sabato 30 luglio 2016

SAN MINIATO IN “TRAVELS IN ITALY, GREECE AND THE IONIAN ISLANDS” DI H. W. WILLIAMS - 1820

a cura di Francesco Fiumalbi

INTRODUZIONE
In questo post è proposta la trascrizione di un breve testo dedicato a San Miniato, redatto da un viaggiatore d'eccezione: il pittore inglese Hugh William Williams (1773-1829). Stabilitosi in Scozia, nel 1816 intraprese un vero e proprio “Grand Tour” attraverso l'Europa Mediterranea, che lo portò a visitare l'Italia e la Grecia, e che lo tenne lontano dall'isola britannica fino al 1818. Durante le fasi iniziali della sua “esplorazione”, nell'estate del 1816 mentre si trovava in viaggio tra Firenze e Livorno, lo sguardo di H. W. Williams fu catturato dal profilo della collina sanminiatese e dall'inconfondibile sagoma della Rocca.
Da questo suo viaggio attraverso l'Italia e la Grecia ricavò il materiale per dare alle stampe la pubblicazione H. W. Williams, Travels in Italy, Greece, and the Ionian Islands in a series of letters, descriptive manners, scenery, and the fine arts, 2 Voll. Edimburgo, 1820, da cui è tratto il testo proposto più avanti.

Fra il 1827 e il 1829 pubblicò una raccolta di incisioni, ricavate dai suoi quadri, denominata Select Views of Greece. Molte sue opere furono acquistate dalla National Gallery of Scotland e dal South Kensington Museum. Altre, invece, entrarono a far parte del Museo Benaki di Atene.
Williams era un abilissimo ed efficace disegnatore di paesaggi, attento alle testimonianze del passato ed in particolare alle rovine dell'antichità. Divenne particolarmente famoso grazie ai suoi “panorami” della Grecia, puntellati dai ruderi monumentali dell'antica civiltà classica. Questa sua produzione artistica affascinò enormemente il pubblico britannico, tanto da conquistarsi il soprannome di Grecian Williams, ovvero “Williams Il Greco”.

Part of Misitra. The Ancient Sparta
Incisione di W. Miller su disegno di H. W. Williams
in H. W. Williams, Select Views of Greece with classical illustration,
vol. II, Londra, Edimburgo, 1829

SAN MINIATO CON GLI OCCHI DI “WILLIAMS IL GRECO”
Nel breve testo dedicato a San Miniato si nota subito lo sguardo, il punto di vista, proprio di un osservatore attento e sensibile. Durante la tappa che lo condusse da Firenze a Livorno, non poté fare a meno di apprezzare il panorama del Valdarno Inferiore: i vasti vigneti e le ampie coltivazioni di mais (indian corn). Nota l'evolvere del corso dell'Arno: da un piccolo corso d'acqua ad un fiume più profondo e ondeggiante. E poi il paesaggio collinare, puntellato di castelli e di palazzi, ma anche di boschi ombrosi che solleticarono la fantasia del viaggiatore.

E' evidente come l'animo di Williams fosse pervaso da uno spirito “romantico”, attento agli stimoli proposti dall'ambiente circostante, alla continua ricerca dell'insolito, dell'antico, dell'onirico e del fantastico. Uno spirito comunissimo ai viaggiatori Britannici e dell'Europa continentale, così affascinati dall'Italia e dalla Grecia, dalla bellezza dei panorami, dai colori e dalle testimonianze del glorioso passato.

In questo panorama curioso e stimolante, a metà via tra Firenze e Livorno, ecco manifestarsi la “Torre di San Miniato”. Viene presentata come già di proprietà (sic!) della famiglia Bonaparte, prima del suo insediamento in Corsica. E' indicata vicino al borgo di “Scalla”, ovvero La Scala, importante stazione di posta lungo la via maestra e dove, probabilmente, W. H. Williams poté fare una breve sosta ristoratrice. Con buona probabilità a La Scala poté scambiare due parole con qualcuno del luogo. Dal testo sembrerebbe che l'unica informazione ricevuta fu che da San Miniato avesse origine la famiglia di Napoleone, che al tempo (1816) era ancora in vita, seppur in esilio sull'Isola di Sant'Elena. Non dobbiamo dimenticare, poi, le difficoltà di comunicazione che poteva avere, in quegli anni, un viaggiatore inglese nella campagna toscana.

La torre viene poi descritta come “circondata da muri in rovina”, ovvero da ciò che al tempo rimaneva dell'antica fortificazione. Forse qualcosa in più di quanto sia rimasto visibile oggi. Viene presentata come un'importante punto di osservazione, da cui dominare la Valle dell'Arno, delimitata dagli Appennini, e Pisa. E qui ritroviamo certamente l'attenzione di Williams per l'antico, per la rovina monumentale, incredibile testimonianza di un passato glorioso, misterioso e dunque affascinante. Non una parola sugli imperatori germanici e nemmeno sugli altri edifici sanminiatesi, per cui è ragionevole ipotizzare che Williams si sia fermato solamente a La Scala, rimanendo colpito dalla vista della torre, senza salire all'abitato, e raccogliendo dai passanti poche informazioni che ebbe appena il tempo di annotare.

H. W. Williams, Travels in Italy, Greece, and the Ionian Islands
in a series of letters, descriptive manners, scenery, and the fine arts,
2 Voll. Edimburgo, 1820, frontespizio.

IL TESTO DEDICATO A SAN MINIATO
Estratto da W. H. Williams, Travels in Italy, Greece, and the Ionian Islands in a series of letters, descriptive manners, scenery, and the fine arts, Volume I, Edimburgo, 1820, Letter XVI, pp. 192-193.

[192] LEGHORN.

Road o Pisa Tower of San Miniato. — Pisa. — Road to Leghorn.— Remarks on Brilliancy of Colouring. — Leghorn. — Taste for Dancing.— Lazarettos.— Fate of Dr Smollel's Diploma. —Remarks on Cemeteries.

The country between Florence and Pisa, by Empoli and Portadera, is rich with vineyards and Indian corn. The Arno changes character with the varied ground, gliding, rippling, or murmuring. Our fancy, yielding to the shifting effects, sometimes skimmed with the shadows of the clouds along the vale to dusky woods, hills, and valleys, and entered the sparkling cottage, the castle, or the palace; sometimes it followed the illuminated sails upon the river, and threaded with them the intricacies of the scenery. In this delightful manner we reached the peaceful town of Pisa. But before I speak of it I must not forget the Tower of San Miniato, said to have been the property of the family of Napoleon before their settlement in Corsica. It stands upon a rising hill near the little town of Scalla, surrounded by some ruined walls which seem to have been intended for defence. Its lofty situation commands Val d'Arno, bounded by the Apennines, Pisa. [193] beyond which we distinguished the peaks of the Madonna rising bright with snow. These mountains, formidable as they appear, were no defence to effeminate and voluptuous Italy, when opposed to the irruption of the hardy nations of the north, who were attracted by its rich luxuriance and its genial climate.
The Arno flows through Pisa, whose beautiful buildings are reflected in its tranquil bosom. The air, elastic and bland, is free from that overpowering heat which we occasionally felt in Florence; for the vicinity of Pisa to the sea gives it the advantage of cool refreshing breezes. […]

The Temple of Theseus, at Athens
Incisione di W. Miller su disegno di H. W. Williams
in H. W. Williams, Select Views of Greece with classical illustration,
vol. II, Londra, Edimburgo, 1829

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