 22 dello stesso mese ed anno i Frati
del Convento di San Jacopo predetto, adunatisi regolarmente a capitolo,
ratificano ed approvano anch’essi [227r] il suddetto
livello. Tali atti sono fatti ai rogiti di Ser Bartolomeo del fu Pietro de
Chaseriis notaro di San Miniato.