BORROMEO-ARESE
di Milano. — Discende per alleanza dalla famosa famiglia dei
Vitaliani di Padova, e fu trapiantata in Milano nel 1396 da un
Giovanni Borromeo di San Miniato. Vitaliano suo figlio ottenne nel
1406 da Filippo Ma ria Visconti la cittadinanza milanese, nel 1439 il
feudo di Arona, nel 1440 Camairago e San Vito nel Lodigiano, c nel
1445 il titolo di conte di Arona, e fu signora di altri moltissimi
feudi. — Si contano fra i Borromeo otto decurioni della propria
patria, sette governatori di città e Provincie, diversi senatori. —
Dette alla chiesa molti prelati, vescovi, arcivescovi e sei
cardinali, dei quali sono celeberrimi S. Carlo e Federico ambedue
arcivescovi di Milano. Un altro Carlo nel 1710 fu Viceré di Napoli;
un Giovanni fu creato marchese di Angera; un Giovan-Benedetto ebbe il
titolo di principe di Maccagno-Imperiale, e un Giberto nel 1812 fu
fatto Conte del regno italico. — Arma : Inquartato, fiancheggiato
in arco di cerchio, col capo e la campagna ritondati; nel 1.° di
rosso, alla corona antica d' oro, posta in sbarra; nel 2.°
d'argento, a due treccie di rosso posto in sbarra annodate in croce
di S. Andrea; nel 3.° d'azzurro, a tre anelli intrecciati d'oro; nel
4.° di rosso, al freno d'argento posto in banda. Il fiancheggiato di
rosso seminato nel fianco destro di plinti d' oro, al liocorno
d'argento, accollato da una corona antica d'oro, spaventato da un
ombra di sole radioso dello stesso, orizzontale a destra, caricata
dal biscione visconteo di verde all'uscente al naturale; e il fianco
sinistro caricato di un camello d'argento giacente in un canestro d'
oro, sostenente sulla gobba una corona antica dello stesso sormontata
da sette penne di struzzo, tre d' argento e quattro d' azzurro. Il
tutto sinistrato e spaccato; superiormente d'oro, all'aquila spiegata
di nero, coronata del campo; inferiormente d'argento, al volo
abbassato di nero. Il capo e la campagna d'argento, caricato il primo
dal motto humilitas in carattere gotico di nero, sormontato da una
corona fioronata d' oro, e la seconda da un cedro d' oro, gambuto e
fogliato di verde, posto in fascia. Sopra il tutto scudetto partito:
nel 1.° bandato di vaglio e di verde; nel 2.° di rosso, a tre
fascie di verde, alla cotissa d'argento attraversante sulle fascie. —
Cimiero a destra: Un serpente alato a testa umana accollato ad una
colonna d'argento uscente da un canestro d'oro. — Cimiero a
sinistra: Il cammello dello scudo.
BORROMEO
di Firenze. — Originaria di S. Miniato. — Carlo d'Antonio nel
1512 fece parte dei XVI Gonfalonieri di compagnia e nel 1515 del
Magistrato dei X di Balìa. Questo ramo si estinse nel 1679. —
Arma: Fasciato di rosso e di verde; alla banda d'argento
attraversante sul tutto.
BORROMEO
di Padova. — È un ramo dei Borromei di Milano, e porta il titolo
di Conte che nel 1403 fu conferito a Borromeo dei Borromei. Fino dal
1634 furono ascritti al nobile Consiglio, ed ebbero la conferma della
nobiltà nel 1819. — Arma: Uguale alla precedente.
G.
B. Crollalanza, Dizionario
storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e
fiorenti,
Pisa, 1886, Vol. I, p. 159-160.
G.
B. Crollalanza, Dizionario storico-blasonico
delle
famiglie nobili e notabili italiane
estinte
e fiorenti, Pisa, 1886,
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