Estratto
da G. Piombanti, Guida della Città di San Miniato al Tedesco. Con
notizie storiche antiche e moderne,
Tipografia M. Ristori, San Miniato, 1894, pp. 77-78.
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PALAZZO
DEI VICARI IMPERIALI, OGGI SOTTOPREFETTURA
In
questo palazzo, eretto probabilmente nel secolo XIII, sono stati
alcuni imperatori di Germania, come narrammo; poi vi ebbero residenza
i loro vicari, quelli della fiorentina repubblica, e dei granduchi di
Toscana. Era alquanto più basso e merlato, aveva comunicazione,
sopra l'arco, col palazzo dov'è ora la pretura, e coll'altro,
presentemente del vescovo, da cui lo divideva una porta, che dava
ingresso al forte. Sotto erano le prigioni, e vi stettero fino
all'apertura delle nuove a S. Martino. Da questo palazzo, la notte
del 20 febbraio 1396, Benedetto Mangiadori gettò l'ucciso vicario
fiorentino Davanzati nella sottostante via, e tentò invano di
sollevare il popolo contro Firenze. Nel 1533 vi si fermò il
pontefice Clemente VII, e ai 17 settembre nella sua cappella disse la
Messa, come narra un'iscrizione latina lì prossima, scolpita in
pietra. Mons. Conrtigiani concedeva nel 1694 vi fosse aperta a pian
terreno una cappella, perché i carcerati, nei giorni [078]
d'obbligo, potessero ascoltar la Messa. Questa dunque, tuttora
esistente, ma ad altro uso destinata, non sembra esser quella ove
celebrò Clemente VII, quantunque alcuni lo credano. Sopra le sue
facciate, nell'ampio cortile, che prima vi era, e nella sala
d'udienza, avevano fatto porre i vicari i loro stemmi, in marmo o in
pietra, i quali vandalicamente, quasi tutti vennero atterrati e rotti
al tempo della invasione francese. Nel corso di sei secoli ha subito
naturalmente varie modificazioni. Nel 1849, con quello della pretura,
venne un poco alzato; rifecero la sua facciata, come ora si vede, e
divenne sede della sottoprefettura, della delegazione e della banca
mutua popolare.
Il "Miravalle", già Palazzo dei Vicari Fiorentini e Sottoprefettura
Foto di Francesco Fiumalbi
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