DXXV. Chome Benedecto
Mangiadori ordinava tollere Saminiato a' Fiorentini. [anno 1397]
E mentre che tali cose s'ordinònno, Benedecto Mangiadori da Saminiato,
lo quale altra volta volse tollere Saminiato a' Fiorentini, ordinò di nuovo uno
tractato di prendere il dicto Saminiato. E acciò che non passi questo punto che
tucto si sappia, dico che a dì .X. novembre dovea il dicto Benedecto entrare dentro,
e l'ordine era che in nella chieza de' frati di santo Agustino di Saminiato si
doveano ripuonere circha .LXXX. fanti armati, et quelli doveano intrare dentro
in modo di contadini, e come fussero dentro, facea lo dicto Benedecto ribellare
uno chastello della corte di Saminiato nomato Gello; e questo facea acciò che
tucte le brigate di Fiorenza eh' erano in Saminiato cavalcassero al dicto
Gello. E il dicto Benedecto, colle genti del dugha di Milano ch'erano in Pisa e
in quelle circustanzie, deveano traere a pie di Saminiato, e allora quelli
fanti che erano entrati dentro, doveano prendere una delle porti di Saminiato e
quella tenere aperta, e le diete brigate entrare dentro. E acciò che meglio, si
potessero difendere da' Fiorentini, era venuto a
Serezana messer Nicolecto Diversi et Paulo Savelli con chavalli .M.,
li quali doveano chavalcare di tracta là, oltre l'altre cose che aveano a fare.
E avendo il dicto Benedecto tal pratica appalezato a uno suo amico frate in nel
dicto ordine, il dicto frate tal cosa narrò a uno suo compagno frate, e il
predicto andò e narrò tucto al vicario di Saminiato, essendo già ribellato il
dicto Gello. Di che, sentendo il dicto Benedecto tal facto essere schoperto e
non potere seguire l'ordine, si tornò in dirietro.
Salvatore Bongi (a cura
di), Le Croniche di Giovanni Sercambi,
Vol. 2, Tip. Giusti, Lucca, 1892, pp. 61-62.
Nessun commento:
Posta un commento