DLXIX. Come le genti di
Pisa tolsero uno chastello a Firenza. [anno 1398]
Angelo
Ardinghi, disegno tratto dall'originale
del Sercambi,
conservato all'Archivio di Stato di Lucca
Edito in Salvatore
Bongi (a cura di), Le Croniche di
Giovanni Sercambi, Vol. 2, Tip. Giusti,
Lucca, 1892, p. 176.
Pubblicazione
ai sensi L. 22 aprile 1941, n. 633, art. 70.
Ementre che le genti di Fiorenza erano chavalcate in su quello di Pisa
si mossero alquanti ribelli di Saminiato con al quante brigate di Pisa, e
cavalcarono a uno chastello della corte di Saminiato nomato Collelungho; e
quello presero tenendolo a divotione di Pisa e de' dicti usciti. Per la qual
cosa si stima che il campo si partisse più tosto di quel di Pisa che non si sere'
partito.
E im que' giorni ritornò messer Spinetta marcheze di Villafrancha a
Pisa, per fermare tra Pisa e Luccha l'acordio altra volta principiato, venendo
a Luccha et da Luccha a Pisa. E mentre che tali cose si tractavano, vennero a
Luccha per andare a Firenza balestrieri .IIII.C da Genova, de' quali
di sopra si fa mentione, et soldati a fiorini .VII. lo mese per pagha. E quelli
si mandònno a stare in sulle galee a difesa di Mantova, però che a di .XXI.
aprile lo duglia di Milano aveo rimesso campo intorno a Mantova.
Salvatore Bongi (a cura
di), Le Croniche di Giovanni Sercambi,
Vol. 2, Tip. Giusti, Lucca, 1892, pp. 175-176.
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