domenica 11 novembre 2018

ADDSM - 861, 30 GIUGNO - LA PRIMA ATTESTAZIONE DI CASTIGLIONE

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ARCHIVIO DOCUMENTARIO DIGITALE DI SAN MINIATO [ADDSM]
861, 30 giugno, Prima attestazione di Castiglione

SPOGLIO «Eriprando figlio di Ildiprando offre alla Chiesa di S. Marta a Monte, per l’anima di un tal Gumperto, alcuni beni in Castiglione, nell’anno sudd. 861».


La porzione orientale di San Miniato
Foto di Francesco Fiumalbi

Il documento originale è conservato presso l'Archivio Arcivescovile di Lucca, Fondo Diplomatico Antico, † O.27.

Trascrizione del testo contenuto in:
D. Barsocchini, Memorie e Documenti per servire all'Istoria del Ducato di Lucca, Tomo V, parte II, Francesco Bertini Tipografo Ducale, Lucca, 1837, doc. DCCLIV, p. 453.

+ In Dei nom. Regnante dn. nostro Hludowico ec. Anno ec. Duodecimo, pridie kal. Julias, indit. nona. Manifestum est mihi Heriprando filio b.m. Hildiprandi, quia per hanc cartulam pro Dei timore, et redentione anime qd. Gumperti, offero Deo et Eccl. cui vocabulum est S. Maria, sita loco que dicitur Amonte, idest casa, et res illa in loco Castilione finibus plebem S. [Genesii] qui fuit ipsius qd. Gumperti, et nunc regitur per Jordanni, et mihi inter aliis rebus ex comparationem obvenit da prefato quidam Gumperto; casa vero ipsa nominative predicto loco Castilione, una cum omnibus rebus, cultas, ec. quantum ad ispa casa est pertinentes in integrum, prefate Ecc. S. Marie offero in prefinito nominate. Quatenus a presenti die pro remedium hisdem quidem Gumperti, in ipsius Eccl. sint et permanent potestatem, pro luminaria ibidem faciendi jure perpetuum in prefinito nomine, quatenus ipsius quidam Gumperti proficiant ad modellam et salutem anime ejus. Et neque ad me neque ab heredibus meis hac cartula aliquando possimus disrumpi, sed modernis, et futuris temporibus, pro remedium anime ipsius quidam Gumperti stabilem et in suo roborem persistant: quia in omnibus sic complacui animo meo, et ita in ordine Rachifonsum not. scribere rogavi.
Actum Luca.
+ Ego Eriprandus in ac cartula ec.
+ Ego Teufridi scabinus subs.
+ Ego Fraimannus not. rogatus ec
+ Ego Atrualdus rogatus ec
+ Ego Richardo rogatus ec
+ Ego Rachifonsus not. post tradit. Ec.
COMMENTO (a cura di Francesco Fiumalbi)
Il documento rappresenta la prima attestazione documentaria di una “casa” – dunque di un insediamento abitato – a Castiglione, una località situata lungo il crinale fra San Miniato e Calenzano, all’altezza dell’incrocio per Scacciapuce. La "casa" aveva alcune pertinenze, indicate genericamente come "res", ed era tenuta da un tale di nome Giordano (Jordanni).
Qui nei secoli successivi verrà edificata una chiesa dedicata a San Martino e diventerà una “canonica” (XII secolo), ovvero la sede di una comunità religiosa, costituita da membri del clero secolare dediti alla vita comunitaria normata da un apposito canone. Da questa comunità trarrà origine il convento degli Agostiniani, sorto all’interno del centro urbano di San Miniato presso la chiesa di Santa Caterina (XIII secolo). Al momento in cui gli Agostiniani lasciarono l’antica residenza per la nuova sede urbana, a Castiglione di insedierà una nuova comunità religiosa femminile, ancora agostiniana, che darà vita al Monastero di Santa Monaca di Firenze (XV secolo).

Si tratta di una cosiddetta Cartula Offertionis in cui Eriprando, figlio di Ildebrando, offrì alla chiesa di Santa Maria a Monte una abitazione di sua pertinenza, situata in località Castilione nel piviere di San Genesio. La casa e le sue res (le sue pertinenzialità) erano appartenute ad un tale di nome Gumperto, ormai deceduto, che le aveva cedute a Eriprando con tempi e modi rimasti sconosciuti. La cessione di Eriprando alla chiesa di Santa Maria a Monte, sembra dettata apparentemente da motivi spirituali (pro remedio anime). Tuttavia, considerando il lignaggio del protagonista e il fatto che Santa Maria a Monte, a partire da quel momento, diventerà uno dei poli più importanti del dominio signorile dell’episcopio lucchese, è probabile che la donazione celasse ben altre motivazioni e aspirazioni politiche. Infatti, il Vescovo di Lucca Geremia era il figlio di Eriprando, il cui ministero episcopale durò 15 anni, dall'852 all'867. 
Chi era Eriprando? Il protagonista dell’atto è una figura molto importante: era un “vassallo” imperiale (vassus domini imperatoris) lucchese, vissuto al tempo dell’Imperatore Lotario e del suo successore Ludovico II detto “Il Giovane”. E’ considerato una delle figure più importanti della casata degli Aldobrandeschi, colui che gettò le basi del potere della famiglia comitale per i successivi due secoli e mezzo. Fu il primo ad essere indicato come “missi partibus Tuscie” (il rappresentante della Corona in Toscana, praticamente facente le funzioni di “marchese”).
Quella della Cartula Offertionis fu una delle ultime iniziative di Eriprando, poiché morì poco dopo. A trarne beneficio fu senz’altro il figlio Geremia. L'altro figlio Ildebrando II proseguì l’ascesa sociale del padre, essendo il primo della famiglia a vantare il titolo di comites, “conte”.  [in proposito S. M. Collavini, «Honorabilis Domus et spetiosissimus comitatus». Gli Aldrobrandeschi da “Conti” a “Principi territoriali” (secoli IX-XIII), Edizioni ETS, Pisa, 1998, pp. 38-51; si veda inoltre P. Tomei, «Locus est famosus». Come nacque San Miniato al Tedesco (secoli VIII-XII), Edizioni ETS, Pisa, 2018, p. 39].
La medesima abitazione documentata in questo atto, sarà oggetto di un altro documento dell'anno 902 da cui risulta la prima attestazione assoluta della chiesa di San Miniato [Archivio Arcivescovile di Lucca, Fondo Diplomatico Antico, †† F.42; ed. D. Barsocchini, Memorie e Documenti per servire all'Istoria del Ducato di Lucca, Tomo V, parte III, Francesco Bertini Tipografo Ducale, Lucca, 1841, n. MLXI, p. 15].

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La porzione orientale di San Miniato
con l'indicazione di Castiglione
Foto di Francesco Fiumalbi


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