CORSI
di Firenze. — Originaria di Dicomano, conosciuta e apprezzala in
Firenze fino dal secolo XIII, e signora della vasta tenuta di Monte
Pescali in Maremma col titolo di marchese. Fu di parte ghibellina; ma
dal 1354 venne ammessa alle magistrature, e fino al 1530 dette al
Comune nove gonfalonieri e 28 priori. — Si diramò in Domenico e
Lapo figli di Francesco e di Lapo. Dal ramo di Domenico uscì il più
rinomato di questa casa, Giovanni di Bardo; e
ne fu ultimo Mauro monaco camaldolese, Vescovo di San Miniato nel 1662.
Del ramo di Lapo fu Giovanni gonfaloniere nel 1512, ambasciatore a
Ferdinando II di Spagna, a Venezia, a Carlo V, a Paolo III e
consigliere di stato di Cosimo I. — Diversi ottennero la dignità
senatoria. — Lorenzo Vice-legato ìiì Avignone dal 1653 al 1055, e
commissario generale di Roma. — Domenico, Cardinale nel 1668.
Vescovo di Rimini e Legato in Ferrara. — Cosimo Cardinale nel 1842
vescovo d'Iesi e poi arcivescovo di Pisa. — Devesi a Jacopo di
Giovanni Corsi l'invenzione del dramma in musica, avendo incoraggiato
il Peri a tentarlo; e la prima di cotali produzioni fu la Dafne del
Rinuccini colle note del Peri, rappresentata in Firenze nel 1591 nel
palazzo dello stesso Jacopo. — Arma: Spaccato di verde e d'argento,
al leone dell'uno nell'altro, con la banda d'argento attraversante
SUI tutto. — Motto: QUAND A DIEU PLAIRA.
G. B. Crollalanza, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti, Pisa, 1886, Vol. I, p. 326.
G.
B. Crollalanza, Dizionario storico-blasonico
delle
famiglie nobili e notabili italiane
estinte
e fiorenti, Pisa, 1886,
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