DCLII. Come a Luccha
concorseno molti Bianchi. [anno 1399]
Angelo
Ardinghi, disegno tratto dall'originale
del Sercambi,
conservato all'Archivio di Stato di Lucca
Edito in Salvatore
Bongi (a cura di), Le Croniche di
Giovanni Sercambi, Vol. 2, Tip. Giusti,
Lucca, 1892, p. 368.
Pubblicazione
ai sensi L. 22 aprile 1941, n. 633, art. 70.
Ritorno a dire che Idio avendo disposto le menti di ciascuno toschano
a doversi vestire di bianco, dico che il comune di Luccha, preso diliberatione
che a tucti i Bianchi che a Luccha venissero si desse pane, vino, formaggio e
altre cose e in abundansia per amor di Dio, oltra quello che era dato per li
ciptadini, et così s' oservò sempre, come di sopra è stato contato. E a dì
.IIII. settembre erano venuti a Luccha dalla corte di Saminiato .MCC. tra
homini e donne vestiti di bianco, da Pisa .VI.C, da Pietrasanta .V.C
E così seguìo ogni dì fine alla vigilia di Santa †; e il dì della Santa † si
trovònno in Luccha vestiti di bianco forestieri più di .XXV.M, ai
quali fu per lo comune di Lucha proveduto, che tucti ebeno sensa gosto pane,
vino, formaggio in abundanza. Et così si seguìo com' è dicto; in tanto che per
tucte le parti di Toschana e Lombardia fu dicto del bene che il comune di
Luccha aveano facto, lodando tucto ciò ch'era stato facto per Luccha. E tanto
quanto più si dava robba, tanto ogni dì manchava il pregio del grano e del vino
in Lucha e per lo contado.
[omissis]
Salvatore Bongi (a cura
di), Le Croniche di Giovanni Sercambi,
Vol. 2, Tip. Giusti, Lucca, 1892, pp. 368-369.
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