CCCCXVIII. Come Benedecto
Mangiadori entrò in Saminiato e uccise lo Vicario e 'l figluolo. [anno 1397]
Angelo
Ardinghi, disegno tratto dall'originale
del Sercambi,
conservato all'Archivio di Stato di Lucca
Edito in Salvatore
Bongi (a cura di), Le Croniche di
Giovanni Sercambi, Vol. 1, Tip. Giusti,
Lucca, 1892, p. 364.
Pubblicazione
ai sensi L. 22 aprile 1941, n. 633, art. 70.
Essendo vicario in Saminiato uno fiorentino, nome [D]Avansato delli
[D]Avansati, per lo comune di Fiorenza, del mese di marzo a dì IIII in 1397,
entrò dentro in Saminiato Benedecto Mangiadori da Saminiato con uno suo
figluolo, con circha XVIII compagni per suscitare romore e per dare il dicto
Saminiato alle genti del dugha di Milano e di messer Iacopo d'Apiano. Avendo
tractato che le genti dicte dovessero traere quando il dicto Benedecto avesse
tale romore levato, pensando che molti di quelli di Saminiato overo la maggior
parte fussero co lui a tal facto, diliberò intrare; et entrato, se n' andò
colla brigata, avea armati nascosamente, al palagio del dicto vicario.
Salvatore Bongi (a cura
di), Le Croniche di Giovanni Sercambi,
Vol. 1, Tip. Giusti, Lucca, 1892, pp. 364-365.
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