CCCXXVII. Come la gente
del conte cavalcò in sul fiorentino. [anno 1391]
Angelo
Ardinghi, disegno tratto dall'originale
del Sercambi,
conservato all'Archivio di Stato di Lucca
Edito in Salvatore
Bongi (a cura di), Le Croniche di
Giovanni Sercambi, Vol. 1, Tip. Giusti,
Lucca, 1892, p. 267.
Pubblicazione
ai sensi L. 22 aprile 1941, n. 633, art. 70.
Il quale colle brigate, in processo di tempo, cavalcò verso il terreno
di Firenza et verso Saminiato e quella corte; in nella quale compagna entrò
molta gente da cavallo e da pie di Toscana, e imfra li altri fu Biordo da
Perugia, et Vanni figluolo di ser Iacopo d'Appiano di Pisa con certi pisani. Et
cavalcato le diete brigate verso Firenza, presero una terra della corte di
Saminiato, nome Channeto, e quella ardendo et rubbando et pigiando bestiame e
pregioni, bene che di ciascuna delle
parti ne morìo e funno feriti. E poi cavalcaron verso Pistoia et molte ville di
quello di Pistoia arzero, ruborno et piglando pregioni e bestiame, faccendo molto
danno. E alla brigata era di vizo che fussero sofficienti a disfare Firenza.
Salvatore Bongi (a cura
di), Le Croniche di Giovanni Sercambi,
Vol. 1, Tip. Giusti, Lucca, 1892, p. 267.
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