lunedì 12 novembre 2012

SAN MINIATO NE "LE CRONICHE" DI SERCAMBI 35/41

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DCI. Come lo vescovo luogotenente del duga mandò lettore a Luccha. [anno 1399]

Avendo messer Antoniuolo Porro e 'l vescovo e li altri nomati, a pititione del duga di Milano, preso il dominio di Pisa e delle fortezze, mandònno per fante propio una lèttora al comune di Luccha, notificando la prezura della dieta ciptà in segno d' allegrezza a dì .XXI. ferraio in 1399. E i singnori antiani e 'l consiglio di Luccha, ricevuta la Lèctora et data la risposta al famiglio, al quale fu donato in segno d'allegrezza una pessa di drappo allexandrino, e ritornosi a Pisa.
Sentendo i Fiorentini come il duga di Milano avea preso e corsa la ciptà di Pisa per lo modo dicto, ebero di tal facto amiratione, dubitando per tal presura essersi intorniati dalle forse del dugha che a loro fusse pericolo, e magiormente di non pòtere le mercantie e victuagle che si conducono per mare, avere, né quelle potere scaricare. E per potere a ciò riparare diliberònno che tucte loro genti da piè e da cavallo si riducessero a Saminiato, e mandarono a Luccha du imbasciadori in modo di commissari a ordinare con Lucchesi quello che dovesse essere bene della comunità di Firenza. E quelli giunti a Luccha, raprescntati a' singnon antiani, narrando alcuna parte della loro inbasciata, dicendo :
Lo comune di Firenza à preso per pentieri di volere abandonare sé per difender Luccha e che i Lucchesi stiano contenti a non dubitare del dominio del duga preso di Pisa, che bene si riparrà a tucto. E questo fu la prima loro ambasciata.
[omissis]

Salvatore Bongi (a cura di), Le Croniche di Giovanni Sercambi, Vol. 2, Tip. Giusti, Lucca, 1892, pp. 258-259.

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