CCII. Ghome lo 'mperadore
si partìo di Luccha et lassò il cardinale in Luccha. [anno 1369]
Angelo
Ardinghi, disegno tratto dall'originale
del Sercambi,
conservato all'Archivio di Stato di Lucca
Edito in Salvatore
Bongi (a cura di), Le Croniche di
Giovanni Sercambi, Vol. 1, Tip. Giusti,
Lucca, 1892, p. 175.
Pubblicazione
ai sensi L. 22 aprile 1941, n. 633, art. 70.
Partitosi lo 'mperadore di Luccha l' anno di .MCCCLXVIIII. del mese di
luglo, e lassato vicario il cardinale, come dicto è di sopra, e lassato in sua
podestà & a guardia la ciptà di Luccha et Saminiato del Tedesco; e in
Pietrasanta lassò messer lohanni Bolcioni tedesco, con tucte le fortezze che im
fine a quel tempò erano tornate alla divotione di Luccha. Ma prima che il dicto
imperadore si fusse partito di Lucha, per li Pisani s'ordinò uno tractato di
volere tollere Motrone, essendo in quello Iacopo Cinelli da Pietrasanta, col
quale s' ebe alcuna pratica; e revelato alli antiani di Luccha tal pratica,
misse in effecto l' ordine preso. Et così de' Pisani et di quelli che mandavano
a prendere Motrone, ne funno presi .xviii., de' quali, viii. ne fanno appicchati
& 'l resto da poi, per certo modo, funno liberi.
Salvatore Bongi (a cura
di), Le Croniche di Giovanni Sercambi,
Vol. 1, Tip. Giusti, Lucca, 1892, pp. 174-175.
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