a
cura di Francesco Fiumalbi
ARCHIVIO
DOCUMENTARIO DIGITALE DI SAN MINIATO [ADDSM]
1401,
4 luglio – Diploma di Roberto, elettore del Palatinato e Re di
Germania alla Città di Firenze
In
questa pagina è proposto il commento al diploma di Roberto
Wittelsbach al Comune di Firenze, datato 4 luglio 1401 e che presenta
alcuni spunti interessanti per San Miniato e il suo territorio. Al
momento non è stato possibile individuare la collocazione
archivistica esatta.
SPOGLIO:
Privilegio
concesso da Roberto Imperatore ai Fiorentini, col quale li dichiara
Vicari Imperiali, e li sottopone Pistoia, e altre città, e luoghi.
Anno 1401, Edit.
in lib. Liter. Flor.
COMMENTO
[Francesco Fiumalbi]. Il
documento proposto in questa pagina è il diploma rilasciato al
Comune di Firenze da Roberto Wittelsbach, Elettore del Palatinato e Re di Germania, Imperatore
de
facto,
anche se formalmente non fu mai incoronato e riconosciuto
ufficialmente. Proprio all'interno delle sue ambizioni deve essere
ricercato il contesto in cui venne compilato tale atto. Roberto, infatti, nel 1401 fece la sua discesa in Italia, volta ad
assicurarsi l'adesione delle città centro-settentrionali per ottenere l'ambita
corona imperale. Il suo rivale era Venceslao di Lussemburgo, già Re di Germania, poi destituito. Questi aveva
concesso il titolo di “Duca di Milano” a Gian Galeazzo Visconti
che dunque rappresentava il suo maggior alleato sul suolo italiano.
Roberto concentrò i propri sforzi proprio contro i Visconti e, per
far ciò, si assicurò l'appoggio di Venezia e di Firenze. Ed è in questo contesto che si inserì l'attività diplomatica che condusse a questo
diploma.
Roberto
attribuì agli amministratori del Comune di Firenze il titolo di
“Vicari Imperiali”, ovvero di coloro che fanno le veci
dell'Impero in assenza del regnante. La cosa può apparire abbastanza
insolita, considerando che storicamente i Fiorentini hanno avuto
sempre un atteggiamento di forte contrasto con l'autorità imperiale.
Tuttavia sia Roberto che i Fiorentini avevano un comune nemico,
ovvero Gian Galeazzo Visconti. E da questa situazione cercarono di
trarne il massimo beneficio che si concretizzò nel vedere
riconosciuto formalmente il vasto dominio che Firenze aveva messo
insieme nel corso del '300.
Il
dominio fiorentino comprendeva allora, oltre al suo antico contado, i
territori delle città di Arezzo, Volterra e Pistoia, l'Alta Val
Tiberina, la parte mediana del Valdarno Inferiore (Fucecchio, Santa
Croce, Castelfranco, Santa Maria a Monte), la Valdelsa (Certaldo,
Poggibonsi, Colle e San Gimignano) e il distretto di San Miniato che,
nell'elenco dei territori sottoposti, viene citato subito dopo alle
tre principali città.
Queste
le parole utilizzate: “Terra
S. Miniati Florent. cum omni antiquo suo comitatu, atq. districtu, &
specialiter cum Communi, & Castro Collis lungae terrae”.
Innanzitutto
occorre rilevare l'appellativo “Florent”, ovvero “Fiorentino”,
e non già “Tedesco”, così come decretato dagli accordi della
sottomissione, conseguentemente all'assedio del 1369-70. Inoltre
dalle parole sembra che sia riconosciuto il fatto che San Miniato
avesse un antico “comitato” o “distretto”, cosa che avviene
solamente per le città di Arezzo, Volterra e Pistoia, ma non per gli
altri centri. Anche Colle e San Gimignano avevano un proprio
territorio d'influenza, ma, stando al documento, questo non viene
riconosciuto loro. Tale circostanza potrebbe dipendere dal fatto che
l'annessione del territorio sanminiatese era relativamente
recente (circa 30 anni prima) rispetto agli altri. E proprio a questo
potrebbe essere collegata la specificazione del “Comune di Colle
Lungo”. Almeno due erano i centri che portavano quel nome: uno in
Valdelsa (oggi nel Comune di Castelfiorentino) e l'altro in
Valdichiecina
(oggi nel Comune di Palaia). Proprio quest'ultimo era stato più
volte controllato dai Pisani, che saranno sottomessi a Firenze solamente nel
1406. Questo particolare di Colle Lungo potrebbe in qualche modo
indicare che quella piccola comunità, nonostante fosse stata
contesa, dovesse essere attribuita a Firenze. Tuttavia, in mancanza
di altri riscontri, questa è da considerarsi solamente come
un'ipotesi.
Infine,
ultima curiosità legata a questo documento, è la presenza,
all'interno della rappresentanza fiorentina che aveva raggiunto
Roberto presso Magonza, del notaio pubblico Petri
Serperi indicato
come de
S. Miniato Florent,
ovvero di San Miniato.
La parte orientale di San Miniato vista dalla Rocca
Foto di Francesco Fiumalbi
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