CCIII. Come venne da
Milano a Luccha la gente di messer Bernabò. [anno 1369]
Angelo
Ardinghi, disegno tratto dall'originale
del Sercambi,
conservato all'Archivio di Stato di Lucca
Edito in Salvatore
Bongi (a cura di), Le Croniche di
Giovanni Sercambi, Vol. 1, Tip. Giusti,
Lucca, 1892, p. 175.
Pubblicazione
ai sensi L. 22 aprile 1941, n. 633, art. 70.
Rimaso il cardinale signore et vicario di Luccha doppo il partimento
dello 'mperadore, et messer lohanni Bolcioni vicario in Pietrasanta, li fu per
lo comune di Firenza mosso questione per tollerli Saminiato; per la qualcosa il
predicto cardinale richiese l' aiuto di messer Bernabò signore di Milano. E lui
mandò molta gente da cavallo colle bandiere suoi, sopra delle quali avea
dipinta l'aguila, dimostrando vicario d'imperio. Et così venuti a Luccha, per
lo dicto cardinale si diliberò che tale brigata, la quale era più di .MV.C
da cavallo, s' allogiassero in nel castello. Et perchè le case del castello
erano state disfatte per la gente dello 'mperadore & abilemente in quelle
non si potea stare, diliberònsi allogiarli d' intorno al castello & cosi fu
facto. E di tal brigata ne fu guida et capo messer Iannotto Visconte, messer
Andrea di Rodi, & alquanti altri caporali; et cosi dimorònno in Lucha
infine a certo tempo, chome sentirete più oltra.
Salvatore Bongi (a cura
di), Le Croniche di Giovanni Sercambi,
Vol. 1, Tip. Giusti, Lucca, 1892, pp. 175-176.
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